HiFi, Valvole e Stabilizzatori di Tensione…

In questo articolo voglio parlarvi degli stabilizzatori di tensione e del loro ruolo nell’HiFi valvolare. Se fossi un ciarlatano disinformatore, potrei iniziare con discorsi esagerati e suggestivi per accendere le fantasie di chi è appassionato di teorie stravaganti: potrei dirvi che gli stabilizzatori di tensione sono circuiti pieni di controreazione, e che questa, entrando in contatto con il vostro circuito audio, lo “contamina” con la malattia della controreazione. Secondo queste credenze, la controreazione si propagherebbe per semplice vicinanza, emettendo una sorta di radiazione invisibile capace di distruggere la purezza del suono.

Ma siccome non sono un ciarlatano disinformatore, vi spiegherò la realtà. Gli stabilizzatori di tensione sono dispositivi progettati per mantenere una tensione costante in uscita, indipendentemente dalle variazioni nella tensione di ingresso o dal carico collegato. Funzionano rilevando la tensione in uscita e confrontandola con un valore di riferimento, regolando di conseguenza il flusso di corrente per garantire un’alimentazione stabile e sicura. Questo è essenziale per garantire che i circuiti elettronici funzionino correttamente e con affidabilità, senza essere soggetti a variazioni improvvise di tensione che potrebbero influire negativamente sulle prestazioni.

Nel mondo dell’HiFi e degli apparecchi a valvole, gli stabilizzatori di tensione possono essere indispensabili. Ad esempio, in preamplificatori fono, preamplificatori microfonici o amplificatori per cuffie, anche il più piccolo ripple residuo nelle alimentazioni può essere amplificato dal circuito, riemergendo come ronzio udibile. In queste situazioni, l’uso di batterie di condensatori enormi e filtri pigreco multipli potrebbe risolvere il problema, ma ad un costo elevato, sia in termini economici che di spazio. Fortunatamente, gli stabilizzatori di tensione offrono una soluzione più compatta e, con un po’ di intelligenza, possono garantire la stessa stabilità con molto meno ingombro e spesa.

Tuttavia, come ogni componente, gli stabilizzatori non sono perfetti. Uno dei possibili svantaggi è la generazione di rumore bianco, dovuto al circuito di amplificazione dell’errore, che monitora la tensione di uscita e la confronta con il riferimento. Questo rumore, nella stragrande maggioranza dei casi, è talmente basso da essere irrilevante. Ma se si alimenta un circuito con guadagni estremamente alti, quel rumore potrebbe essere captato, amplificato e trasformarsi in un soffio udibile.

Come risolvere questo problema? Dobbiamo forse abbandonarci a isterie anti-controreazione? Creare un colossale filtro a triplo pigreco con induttanze gigantesche e condensatori enormi, che richiederebbe un secondo chassis e costerebbe il triplo del resto del sistema? No. La soluzione è molto più semplice ed efficiente: basta utilizzare una piccola e semplice induttanza. Inserendo un filtro LC dopo lo stabilizzatore di tensione, possiamo eliminare la maggior parte del rumore residuo senza complicare inutilmente il design o il budget.

Induttanza 24i13 – 24i14: Ideali per Filtrare Rumori degli stabilizzatori di tensione

Proseguendo con l’argomento del filtraggio del rumore negli stabilizzatori di tensione, vi presento l’induttanza 24i13, una componente da 50mH con una resistenza DC di 1,2 ohm. In questo caso, ho implementato un regolatore di tensione basato sull’LM317, e ho filtrato la sua uscita proprio con l’induttanza 24i13. Mentre la 24i14 e’ una induttanza da 200mH.

Nelle immagini, potete osservare le misurazioni eseguite con l’oscilloscopio, che mostrano il rumore rilevato prima e dopo l’induttanza.

Anche se l’oscilloscopio è al limite della sua risoluzione (5mV quadretto), si può comunque notare che la traccia superiore, che rappresenta l’uscita del regolatore prima dell’induttanza, appare più grossa e sfocata. Questo è dovuto alla presenza di rumore ad ampio spettro (rumore bianco) generato dal regolatore. Invece, la traccia inferiore, ottenuta dopo il filtro LC con la 24i13 e un condensatore da 3300uF, risulta molto più sottile e pulita. Questo dimostra come l’induttanza riesca a ridurre significativamente il rumore.

