Smettetela di comprare immondizia !!!

Il dilagare degli amplificatori valvolari autocostruiti su siti di annunci…

Negli ultimi tempi, è possibile osservare un’inquietante tendenza sui siti di annunci online come Subito.it: la proliferazione di amplificatori e preamplificatori valvolari autocostruiti messi in vendita. Tuttavia, dietro a questa apparente opportunità si cela una realtà oscura e preoccupante che merita di essere portata alla luce.

Questi annunci non rappresentano solo un tentativo di vendita di prodotti artigianali, ma spesso sono la manifestazione di un fenomeno allarmante, che seppur non nuovo, in questo momento sta avendo un picco di intensità senza precedenti. Si tratta della diffusione di apparecchi costruiti senza criterio, con materiali di scarto e schemi elettrici improvvisati, con centinaia di rottami venduti  in poco tempo come fossero il meglio dell’amplificazione valvolare!

Configurato come un piccolo amplificatore finale con un doppio triodo in ingresso ed un triodo 1626 in SE in uscita che alimenta un trasformatore WE. Tutte le alimentazioni dei filamenti sono in continua con condensatori di grossa capacità… per evitare saturazione del nucleo i trasformatori sono caricati tramite un grosso condensatore da 5 uF di qualità assoluta.

Soprattutto perché un trasformatore che satura smette di saturare solo perché c’è un bel condensatore della WE… “Wè Wè, quà ‘gnuno è fesso”… apparecchio misurato che ha una banda passante di 90 Hz a 10 kHz a -1 dB, oltre a una povera valvola EZ41 che ad ogni accensione dovrebbe caricare 1800 uF di condensatori elettrolitici, rischiando di andare in corto circuito in un lampo atomico ad ogni accensione…

Sopra un amplificatore con valvole AL4 da 0,125 watt RMS… dopo tale potenza si ha una semionda costantemente tagliata via, praticamente un effetto fuzz, senza considerare il povero trasformatorino raddrizzato a singola semionda che deve caricare due bottiglioni elettrolitici. Quando l’ho acceso, ha fatto un tale fracasso all’avvio che ho immediatamente ritratto la mano per paura di rimanerci folgorato…

Amplificatori “fatti a caso”: una minaccia per gli appassionati

Questi amplificatori, venduti a poche centinaia di euro, possono sembrare un affare a prima vista. Tuttavia, la realtà è ben diversa. Si tratta spesso di veri e propri trabocchetti elettronici, montati con trasformatori d’uscita rubati da vecchie radio, valvole polarizzate in modo inadeguato e schemi elettrici privi di qualsiasi rigore tecnico.

Il risultato? Apparecchi che non solo non riescono a erogare potenza superiore a 1 watt, ma che presentano distorsioni altissime e rischiano addirittura di scoppiare alla prima accensione. È facile comprendere come queste creazioni malconce possano danneggiare non solo il portafoglio degli acquirenti, ma anche il loro entusiasmo e la fiducia nel mondo degli amplificatori valvolari.

Il pericolo della disinformazione e della delusione

Il problema non si limita all’aspetto economico. Queste pattumiere minacciano anche di allontanare gli appassionati dal mondo dei valvolari. Il diffondersi dell’idea che “le cose a valvole suonano male” o che siano “tutte costruite male” danneggia non solo i venditori onesti e competenti, ma anche il pubblico, che rischia di perdere l’opportunità di sperimentare il vero piacere dell’ascolto valvolare.

Un appello alla consapevolezza e alla responsabilità

In questo contesto, è fondamentale esortare le persone a fare attenzione e a non cadere vittima di queste trappole. È importante informarsi prima di acquistare un amplificatore valvolare, cercando produttori affidabili e referenze autorevoli (che non sono le chiacchere su facebook). Inoltre, è essenziale diffondere la consapevolezza su questo fenomeno, per evitare che sempre più persone vengano scoraggiate e allontanate da una passione che, se vissuta nel modo giusto, può regalare emozioni autentiche e un’esperienza sonora senza confronti.

Conclusioni

L’onda di amplificatori valvolari autocostruiti messi in vendita su siti di annunci come Subito.it rappresenta una minaccia per gli appassionati di audiofilia e per il mondo della musica in generale. È fondamentale diffondere consapevolezza su questo fenomeno e invitare le persone a essere prudenti nell’acquisto di tali apparecchi. Solo così sarà possibile preservare l’integrità e la reputazione del settore, garantendo agli appassionati un’esperienza di ascolto autentica e soddisfacente.

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3 Commenti
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Nicola Grosseto
Nicola Grosseto
25 giorni fa

Sono anch’io una vittima di questi prodotti estremamente scadenti. Attirato dal prezzo basso portai a casa uno di questi cosi che si rivelò subito un ronzino sfiatato. Dopo varie peripezie, mi decisi ad affidarlo a Stefano per un tentativo di upgrade: ebbene, ne venne fuori un autentico purosangue, una delizia per gli occhi e le orecchie. Un’esperienza costosa ma preziosa: diffidare dei prezzi stracciati e dei costruttori improvvisati; un amplificatore a valvole ben progettato e ben realizzato non può costare poche centinaia di euro, a meno che non sia, appunto, una ciofeca costruita con i piedi e perdipiù pericolosa. Attenti all’immondizia, ce n’è anche troppa in giro!

