Mullard 520 Update 2020 – PushPull EL34 ultralineare in classe A da 20Watt

Un mese fa ricevo questa email: Ciao Stefano, se ti ricordi, da te presi due trasformatori mod. 6K6PP34 destinati al progetto mullard 520 con valvole EF86 – ECC83 – e due EL34. Mi dicesti che lo avresti modificato o rifatto, in realtà ho realizzato un assemblaggio precario ma non mi soddisfa come suona, sono ancora interessato ad un nuovo progetto logicamente studiato per i componenti in mio possesso l’unica mia pretesa è che preferisco un’alimentazione con diodi e non valvola raddrizzatrice, logicamente dovresti realizzarmi il trasformatore di alimentazione. Aspetto istruzioni, saluti “G”.

Mullard 520 – Anno 1956

Il circuito qui descritto è progettato per fornire i più alti standard di riproduzione del suono quando utilizzato in associazione con un preamplificatore adatto, una testina pick-up di e un sistema di altoparlanti di buona qualità.

Due pentodi di uscita Mullard, tipo EL34, con dissipazione anodica di 25 W, formano lo stadio di uscita del circuito. Questi sono collegati in una disposizione push-pull con carico distribuito e forniscono una riserva di potenza di uscita di 20W con un livello di distorsione armonica inferiore allo 0,05%. Lo stadio intermedio è costituito da un amplificatore catodico a divisione di fase che utilizza il doppio triodo Mullard, tipo ECC83. Questo stadio è preceduto da un amplificatore di tensione ad alto guadagno che incorpora il pentodo a basso rumore Mullard, tipo EF86. L’accoppiamento diretto viene utilizzato tra l’amplificatore di tensione e lo splitter di fase per ridurre al minimo gli sfasamenti delle basse frequenze.

L’anello di retroazione include l’intero circuito, in cui la tensione di retroazione viene derivata dall’avvolgimento secondario del trasformatore di uscita e viene iniettata nel circuito catodico dell’EF86. La quantità di feedback applicata intorno al circuito è di 30 dB, ma nonostante questo livello elevato, la stabilità del circuito è buona e la sensibilità è di 220mV per la potenza di uscita nominale. Il livello di ronzio e rumore è inferiore di 89 dB ai 20W nominali.

Il raddrizzatore utilizzato nella fase di alimentazione è il raddrizzatore a onda intera Mullard tipo GZ34. Ciò fornisce corrente sufficiente per l’amplificatore (circa 145 mA) e anche per il preamplificatore e il sintonizzatore radio FM (circa 35 mA) utilizzati con esso.

Quello che è successo a “G” è del tutto simile a quanto successo a fabrizio con i cloni Leak con la KT88 a cui lo schema mullard assomiglia tantissimo, ha montato uno schema risalente al 1956 e che aderiva agli standard qualitativi di più di 60 anni fà e il risultato uditivo non ha soddisfatto le aspettative di un’ascoltatore del 2020, i problemi sono del tutto simili a quelli avuti con il clone LEAK, come si legge anche nella descrizione Mullard del 1956 questo circuito ha ben 30dB di contro reazione, non mi stancherò mai di dire che la contro reazione ci vuole ma non bisogna abusarne, ho quindi rivisto lo schema Mullard per diminuire il tasso di NFB globale da 30 a 9dB, il minimo indispensabile per avere uno smorzamento decente, per fare ciò ho dovuto rimpiazzare la valvola sfasatrice originariamente ECC83 con una ECC82. Inizialmente volevo mantenere la EF86 connessa a triodo come ho fatto con il progetto delle KT88 perchè il cliente voleva riutilizzare i componenti che già possedeva, ma purtroppo le EL34 guadagnano di più delle KT88 quindi il tasso di NFB era ancora troppo, per riuscire a calarlo ho sostituito la EF86 triodata con la sezione di un’altra ECC82.

Questa problematica che con incontrato con il cambio da KT88 a EL34 dovrebbe essere di chiaro esempio a tutti coloro che continuano a produrre o comprare amplificatori che possono montare indistintamente EL34 e KT88, le 2 valvole sono diverse tra loro e un circuito che possa definirsi ottimizzato non può montarle entrambe punto a fine della questione. In ogni modo sul circuito possono essere montate, come finali, tutte le varie equivalenti della EL34 quindi cito le 6CA7, le KT66 e le KT77.