Solo aggiungere un grosso condensatore dopo il regolatore non servirebbe a nulla, perché l’impedenza di uscita dello stabilizzatore è talmente bassa che il condensatore non riuscirebbe a sopprimere il rumore in modo efficace. Qui entra in gioco la 24i13, che con la sua capacità di filtrare correnti fino a 600mA, risulta ideale per applicazioni come il filtraggio dell’alimentazione del filamento di una valvola.

Ho progettato la 24i13 specificamente per questo scopo, nel contesto di un microfono da studio di registrazione, dove la minima interferenza nel circuito del filamento può causare rumore indesiderato nel segnale audio. Grazie alle sue caratteristiche, la 24i13 è perfetta per preamplificatori microfonici o fono, dove può ad esempio alimentare i filamenti di fino a quattro valvole 12AX7 / ECC83 (se alimentate a 12v, pin 4/5), garantendo un’alimentazione pulita e priva di rumore.

Un vantaggio chiave nell’utilizzare la 24i13 rispetto a un tradizionale filtro RC è la sua capacità di offrire una maggiore reiezione dei rumori con una caduta di tensione significativamente inferiore ed una minore dissipazione di calore. Nei filtri RC, la resistenza utilizzata per attenuare il rumore causa una perdita di tensione, e parte dell’energia viene dissipata sotto forma di calore. Con la 24i13, invece, l’induttanza svolge il lavoro di filtraggio senza introdurre una resistenza significativa, il che si traduce in una migliore efficienza, riducendo sia la perdita di tensione sia la produzione di calore, con un impatto minimo sulle prestazioni complessive del sistema.

Un confronto interessante è tra l’induttanza 24i13 e la 24i8 da 500mH. Le 24i8 sono molto più ingombranti e costose, poiché sono progettate per il filtraggio passivo di ripple a 50/100Hz, tipico delle alimentazioni non stabilizzate. Queste induttanze devono essere dimensionate per bloccare le frequenze più basse, il che richiede una maggiore dimensione fisica del nucleo e del filo.

Al contrario, le 24i13 sono molto più compatte perché sono pensate per filtrare un rumore a larga banda, che presenta pochissime componenti a bassa frequenza. Ciò permette di ridurre le dimensioni e i costi senza sacrificare l’efficacia nel ridurre il rumore ad alta frequenza, come quello che può essere generato da regolatori di tensione o altre sorgenti ad ampio spettro.

Un aspetto da tenere in considerazione è che la 24i13 non è adatta per il filtraggio delle alimentazioni anodiche, anche se queste sono stabilizzate. Nelle alimentazioni anodiche, infatti, si utilizzano condensatori di capacità molto inferiore rispetto a quelli richiesti dalla 24i13, che ha solo 50mH di induttanza. In questo caso, sarà possibile utilizzare una delle tante induttanze di filtro anodico presenti nel mio listino. La 15S60 da 1,75H e 200mA, ad esempio, è sicuramente una buona scelta per garantire un filtraggio efficace e una tensione anodica pulita in presenza di uno stabilizzatore di tensione.

Mod. 24i13
induttanza-piccola  Induttanza filtro 50mH, 600mA DC, RDC 1,2ohm
Dimensioni (mm)
L  45
H  38
S  38
F  53
F2  *

Mod. 24i14
induttanza-piccola  Induttanza filtro 200mH, 250mA DC, RDC 3,6ohm
Dimensioni (mm)
L  45
H  38
S  38
F  53
F2  *

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Didascalia dimensioni

dimensioni-L300

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Trasformatore di alimentazione 23S2 per Audionote M1

Se possiedi un preamplificatore Audionote M1 e hai riscontrato problemi al trasformatore di alimentazione, il modello 23S2 è la soluzione ideale. Progettato come ricambio compatibile per l’M1, questo trasformatore è stato sviluppato attraverso un processo di ingegneria inversa sul componente originale Audionote. Il trasformatore originale, pur performante a volte si guasta. Uno dei principali difetti è l’assenza di isolanti tra le diverse sezioni del secondario, con i tre avvolgimenti posizionati uno sopra l’altro senza alcuna separazione.