Fabrizio Gavosto
Fabrizio Gavosto
28 giorni fa

Kalimero… ossia “Non tutto il male vien per nuocere”
Beh, salve a tutti. Io sono uno dei tanti, che hanno avuto la sfortuna, o, detto meglio, che sono stati cosi’ sprovveduti e poco accorti da acquistare un pre e un finale dal mitico costruttore di immondizia, autore anche degli apparecchi sopra.
La mia esperienza è stata particolarmente traumatica, in quanto ha comportato, oltre a 2 bidoni, anche un continuo avanti ed indietro di elettroniche via corrieri, durante l’inverno e la primavera del 2020, in pieno periodo Covid.
Ve la racconto… abbreviata, ed in fondo, vi narro anche l’aspetto positivo.
Acquisto, a fine 2019, un preamplificatore dal nostro amico. Bello, artigianale e vintage come pochi, con 2 vt76 e 2 6sn7. Il pre arriva, ma ronza come una segheria di marmo. Torna al costruttore dopo pochi giorni, che me lo rimanda, dicendo che da lui ora è silenziosissimo, forse era qualcosa che si era dissaldato diurante il viaggio…. nel frattempo, mi propone un finale con 2 6sn7, 4 6v6 in parallelo, 2 per canale, fantastici trasformatori vintage della Siemens, e condensatori Western Electric rimarcatati MicaMold. Arrivato il finale (aspettavo il pre), anche questo non funziona. Il suono è bassissimo anche sulle La Scala, diffusore dall’efficienza mostruosa. Inoltre ronza. Rimandato indietro, mi arriva il pre “aggiustato”…. che ronza uguale a prima, a livelli inascoltabili…. provo a fare qualche modifica, con l’assistenza del costruttore di immondizia…. ma le cose peggiorano solo. E, quello che vedo dentro al pre mi lascia un poco perplesso. Saldature a “grumo”, pezzi incollati col bostik, viti tenute dalla colla, fili senza distinzione che finiscono malamente in varie parti, fili con la B+ che passano vicinissimi a parti metalliche, etc. Il costruttore mi spiega che così va costruita la roba vintage. E chi sono io per contestare, mi chiedo?
La faccenda va avanti,con vari giri, facendo sempre più lievitare i costi, fino a che il Mister non propone di farmene un altro, speciale per me. Dopo 2 mesi, mi arriva un pre molto più modesto, con prese in acciaio, e che ronza peggio di quello di prima. Nel frattempo è tornato Kalimero, il finale, con esattamente gli stessi problemi di prima. Alla misura, presso un amico, tirava fuori 0,20W con le 2 6V6 in parallelo, e ben 0,35 W togliendo via una valvola, quindi usando 1 singola 6V6 in SE. Il tutto con distorsioni tra il 5 e il 7%

In sintesi… il pre è ormai completamente smontato, inutile, grazie ad una alimentazione completamente sballata ed un progetto, il pre con le 76 di Bergmann apparso anni fa su Glass, realizzato però molto malamente, addirittura con una finta raddrizzatrice, che non serviva a nulla, mentre la corrente era raddrizzata da un ponte di diodi. Il finale ha subito varie ricostruzioni. Infatti, oltre che realizzato da cani, cablato da cani, e con un layout sbagliato (le finali davanti, le preamplificatrici tra finali e trasformatori, cavi che giravano ovunque, alimentazione dei filamenti che toccava quasi lo chassis senza protezione, tutto tenuto da bostik, incluse le viti, etc)e con tensioni e bias sbagliati….. insomma, oltre a questo disastro, utilizzava solo un lato per ogni 6SN7 (un doppio triodo… usato come singolo!) per pilotare una coppia di 6V6 SE in parallelo, che andavano ad un trasformatore non Siemens, bensì di nota marca italiana, siliconato dentro calotte nere. E il trasformatore……. un Push Pull da 6k collegato in uscita a 4 ohms. dunque la coppia di valvole, che avrebbe avuto bisogno di 2,3-2,5k, vedeva in uscita un trasformatore inadatto, saturato dalla corrente necessaria al funzionamento in SE, e con un’impedenza su carico di 8 ohms di 12k (12.000 ohms!!!!)

Ora almeno il finale, da cui si sono recuperati i condensatori, gli zoccoli delle valvole, le prese di entrata ed uscita e il telaio, con i magnifici trasformatori di Stefano Bianchini, è diventato un finale vero, e ben suonante. Un SE di 6V6, pilotate da 6J5 (la metà di una 6SN7) con un bel cablaggio e un filtraggio curato. Il finale è magnifico, pilota, con solo 3 watt, le mie enormi La Scla come e meglio di qualunque amplificatore mai passato da casa mia!.
Oltre a usare 6V6 fivre cokebottle nos, che suonano divinamente, come le loro pilota 6J5 RCA metal base nos, i trasformatori di Bianchini fanno impallidire qualunque altra cosa. Bassi fantastici, profondissimi e possenti, medi da urlo e una gamma alta presente e dettagliata, ma mai fuori le righe! Insomma, grazie a i trasformatori di Bianchini il finale si è trasformato in qualcosa di unico e speciale

Quale è stato il lato positivo vi chiederete? Bene, per venirne a capo, visto che sono testardo, mi sono messo a studiare, a realizzare circuiti semplici, a imparare a fare i calcoli più semplici, ho incominciato a capire i circuiti e il funzionamento di ciascun elemento. Dopo 4 anni non sono certo un ingegnere elettronico, ma ora so leggere perfettamente un circuito, capirne molti errori, e soprattutto realizzarlo! Forzatamente e per necessità, ho dovuto imparare tutto, e sopratutto imparare ad autocostruirmi ciò che voglio, e a modificarlo secondo le mie esigenze. Dunque…. grazie Kalimero!!!