Il circuito è stato concepito, anzichè mono, come uno stereo integrato e monta oltre alle 4 EL34 anche 3 ECC82, la prima ECC82 viene utilizzata metà per ciascun canale. Visto che alcune persone prevenute pensano che la ECC82 non sia la meglio suonante delle valvole esse sono sostituibili con le E82CC, le 6189, le 5814A, le 6211 e diverse altre equivalenti, cambiando la connessione dell’alimentazione filamento sullo zoccolo si possono poi montare le 6CG7 e cambiando proprio zoccolo e connessioni anche le 6SN7, tutto senza modificare niente dello schema che ho prodotto e il trasformatore di alimentazione è già pensato per reggere il maggiore carico dei filamenti delle 6GC7 e delle 6SN7 rispetto le ECC82. Inoltre visto che le EL34 lavorano in classe A invece del semplice selfbias individuale mullard ho implementato il circuito di autobias di Blumlein che permette un’auto bilanciamento delle 2 valvole del pushpull con una precisione anche dell’1% a tutto giovamento sia sulla distorsione che del trasformatore che non sarà mai sottoposto a correnti DC indesiderate.

Ecco alcuni tra i vari contributi di Blumlein all’elettronica: prima di tutto, ha inventato lo stereo, il circuito ultra-lineare, il microfono a bobina mobile… ha registrato oltre cento brevetti in audio, TV e radar. Tragicamente, come Mozart, morì quando aveva ancora trent’anni.

Blumlein ha messo a punto anche un circuito di “auto-bias matching” che non mira a impostare una corrente di riposo specifica, ma lavora per mantenere entrambe le valvole alla stessa corrente di riposo; un bilanciatore in altre parole. Si rese conto che una discrepanza nella corrente di riposo delle 2 valvole avrebbe pregiudicato le prestazioni di un amplificatore push-pull, poiché avrebbe portato a una magnetizzazione parziale del nucleo del trasformatore di uscita, che riduce la sua induttanza, peggiorando la sua riproduzione a bassa frequenza e limitando la sua massima potenza in uscita.

Il suo circuito, all’epoca noto anche come “circuito giarrettiera”, utilizza una resistenza di catodo di valore doppio rispetto quello utilizzato in un normale circuito di self bias e il centro delle 2 resistenze di una valvola diventa il riferimento della griglia della valvola opposta. Quando una valvola conduce troppo, aumenta la tensione di polarizzazione sulla griglia della valvola opposta aumentando la sua corrente di riposo. Al contrario, se una valvola conduce troppo poco, abbassa la tensione di polarizzazione sulla griglia opposta facendo sì che anche l’altra diminuisca la sua corrente. Essendo però che le 2 valvole sono mutuamente incrociate una con l’altra alla fine la corrente di bias di entrambe si stabilizza ad un valore pressochè identico per entrambe, e questo avviene anche se le 2 non risultano per niente matchate! Anche se si inserisce nel circuito una valvola nuova e una parzialmente esaurita alla fine la corrente di bias delle 2 si stabilizzerà su un valore medio e uguale.

In fine come richiesto l’alimentazione del circuito è ottenuta con un rettificatore a diodi, con condensatori di generosa capacità e relativa induttanza di filtro, qui sotto lo schema premium.

Foto del montaggio di “G” saranno pubblicate quando disponibili.

 

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2 risposte a Mullard 520 Update 2020 – PushPull EL34 ultralineare in classe A da 20Watt

  • I trasformatori d’uscita che realizzo hanno tutti l’impedenza 4/6/8 ohm… il raddrizzamento a diodi ha un’impedenza molto più bassa e in un finale in classe AB si traduce in una maggiore stabilità della tensione sopratutto alle basse frequenze la dove con una raddrizzamento a valvola puoi vedere chiaramente anche con un banale tester la tensione che cade (molto di più che con i diodi) nei passaggi di volume maggiore per risalire dopo.. di fatto chi parla del “suono delle raddrizzatrici” parla della distorsione introdotta da un tensione di alimentazione instabile, per il resto ti rispondo per email

  • Buongiorno,
    Sarei interessato a costruire il circuito Mullard 520 modificato presente sul sito.
    Vorrei sapere il costo del kit trasformatori, compreso anche quello di alimentazione.
    Due domande:
    -È possibile avere i trasformatori finali con anche l’uscita per impedenza da 4ohm,?
    -Per l’alimentazione, secondo lei, è preferibile un circuito con valvola raddrizzatrice o, come nello schema, un ponte raddrizzatore a diodi?
    Ovviamente con le dovute modifiche sia al trasfomatore che al circuito…

    Grazie in anticipo per la risposta e mi scuso per il disturbo.

