PPP con valvole 2A3 – Progetto Libero

Prsesento un nuovo progettino libero nato dal recupero di un’impresentabile…

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Quando ho aperto il coperchio ho trovato la solita ragnatela a penzoloni senza nessun tipo di ancoraggio, lo schema elettrico sarebbe da mettere sui libri, nel capitolo “come non va fatto un’amplificatore valvolare”, non mi dilungo sulle doti mancanti dell’oggetto smontato per recupero componenti e presento il mio schema elettrico (clicca per ingrandire):

La mia opera di ricostruzione ha inizio, mi sento come quei tizi della TV che prendono una cariola di macchina e la trasformano in un mostro, ma la mia opera sarà ben più modesta.

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Vernice spray, tutto in economia.

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Ora dovrò lottare con quei trasformatori, uno di alimentazione pieno di secondari molti dei quali da mettere in parallelo per per alimentare le valvole come si deve; una sola raddrizzatrice 5Z3 invece di due 5U4, le 2A3 alimentate in coppia invece che singolarmente, sarò purtroppo obbligato però ad alimentare le finali in CA (fare una CC con le tensioni a mia disposizione e senza spazio per dissipatori di calore è impossibile), le valvole di segnale invece le alimenterò in alternata mettendo solo una resistenza in serie al secondario da 11,5 volt che le alimentava prima in CC. Il problema più grosso restano le finali è improbabile che riesca ad eliminare totalmente il ronzio.

Come sfasatrice userò la 6SN7 che c’era prima, ma usata come long tail invece che catodina. Lo zoccolo noval in precedenza era usato per un’occhio magico VU Meter (che si fulminava ogni 2 giorni sul quel circuito), io ho eliminato l’occhio magico dal mio progetto per montare una ECF80, userò la sezione pentodo della ECF80 per fare un pozzo di corrente (o CCS) sotto la 6SN7 e la sezione triodo simile al triodo di una ECC82 (più esattamente è il triodo di una ECC84, che è molto simile alle ECC82) per fare l’ingresso.

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Il lavoro non è stato impegnativo anche se durante la messa a punto si son presentanti un paio di problemini fastidiosi ma che sono riuscito a sistemare, purtroppo non sono riuscito ad aumentare la potenza in quanto il secondario dell’anodica del trasformatore (non fatto da me) si siede più di quello che mi aspettavo e perchè l’impedenza primaria del trasformatore non è proprio corretta.

Sostanzialmente le valvole sono polarizzate quasi in classe A, il circuito lavora con una distorsione molto bassa fino a 10watt, poi da 10watt in avanti, quando inizia a sbordare in classe AB, la sezione di alimentazione si mette a sedere, cade da circa 300volt a 270 o meno quando non dovrebbe, anche il secondario che ho usato per i filamenti delle valvole piccole ha cadute molto alte rispetto quello che mi aspettavo, in fase progettuale avevo tenuto conto della resistenza DC degli avvolgimenti ma si vede che il trasformatore non è serrato bene e ha problemi di induzione.

Ho dovuto tenere il bias molto basso sempre per evitare cadute esagerate di tensione, alla fine sono molto deluso perchè ottengo la potenza che si sarebbe potuta ottenere con sole 2 valvole in classe AB fatta bene, come datasheet, con distorsioni probabilmente inferiori. Ciò nonostante sono riuscito ad avere una distorsione comunque inferiore alla versione originale anche se ho usato un pò di NFB e anche considerando che le 4 valvole sono sicuramente tutte smatchate.

Ho aumentato abbastanza il fattore di smorzamento e sembra che sia riuscito a rendere silenzioso l’apparecchio, che nella versione originale aveva un HUM persistente, impossibile da togliere anche se ho alimentato TUTTI i filamenti in corrente alternata. Ho anche eliminato completamente i fenomeni di auto-oscillazione RF che innescavano a caso e tutti i problemi di memoria del segnale che causavano forti persistenze sulla regolazione del bias, ora gli unici 2 condensatori sul segnale sono i 2 che interfacciano la sfasatrice con le 2 coppie di finali, lo stadio di ingresso è completamente DC sia tra triodo di ingresso verso sfasatrice che sull’ingresso stesso.

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Vediamo le strumentali di questa mia versione:

Potenza: 20Watt RMS di picco, 15watt continuativi (decisamente migliorabile con altri trasformatori, portabile a 20 o 30Watt continuativi a seconda dell’impedenza del primario del TU e disponendo di un trasformatore di alimentazione migliore)
Banda Passante: 20Hz -0dB ~ 80kHz -3db
Smorzamento: 2,85
Rout: 2,8ohm
THD a 1 watt: 0,054%
THD a 10 watt: 0,36%
THD a 15Watt: 0,92% (migliorabile se potessi avere meno caduta di tensione anodica sull’alimentazione).

Le analisi di spettro, a 1 Watt

1Watt

A 10 Watt

10Watt

A 15 Watt

15Watt

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Riparazione Faref / Gretzen Mod. Orchestra 731

La radio originariamente si presentava con la tela dell’altoparlante stropicciata e con macchie di ruggine, l’altoparlante aveva un foro sulla membrana probabilmente provocato di un’insetto che se ne era cibato.