Se vuoi vedere come ho riparato e revisionato un M1 clicca qui…

Il trasformatore originale M1

Il trasformatore 23S2 già montato al suo posto

Il nuovo trasformatore 23S2 è stato costruito con un nucleo leggermente più grande per garantire maggiore affidabilità e robustezza. Inoltre, ogni avvolgimento secondario è ora separato da isolanti appropriati, offrendo un significativo miglioramento in termini di sicurezza e durata nel tempo. Con le stesse tensioni e correnti erogabili del modello originale, il 23S2 rappresenta un ricambio perfetto, mantenendo le specifiche originali del tuo preamplificatore Audionote M1.

Scegliendo il trasformatore 23S2, non solo ripristinerai le prestazioni del tuo Audionote M1, ma otterrai anche una maggiore affidabilità e una vita utile prolungata del tuo dispositivo, se sei interessato all’acquisto del ricambio o alla riparazione da parte mia del tuo M1 clicca qui per contattarmi.

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Riparazione e Manutenzione del CR Kalypso Push-Pull EL84

Nel mondo degli amplificatori valvolari, il CR Electronic Design Kalypso si distingue come una scelta eccezionale per gli audiofili che cercano qualità sonora, stile e un prezzo competitivo. Questo amplificatore ha saputo conquistare una nuova audience di ascoltatori esigenti grazie alla sua capacità di offrire una resa sonora fluida e senza sforzo, accompagnata dalla sua versatilità nel pilotare diffusori non specializzati. Il Kalypso è diventato un punto di riferimento per molti appassionati di audio che desiderano un aggiornamento verso l’amplificazione a valvole, senza compromettere il budget.

L’amplificatore integrato offre cinque ingressi selezionabili e una potenza di uscita di 15 watt, che è sufficiente per pilotare numerosi diffusori con soddisfazione. Esteticamente, il Kalypso sfoggia un aspetto elegante, con pannelli in acciaio inossidabile e un telaio nero lucido, elementi che normalmente sono associati ad amplificatori dal prezzo significativamente più alto. Abbinato a una buona sorgente musicale, il Kalypso non delude mai e continua a deliziare migliaia di appassionati in tutto il mondo.


  • Kalipso e Ulisse sulla riva del mare: un momento di intima convivenza tra la ninfa incantevole e l’eroe epico. Nella mitologia greca, Kalipso era una ninfa oceanica che, innamorata di Ulisse, lo trattenne sull’isola di Ogigia per sette anni. La sua bellezza e la sua magia lo affascinarono, ma il desiderio di tornare a casa spinse Ulisse a cercare la libertà. Questa scena immaginaria celebra il contrasto tra l’amore appassionato e il desiderio di avventura, un ricordo di un legame effimero tra la ninfa e l’eroe.

Nel mondo dell’audio, la qualità e la durata degli amplificatori valvolari sono essenziali, e il CR Kalypso non fa eccezione. Questo amplificatore, che avevo già riparato quasi dieci anni fa, è tornato recentemente per ulteriori interventi di manutenzione. Il cliente, rimasto estremamente soddisfatto della riparazione precedente, ha richiesto un’ulteriore revisione per garantire il massimo delle prestazioni.

Il Passato: Interventi e Aggiornamenti

Quando il Kalypso mi fu portato per la prima volta, presentava problemi di contatti sugli zoccoli delle valvole. Gli zoccoli originali, in poliuretano o materiale simile, avevano mostrato segni di deformazione nel tempo. Per risolvere questo problema, ho sostituito gli zoccoli originali con modelli in ceramica, molto più resistenti e stabili. Inoltre, ho effettuato un’ampia revisione, cambiando alcuni elettrolitici che avevano perso capacità e aggiornando tutti i condensatori non polarizzati con modelli in polipropilene. Ho anche bypassato gli elettrolitici con condensatori in polipropilene per migliorare la nitidezza in gamma medio-alta e ho cambiato l’intero set di valvole.