    Andrea Mangano

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Trasmettitore AM – Medium Wave AM transmitter – Valvolare

Potrebbe interessarti anche: come sentire le trasmissione FM in modo nativo su una radio sprovvista della gamma FM. e anche come trasformare una radio in un ricevitore bluethooth.

Su internet girano alcuni schemi di piccoli trasmettitori e transponder che permettono di trasmettere via radio in onde medie, a bassa potenza, l’audio di un lettore CD/Mp3 o di una radiolina FM con lo scopo di poter ascoltare questo audio su di una radio d’epoca. Con un trasmettitore sarà possibile trasmettere l’audio via etere e sintonizzare la radio sulla sua frequenza come si farebbe con una qualsiasi stazione, senza manomettere assolutamente la radio e senza collegare nessun filo ad essa.

Volendo un pò per gusto un pò per passione costruire un mini trasmettitore a valvole mi sono accorto che gli schemi che circolano su internet sono piuttosto “lofi” e dalla resa audio molto deludente. Schemi nei quali modulano la griglia schermo di un pentodo oscillatore con la placca di una valvola che funge da amplificatore audio, purtroppo però questa soluzione circuitale soffre di una bassissima profondità di modulazione oltre ad una forte distorsione dell’audio, il risultato è che sulla radio che riceve il segnale è necessario tenere il volume a “palla” e quindi ci si ascolta l’audio con una montagna di fruscio, ronzii e disturbi decisamente sgradevoli.

Il circuito funziona molto bene, il ricevitore quando è sintonizzato non fuscia più di quello che non farebbe con una normale stazione broadcast, risulta ricevibile per 3 piani di un’abitazione che è più che sufficiente per ridare voce a una vecchia radio a valvole.

Ecco lo schema premium.

Le resistenze si possono mettere tutte da 1/4 di watt, il collegamento a terra della massa del circuito è obbligatoria se no non funziona niente. Il trasmettitore può essere impostato per trasmettere nella metà alta delle onde medie, il mio consiglio per la taratura è questo: ponete un ricevitore (sicuramente allineato) nei pressi del trasmettitore, muovetevi con la sintonia nella metà alta della gamma e cercate un “buco” dove non ci siano stazioni che trasmettono e dove magari i disturbi sono minori (io l’ho posizionato circa sui 300metri, ossia 1000khz), date segnale audio all’ingresso e poi regolate lentamente il trimmer C11 fino a che sentire apparire il segnale sul ricevitore, muovete la sintonia del ricevitore un pò in su e un pò in giù per essere sicuri di essere sintonizzati sulla fondamentale e non su una qualche armonica che a questo punto della taratura è ancora presente, quando siete sicuri centrate bene il ricevitore (perchè fare la cosa inversa dal trimmer è difficile in quanto si sposta velocemente), a questo punto io mi sono servito dell’oscilloscopio, con la sonda a 1x collega al filo di antenna (alla plastica! senza connessione elettrica che sposterebbe inevitabilmente la taratura), togliete il segnale audio poi va regolato con un cacciavite con lo stelo di plastica C8 per il massimo livello di uscita, il punto di accordo perfetto qui è molto fine, quando vi sembra di essere a puntino provare a dar segnale audio per un’attimo, se non è perfettamente allineato potreste notare sull’oscilloscopio che a riposo la portante si rimette a un livello leggermente inferiore rispetto alla partenza, quindi ritoccate la taratura, quanto C8 è tarato la ricezione del trasmettitore in altri punti della sintonia diventa quasi impossibile (io non l’ho trovato proprio), un’altro segno della perfetta taratura di C8 è che la frequenza del trasmettitore non si sposta quanto scollegate la sonda dall’antenna.

Per chi volesse costruire il trasmettitore ho disponibili i PCB, il trasformatore di alimentazione, i supporti della bobina di sintonia, i trimmer capacitivi, la scatolina di plastica dove alloggiare il tutto, etc… potete contattarmi per informazioni e costi, con l’acquisto di materiale sarà possibile avere una copia leggibile dello schema elettrico.

Vediamo come va assemblato, qui sotto la foto del circuito stampato base del KIT.