Il doppio elettrolitico di livellamento era staccato e penzolante, il resistore di catodo della finale audio era carbonizzato, così come anche il resistore da 1k che formava la cella CRC. Tutti i condensatori a carta erano derivati di quasi il doppio della capacità nominale, i resistori avevano invece ancora tutti valori accettabili, tranne 1. La UL84 era completamente esaurita mentre la ECC85 della sezione FM era al 50% sulla zona ” ? ” del prova valvole. La seconda MF aveva preso una botta e si era crapata la base di bachelite.

Dopo aver smontato tutta la radio e pulito per bene dalla polvere ho smontato la MF rotta e riparato la base di bachelite con colla ciano-acrilica curandomi anche di mettere dei cerottini di cartoncino sottile in quanto la colla da sola non riusciva a tenere insieme i 2 pezzi. Rimontato la MF ho smontato tutti i condensatori a carta che ho restaurato sciogliendo il catrame con la punta dello stagnatore a GAS, svuotandoli e alloggiando all’interno un nuovo condensatore al poliestere, richiudendoli poi con il loro stesso catrame. Gli elettrolitici invece li ho sostituiti completamente in quanto i nuovi non sarebbero entrati nelle carcasse dei vecchi, ho sostituito anche le resistenze bruciate e le 2 valvole esaurite dopo aver spruzzato con disossidante tutti gli zoccoli e i commutatori. Ovviamente ho cambiato anche il cordone di alimentazione.

L’altoparlante è stato rappezzato con carta di giornale e colla vinilica, il mobile in plastica nera lavato con acqua e sapone, mentre manopole e viti ad ultrasuoni. La tela dell’altoparlante è stata sostituita con stoffa di cotone grezzo (leggermente color cocciola e con puntini neri di impurità nella fibra, molto vintage).

Ritarate le MF ed eccola funzionante, la sintonia in FM è davvero pazzesca, da filo da torcere a moderni ricevitori a transistor, grazie al circuito fremodyna che equipaggia questo ricevitore quasi tutte le stazioni si ricevono tonanti e non vi è traccia alcuna del classico SHHHHH tra una stazione e l’altra o nelle stazioni con segnale più debole, di contro la gamma ricevibile è limitata a 100 forse 102Mhz, infatti negli anni ’60 la gamma FM si fermava prima dei 108Mhz che sono utilizzato ai giorni d’oggi.

Problemi di sovralimentazione: è una cosa che non avevo mai riscontrato in altri apparecchi più vecchi comuque ciò che è capitato è che la radio nel cambio tensioni prevede al massimo 220v, mentre sappiamo tutti che la rete elettrica attuale arriva a 230 (235 a casa mia). L’autotrasformatore scaldava parecchio, e anche la resistenza catodica della UL84 che a sua volta sfiorava il redplate che appariva quando la tensione di rete arrivava a 240V (simulato col variometro) e l’audio a volte diventa distorto.

Una breve indagine sui dati della UL84 mi ha detto che la massima tensione di G2 dovrebbe essere 160volt, mentre la massima corrente ammessa 73mA, in questo caso la tensione anodica ha poca importanza (200 volt). La G2 della UL84 è alimentata sulla seconda cella del filtro CRC, e la tensione era 176 volt, mentre la corrente che scorreva nella valvola era di ben 76mA ! Praticamente questi 10/15 volt di troppo che molti darebbero per irrilavanti non erano poi tanto irrilenvanti… Ho quindi fatto una piccola modifica mettendo una resistenza da 120ohm tra la raddrizzatrice UY85 e il primo condensatore della cella CRC (con anche una grossa gioia per la raddrizzatrice che si esaurirà piu lentamente), ho dovuto spostare anche il filo del primario del trasformatore di uscita dal lato condensatore della resistenza.

In questo modo l’anodica è calata a 180/190v, la G2 aveva 155volt e la corrente che scorreva nella finale era calata a 56mA e anche la resa acustica era migliorata.

Ecco alcune foto dell’apparecchio:

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Minerva Freccia 414 – 424 – Restauro elettronica e mobile

Questa radiolina l’ho trovata in un negozio di un restauratore di mobili di ferrara davanti cui sono passato per caso, il modello potrebbe essere sia la 414 che la 424, la parte elettronica è la medesima, la differenza sarebbe nel mobile ma non trovando su internet nessun riferimento ed essendo la radio sprovvista di targhette mi è impossibile identificarla.

Sull’elettronica ho sostituito tutti i componenti difettosi, la raddrizzatrice AZ1 che si accendeva una volta si e 10 no, e ho fatto la ritaratura delle medie.

Il mobile presentava vecchi fori di tarlo, e aveva un colore disomogeneo per via di zone usurate, segni, e la bruciatura di una sigaretta, ho deciso quindi di dargli una superficie nuova. L’ho completamente sverniciata, ho stuccato i fori di tarlo, l’ho levigata, mordenzata, oliata e lucidata a tampone.

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