Prima

Dopo

Le modifiche apportate hanno avuto un impatto positivo sulle prestazioni dell’amplificatore. Per documentare questi interventi, all’epoca ho scattato delle foto, che ora sono incluse in questo articolo a scopo illustrativo, per mostrare le modifiche effettuate allora sull’apparecchio.

Il Presente: Manutenzione e Aggiornamenti Recenti

Dopo quasi dieci anni di servizio, il Kalypso è tornato con un problema di valvole. Una delle EL84 diventava rossa e una resistenza sottostante mostrava segni di annerimento. Ho analizzato tutte le valvole con un tracciacurve e ho scoperto che le valvole finali erano abbondantemente consumate, avendo funzionato per un lungo periodo. E anche metà delle valvole di segnale, che erano state cambiate “ad orecchio” dal cliente, presentavano problemi di logorio.

Ho consigliato al cliente di acquistare un quartetto di EL84 Thungsol e ho selezionato personalmente le valvole di segnale dal mio magazzino per garantire la migliore qualità. Inoltre, ho sostituito due resistenze che, sebbene funzionassero perfettamente, avevano l’esterno annerito a causa del calore. Queste resistenze sono state sostituite con modelli nuovi.

Dopo aver eseguito tutti gli interventi necessari, il Kalypso è tornato a funzionare regolarmente, offrendo di nuovo la qualità sonora che i suoi possessori apprezzano tanto.

Analisi del Circuito del CR Kalypso, Manutenzione e Bilanciamento dello Sfasatore

Il CR Kalypso è un amplificatore valvolare progettato con una configurazione push-pull di EL84, che offre una combinazione unica di prestazioni e caratteristiche tecniche. Per comprendere appieno il funzionamento e la manutenzione di questo amplificatore, è utile esaminare il suo schema e i suoi stadi di amplificazione.

Il Circuito del Kalypso

Ogni canale del Kalypso inizia con il triodo di una metà ECC83, che funge da preamplificatore e fornisce il primo stadio di amplificazione del segnale audio. Questo è seguito da uno sfasatore di tipo paraphase, realizzato con la seconda ECC83. Lo sfasatore paraphase è progettato per invertire e amplificare il segnale, preparando il terreno per il successivo stadio di guadagno.

Il terzo stadio di amplificazione utilizza una ECC82 come driver, che pilota il push-pull di EL84. Le EL84, insieme al loro trasformatore d’uscita, sono configurate in modalità “unity coupled”, una connessione particolare in cui un avvolgimento del trasformatore viene utilizzato per fornire una controreazione catodica alle valvole finali. Questa configurazione, adottata anche da McIntosh, consente di ottenere uno smorzamento elevato (8,5 nel caso del Kalypso) senza la necessità di un anello di feedback globale.

Per approfondire il concetto di ‘unity coupled’, visitate il sito Audiovalvole al seguente indirizzo.

Un aspetto distintivo del Kalypso è che tutte le valvole di ingresso, sfasatore e driver non sono incluse in un anello di controreazione. Questa scelta progettuale conferisce all’amplificatore una sensibilità notevole alle variazioni delle valvole e al loro invecchiamento, il che richiede una manutenzione particolarmente attenta per mantenere le prestazioni ottimali. È fondamentale che le valvole vengano attentamente misurate prima di essere inserite nel circuito; non basta provarle ad orecchio. Infatti, proprio questa attenzione avrebbe potuto prevenire l’arrossamento di una finale. Non è possibile accorgersi ad orecchio, ad esempio, che una ECC82 montata abbia le due sezioni fortemente sbilanciate. Questa condizione può influire negativamente sul funzionamento dell’amplificatore e causare problemi. L’arrossamento di una valvola finale poteva anche concludersi con un trasformatore d’uscita col primario bruciato! L’orecchiometro è meglio lasciarlo ai fuffa guru e ciarlatani incompetenti, l’uso di strumenti di misura è essenziale.