Questa è la disposizione dei componenti (clicca per ingrandire)

Si iniziano a montare prima i componenti più piccoli come le resistenze, dopo i condensatori ceramici e i trimmer, poi lo zoccolo della valvola, gli elettrolitici il portafusibile ed infine il trasformatore di alimentazione.

Poi bisogna costruire la bobina di sintonia, vediamo i vari passi.

Iniziate con il ritagliare via la bavetta di plastica della stampa, separando le 2 parti del supporto.

Poi incastrateli come da foto, dovete fissare in modo permanente i 2 pezzi con una colla tipo super attak.

Nella foto qui sotto mostro i materiali che vi servono per realizzare la bobina: filo di rame smaltato da 0,16mm, filo da 1,5mm, nastro di carta, due viti da 3mm con due rondelle munite di dentini, due capicorda e 2 dadi.

Preparatevi alcune striscioline di nastro adesivo e mettetele sull’angolo del tavolo, pronte all’uso perchè da questo momento in avanti non potrete più mollare la bobina fino a che non l’avete finita. Fissate l’inizio dell’avvolgimento alla base del rocchetto.

Dovete avvolgere 33 spire serrate e senza accavallamenti, dopo di che fare una U rovesciata, attorcigliatela e poi la fermate la con 2 pezzetti di nastro come da foto.

Poi continuare ad avvolgere le restanti 67 spire, 100 spire in totale e fissate la fine dell’avvolgimento con un’altro pezzetto di nastro. Una volta fissata la fine dell’avvogimento dovete fare un giro completo di nastro attorno a tutto l’avvogimento.

Finito il primario si procede ad avvolgere il secondario, grattate via lo smalto da un capo del filo da 1,5mm e saldateci un capocorda.

Fissate il capocorda con una vite (come da foto) e avvolgete 10/12 spire, più serrate possibile.  Questo avvolgimento tende a fare come una molla, se lasciate la presa tende ad aprirsi, quindi tenetelo fermo con un dito e fateci 2 giri di nastro attorno.

Quando il secondario sarà ben fermo saldate il secondo caporcorda e mettete la vite.

Fissate la bobina al circuito stampato, usate le rondelle con i dentini per far un buon contatto elettrico della vite sul circuito stampato. Non provate a saldare le viti al circuito perchè farete solo fondere la plastica del supporto stesso. La presa intermedia del primario della bobina va saldato al foro centrale, l’inizio dell’avvolgimento va saldato nel foro in alto (se tenete il PCB con il potenziomentro rivolto verso di voi), mentre la fine dell’avvolgimento va saldato nel foro in basso. Potete togliere la smaltatura dal filo da 0,16 bruciandola con la fiamma di un’accendino, poi pulendola con un pezzettino di carta abrasiva fine infine prestagnatela prima di andarla a saldare al PCB.

Il circuito è finito, ora va collegata l’antenna, l’alimentazione e la presa audio. Infine va tarato, vediamo come passo per passo:

  1. Prendete una radio funzionante mettetela nella gamma delle OM e spostate la sintonia fino ad essere circa a 1000khz o “kc” sulle scale metriche è 300 metri (è importante che non si ricevano stazioni nel punto che scegliete).
  2. Con il trasmettitore acceso, collegato all’antenna e senza alcun segnale audio in ingresso ruotate lentamente il trimmer C11 fino a che non sentite nella radio la presenza del segnale, si capisce perchè il rumore di fondo della radio si attenua moltissimo, poi cercate di ritoccare C11 o la sintonia della radio in modo da avere il ricevitore perfettamente centrato sulla frequenza trasmessa.
  3. Ora dovete collegare la sonda dell’oscilloscopio (settata su 1x) tra la massa del circuito e la plastica dell’antenna (vedi figura A), rotate con un cacciavite di plastica C8 fino alla massima ampiezza del segnale. Se l’onda rimane distorta vuol dire che l’antenna non si accorda e succede quando questa è molto corta (tipo 1,5~2 metri), per ovviare a questo problema se non volete dover usare un’antenna lunghissima potete ovviare al problema saldando un condensatore da 33pF tra la boccola dell’antenna e massa, come nella foto qui sotto. Un’antenna lunga però garantisce una segnale forte e ricevibile anche da discrete distanze, in tutti i modi 1,5~2 metri sono sufficienti a coprire un’intera abitazione.

Figura A,  come connettere la sonda dell’oscilloscopio all’antennadel trasmettitore senza turbarne il funzionamento durante la misura:

Condensatore da 33pF da aggiungere per accordare antenne da 1,5/2mT di lunghezza

In questo video mostro all’oscilloscopio l’accordatura dell’antenna:

Il punto di massima ampiezza è molto piccolo, cioè è difficile centrarlo perfettamente con il cacciavite (nel video si nota il saltello) ma su quel punto il trasmettitore è instabile e si sposta di frequenza, quindi trovato il punto di massima dovete spostare leggermente il trimmer C8 dalla parte che non fa sparire il segnale dal ricevitore per avere stabilità della trasmissione, se poi durante la trasmissione dell’audio il suono gracchia provare a ritoccare ancora C8 ad orecchio ma senza stararlo troppo se no il trasmettitore iniziare a generare un sacco di armoniche e a disturbare altre frequenze che non dovrebbe disturbare.

Dimostrazione della profondità di modulazione di cui è capace il circuito

Stabilità della portante durante la modulazione

Durante la trasmissione di un brano audio

Scatola ufficiale in plastica stampata 3D

Questa della foto è la scatola ufficiale in plastica stampata, comprensiva di supporti per il PCB e piedini, disponibile in colore bianco o nero, nella sequenza di foto si vede anche l’assemblaggio dell’insieme con il circuito.

Un’altra idea per inscatolarlo

Siccome capita a volte di avere per le mani qualche radiolina di quelle praticamente prive di valore (5~15 euro nei mercatini), di quelle che compri solo per recuperare le medie frequenze da usare come rimpiazzi per riparare radio più prestigiose e di valore ho avuto questa idea creativa per inscatolare il mio trasmettitore OM a costo zero. Ecco qui il relitto di una radiolina a valvole che era comunque destinata alla demolizione per il recupero dei componenti.

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Una risposta a Trasmettitore AM – Medium Wave AM transmitter – Valvolare

  • Per la mia collezione di radio valvolari ho preso questo piccolo trasmettitore dopo lo spegnimento delle Onde Medie da parte di RAI.
    A dir poco eccezionale. Copre l’interno delle mura domestiche rendendo possibile la ricezione sempre distinta sulle radio che sono posizionate qua e là all’interno dei locali.
    Un’ottima profondità di modulazione e assenza di distorsioni rendono questo trasmettitore impareggiabile rispetto a certi schemi di altri Tx valvolari che si trovano in rete e che ho avuto modo di costruire e provare.

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Music Angel XD-850MKIII – Update – Single Ended 300B

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Se sei interessato a conoscere il prezzo e/o acquistare il kit di trasformatori e induttanze per realizzare questo progetto clicca qui per visualizzare il listino dei KIT.

Capita a volte di voler comprare uno di questi amplificatorini cinesi per curiosità, costano poco, sembrano carini, ma come vanno? Purtroppo se uno è alle prime esperienze, essendo il giudizio all’ascolto non assoluto, ma relativo a ciò che uno ha ascoltato, potrebbero anche sembrare discreti, io purtroppo sono già evoluto nella mia esperienza e non l’ho trovato decisamente all’altezza, insomma un’amplificatore che spengo con molto piacere, inutile aggrapparsi alla chimera della 300B. Ma avendo tutto l’apparecchio e sentendomi di fare un dispetto a chiunque lo avesse comprato se lo avessi messo in vendita ho preferito divertirmi a modificarlo, quindi condivido con voi questo articolo, chiunque ne possedesse un’esemplare potrebbe valutare di eseguire la mia modifica per ottenere un risultato di altissimo livello sonoro.

Questa che vado a proporre è più che un semplice update, questo articolo mostra una trasformazione totale da un’amplificatore “candelabro” cinese a un’amplificatore serio e ben suonante. Con la definizione “candelabro” descrivo i tanti amplificatori cinesi che vengono costruiti e venduti solo per fare sfoggio estetico di valvole, ed era proprio il caso di questo Music Angel XD-850 MK3, un finale SE con le 300B, dove le 300B sono pilotate da un’altro finale SE di 2A3, che ovviamente devono essere pilotare a loro volta da un’altro stadio di ingresso costituito da un doppio triodo RF a riscaldamento diretto DCC90 (bello microfonico… ma montato dentro 3 anellini di acciaio molto belli da vedere). Quindi questo è un’articolo all’insegna del divertimento e dell’autocostruzione, avere un telaio a disposizione è sempre una gran comodità, molto meglio che montare qualcosa in una brutta scatola di legno con le maniglie dei cassetti del bagno presi all’ikea.