Consigli di Manutenzione

Data la natura dell’amplificatore e l’assenza di feedback globale, è cruciale mantenere un controllo regolare sulle valvole. L’invecchiamento delle valvole può influenzare significativamente le caratteristiche sonore e strumentali del Kalypso. Le valvole consumate possono alterare la qualità del suono e causare problemi di funzionamento.

Bilanciamento dello Sfasatore: Procedura e Attenzioni Necessarie

Il bilanciamento dello sfasatore è un’operazione cruciale per ottimizzare le prestazioni del tuo amplificatore valvolare. Questa procedura richiede strumenti specifici e una certa esperienza tecnica, poiché comporta l’interazione con circuiti sotto tensione, potenzialmente pericolosa. Di seguito è descritto il processo, ma è fondamentale sottolineare che l’operazione deve essere eseguita con estrema cautela solo da persone esperte.

Strumenti Necessari:

  1. Oscilloscopio a doppia traccia
  2. Carico fittizio (un wattmetro può essere utilizzato come alternativa)
  3. Generatore di funzioni

Procedura di Bilanciamento:

  1. Preparazione dell’Amplificatore: Rovesciare l’amplificatore e aprire il fondo per accedere ai punti di misurazione. Questa operazione deve essere eseguita con attenzione, poiché ci si espone a circuiti sottoposti a tensioni pericolose. Per maggiori dettagli sulle precauzioni da prendere, consultare il nostro Disclaimer di Sicurezza.

  1. Collegamento degli Strumenti:

In arancione sono evidenziati i condensatori C7 e C8, mentre il trimmer è contrassegnato in rosso. Le due foto mostrano i canali destro e sinistro dell’amplificatore.

    • Collega le due sonde dell’oscilloscopio ai capi freddi di C7 e C8. Questi punti sono specificati nello schema allegato sopra e sono cruciali per la corretta misurazione del segnale.
    • Collega la massa dell’oscilloscopio al negativo del segnale audio sinusoidale che verrà iniettato in ingresso tramite il generatore di funzione.
    • Collega un carico fittizio ai morsetti dell’altoparlante.
    • Utilizza il generatore di funzione per iniettare un segnale audio sinusoidale.

Nell’immagine 1, sono visibili i due segnali in controfase che escono dai due rami del driver.

Per procedere, è necessario ribaltare una delle due tracce e poi sovrapporre le due tracce, come mostrato nell’immagine 2.

Probabilmente, le tracce non saranno perfettamente sovrapponibili. In tal caso, regola il trimmer finché le due tracce non si sovrappongono perfettamente in altezza, come illustrato nell’immagine 3.

Non è necessario preoccuparsi per il leggero sfasamento evidenziato nell’immagine 4.

Questo è tipico di uno sfasatore paraphase, dove un ramo presenta un ritardo di fase rispetto all’altro. Di conseguenza, i due rami del push-pull non sono sfasati perfettamente di 180 gradi. Se si inserisce un paraphase in un anello di feedback negativo (NFB), si genera una distorsione di intermodulazione molto intensa, poiché la controreazione tenta di correggere un ritardo di fase che il circuito non è in grado di compensare.

Dati Strumentali dell’Amplificatore

L’amplificatore CR Kalypso offre una potenza di uscita di 14,7 watt in condizioni di segnale indistorto e fino a 17 watt in clipping. La sua capacità di smorzamento è di 8,5, garantendo un controllo efficace degli altoparlanti. La banda passante dell’amplificatore si estende da circa 20 Hz a 32 kHz, anche se questo dato può essere influenzato da alcune risonanze dei trasformatori d’uscita. Inoltre, la distorsione armonica misurata a 1 watt è di 0,32%, evidenziando una bassa distorsione e una qualità sonora di alta classe. Sulle onde quadre è presente ringing che sarebbe troppo invasivo eliminare.

THD

Banda passante

Quadre a 100Hz / 1khz / 10khz

Conclusione

La manutenzione e la riparazione del CR Kalypso hanno dimostrato l’importanza di un’accurata cura e aggiornamento degli amplificatori valvolari. Con l’adozione di componenti di alta qualità e una revisione attenta, questo amplificatore ha continuato a offrire prestazioni eccezionali anche dopo molti anni di utilizzo.

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