Inutile poi dire che questo update costa più dell’amplificatore di partenza, l’ho eseguito per recuperare il recuperabile di un’incauto acquisto, sebbene resti poco dell’originale il fatto di recuperare il mobile risparmia molto tempo e soldi rispetto una realizzazione eseguita completamente da zero. E il risultato finale è di altissimo livello quindi alla fine probabilmente ne vale la candela se ne possedete già uno.

Per quelli che leggendo si chiedessero se è possibile migliorare qualcosa del loro apparecchio senza eseguire una modifica così radicale, mi dispiace ma devo deludervi rispondendo di no.

La premessa iniziale di questo circuito non è il massimo, inizio ad analizzare il circuito e scopro che i filamenti delle 300B e delle 2A3 erano alimentati in “pseudo DC” un raddrizzatore a doppia semi onda, un condensatore elettrolitico e fine… Il filamento della DCC90 addirittura alimentato da uno stadio raddrizzatore a singola semi onda. In pratica nasce già malsuonante, per quello che mi concerne ascoltarlo è una vera e propria tortura, poi questo oltretutto s’è guastato dopo poco tempo. Ho iniziato ripulendo il circuito originale…

Poi ho misurato trasformatori e induttanze, nella speranza che qualcosa di riutilizzabile ci fosse, ma mi sono trovato davanti a quello che mostro in foto (un’immagine vale 1000 parole), me vediamo meglio questi trasformatori:

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Lamierini che sembrano tagliati con le formici, tutti rovinati e spiegazzati oltre che arrugginiti. Un pezzo di secondario all’inizio e uno alla fine col primario in mezzo.

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Tensionamento del filo prossimo alla zero, l’avvolgimento risulta praticamente libero, c’è più aria che isolante tra gli strati, ovviamente nessuna impregnatura. L’ho poi misurato e ho rilevato una banda passante di 200Hz~86khz -3db … che vada in alto non c’è da stupirsi con così poche sezioni, senza impregnatura e con tutta quell’aria in mezzo, ovviamente zero bassi e con l’avvolgimento così moscio (schiacciandolo con le dita risulta addirittura morbido!) con tutta quell’aria non c’è da stupirsi di come suonasse.

Questa sotto è l’induttanza da solo 1Henry fermata con uno schizzo di cerone e così anche il trasformatore di alimentazione.

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Ho quindi calcolato un nuovo schema premium, totalmente diverso dall’originale e realizzato un nuovo set di trasformatori da montare sul telaio ormai spoglio di questo cinese.

Il circuito è così costituito: Lo stadio di ingresso è formato dai 2 triodi di una 6SL7GT connessi in configurazione catode coupled per avere una preamplificazione minima di 9,5dB, lo stadio successivo è formato dal triodo di una 6SN7 (metà valvola per ogni canale) caricato con un CSS a transistor che si è rilevato necessario per riuscire ad avere uno swing utile di tensione sufficiente a pilotare la finale usando la sua stessa alimentazione, perchè per riuscirci con una valvola caricata con una resistenza sarebbe stato necessario disporre di una tensione molto superiore solo per alimentare questo stadio, questo perchè la 300B per essere pilotata fino in fondo richiede in questa configurazione la bellezza di 240Vpp, diversamente il driver clippava molto prima della finale (e di certo non si risolve pilotando con una 2A3, perchè alla grigia della finale devi dare swing di tensione e non importa quanta corrente passa nel driver o quando calore dissipa in aria). In questo modo si sfiorano i 10watt RMS in altoparlante, contro i miseri 6/7 watt che normalmente i più ottengono da una 300B … se qualcuno azzarda a dire “e ma conta il suono” gli sparo una bomba atomica! È inaccettabile che il driver arrivi al clipping prima della finale che dovrebbe pilotare, se clippa deve clippare la finale! E di certo non è usando un driveraggio sottodimensionato che si ottiene un buon suono.

La soluzione completamente valvolare sarebbe quella di avere una tensione molto più alta per il driver e di adottare circuiti come il mufollower, qui veniva scomodo dover mettere un’altra valvola e approcciare un’altro stadio di alimentazione, poi il CCS è un’altro mondo per chi sa ascoltare e non snobba queste soluzioni senza provarle. Non dimentichiamo comunque che CSS in generale, e anche più nello specifico fatti con l’MJE340/350, sono utilizzati come carichi anodici o pozzi di corrente su parecchi preamplificatori famosi. Ho lavorato parecchio sull’ottimizzazione del driver e sono riuscito a ottenere una compensazione armonica tra la 6SN7 e la 300B abbattendo parecchio la distorsione della finale fin quasi al limite del clipping, il tasso di NFB è invece molto moderato (circa 4db) e retrocesso al solo driver, le 6SL7 sono fuori dall’anello.

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Ho eliminato la torretta che proteggeva la DCC90 e allargato il foro per poterci ospitare una valvola octal.

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E cablato il nuovo circuito.

Con lo spirito del riciclo per il cablaggio del circuito ho riutilizzato un parte dei componenti originali e una parte di componenti smontati da altri accrocchi più qualcosa di nuovo. Ecco l’apparecchio finito…

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Una coppia di 300B Full Music montata finalmente in un circuito e con dei trasformatori all’altezza.

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Ecco la raddrizzatrice che ho usato: 5U4GB NOS

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Caratteristiche tecniche:

Potenza massima: 10Watt RMS per canale
Banda passante a 1Watt: 10Hz~46Khz -3db
Banda passante a 6watt: 10Hz~42Khz -3db
Banda passante a 9,7watt: 15Hz~36Khz -3db
THD a 1Watt: 0,0037%
THD a 6Watt: 0,0066%
THD a 9,7watt: 2%
Fattore di smorzamento DF: 8
Rout: 1ohm
Sensibilità di ingresso: 1,1Vrms / 3Vpp @ clipping

Sull’analisi di spettro voglio mostrare una cosa che probabilmente in pochi sanno… Quante volte avete sentito dire nei forum e dai vari guru che sugli amplificatori capitano fenomeni “magici” per cui cambi una valvola o cambi un condensatore ti cambia il suono ma strumentalmente è indimostrabile, perchè lo senti ma non lo riesci a misurare? Dimostro ora che questa è una delle tante bufalone che girano. Ho provato 2 set di valvole differenti su questo amplificatore, i 2 set di valvole suonavano in modo diverso, quindi ho provato a fare semplimente un’analisi si spettro. Suono diverso, spettro diverso… cos’è che non è misurabile? 🙂

Nel primo SET la 6SN7 era fivre mentre le 2 finali erano delle fullmusic (quelle che vedete nella foto), mentre nel secondo SET la 6SN7 era sylvania e le finali Shuguang Treasure. Quindi diffidate di chi va ciarlando che gli amplificatori a valvole fanno le armoniche pari, ogni circuito fa quello che gli pare anche solo cambiando tipo di valvole, pari, dispari e via discorrendo.

Secondo Set Primo Set
Spettro 1 Watt Spettro 1 Watt
1watt
Spettro 6 Watt Spettro 6 Watt
6watt

Quadra a 100Hz

Quadra a 1khz

Quadra a 10khz

Come suona: Ascoltato è veramente eccezionale, con una gran apertura, bassi presenti e puliti e controllati e una gamma alta che fa venire i brividi lungo la schiena tanto è perfetta. Un microdettaglio impressionante con una ricchezza e un palcoscenico davvero grandiosi, la 300B può dare risultati veramente eccezionali se usata bene.

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7 risposte a Music Angel XD-850MKIII – Update – Single Ended 300B

  • la dimensione dell’induttanza è sempre in rapporto a quella del condensatore, io ho usato 1H sugli albireo ma perchè avevo un duplicatore che esce con un ripple a dente di sega che si filtra facile e dopo la L ci sono 1000uF di condensatore. Quanto alle valvole a riscaldamento diretto te continui a dare sentenze senza mai aver provato le cose le 300B sono valvole fantastiche e quella coppia di full music costa più di 300 euro credo, a usarle non c’è proprio nessuna complicazione regolando un reostato da alcune decine di ohm tra i capi del filamento e il cursore a massa porti il ronzio che esce verso gli AP a meno di 10mVpp.

  • Mi fa pensare quella impedenza da 1 solo henry. Alcune banali radio a valvole avevano già roba migliore,gli va che essendo in classe A l’assorbimento è costante. Magari mettono elettrolitici più grandi.
    sto cominciando a pensare che molta gente ha le orecchie mosce e non sente le differenze tra uno e l’altro (e si che io cerco di stare abbastanza distante dall’hi fi…..e sopratutto dalle valvole). Quello che faccio lo faccio perchè obbligato.

    Se si pensa che nel super ampli (teorico) che presenterò a ottobre novembre per filtrare l’anodica serve un induttanza che regga 300 mA da 4 H che pesa quasi 2 kg. Ed è un ampli mono …
    Penso che attaccandogli anche una banale 5 valvole quell’induttanza è già al pelo

    Poi…anche qui con le complicazioni filamento catodo….valvole a riscaldamento diretto….questo 2angel non mi sta simpatico manco un pò

  • Sono un artigiano che ripara e costruisce amplificatori valvolari ,ho cominciato a giocare con il saldatore a 13 anni e so quello che dico, spendere 600 euro per comprare dell’immondizia cinese con sopra due valvole sono tanti.Me ne portano in laboratorio tutti i giorni , e li mando indietro, l’autoradio che ho sul furgone suona meglio .la gente ha le idee confuse ,solo per costruire un trasformatore ci metto una settimana e se non sono soddisfatto lo smonto e ne faccio un altro .Con 600 euro non ci compra neanche il rame e il nucleo.

  • Che i cinesi facciano pure i loro cellulari e iphone fighettini che dopo 1 anno sono da gettare nella spazzatura, tecnologie di cui non mi interessa proprio niente tra l’altro. E questi non sono affatto pregiudizi, quell’ampli suonava da schifo e s’è rotto dopo 2 mesi. Non è per niente uno schema anni 50, ma una vaccata con 2 finali che pilotano altri 2 finali fatto solo per far mostra di vetro inutilmente. Se fanno felice qualcuno ? bho, probabilmente qualcuno che non ha sentito suonare amplificatori progettati come si deve e che l’amplificatore lo guarda invece che ascoltarlo. Tra l’altro non sono d’accordo che per fare l’alta fedeltà oggi si debbano copiare schemi di 50 anni fà, no assolutamente. Il copiare vecchi schemi lo fanno le persone prive di fantasia e di voglia di creare qualcosa di nuovo. Tanto per iniziare la musica che si ascolta oggi non è quella che si ascoltava allora. Io penso che se devo spendere 800 euro per un’amplificatore dal risultato sonoro così scarso piuttosto tengo i soldi, compro un’amplificatorino a SS da 100 euro che suona meglio. I pregiudizi ce li hanno anche quelli che non avendo mai sentito niente di decoroso si accontentano di quello che passa il convento e magari chiamano “pseudo esperti” persone che non conoscono, che costruiscono amplificatori che non hanno nemmeno sentito. Tu hai mai sentito gli OTL GRAAF ad esempio? Io conosco di persona chi progettava quegli apparecchi e ho giudizi sui miei lavori molto più rilevanti delle tue ciance. Io so come suonano i miei amplificatori, il proprietario di questo music angel rifatto pure e sa pure come suonava prima e come suonava dopo, tu no. Quindi non sputare sentenze, che si e no saprai tenere in mano il saldatore.

  • Trovo veramente divertenti questi commenti lasciati da pseudo “esperti” del settore. Peccato che di oggetti cinesi siamo circondati tutti i giorni e li utilizziamo con soddisfazione: vedi IPHONE O IPAD tutti rigorosamente Made in China. Forse questi amplificatori che perfetti non sono, sicuramente possono far felice qualche appassionato che non ha i soldi per comprarsi un amplificatore KONDO o un AUDIO TECHNè giusto per citarne qualcuno di “economico”. A livello costruttivo non sono diversi da tanti ampli a tubi costruiti negli anni d’oro dell’ alta fedeltà tipo anni 40 o 50 di cui riprendono lo schema, e che tra l’altro funzionano ancora oggi… “SIAMO TUTTI MILIONARI” E CON TANTI PREGIUDIZI…

  • Già, purtroppo ancora molti ci cascano, sugli amplificatori valvolari NON puoi risparmiare. Purtroppo molti pensano che siccome già 600 euro di un cinese son di più di quello che costa un compattone di plastica del supermercato l’ampli cinese (siccome valvolare) debba suonare cmq meglio della roba normale, invece non è vero, finiscono a spendere 600 euro per un candelabro cinese che suona orrendamente male come questo prima della modifica o che nei casi migliori non suona meglio (o al massimo al pari) di apparecchi moderni da 2 soldi. Se vuoi la vera qualità devi essere disposto a spendere, un valvolare costruito come si deve suona mooooolto ma moooolto meglio di qualsiasi cosa che una persona abbia mai sentito.

  • Mi complimento per la qualità dei suoi interventi,e mi unisco al coro del suo cliente MAI e poi MAI materiale cinese.
    Saluti

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