Riparazione dell’Audio Innovations 500

Se sei fortunato possessore di un Audio Innovations 500 e desideri preservare il suo splendore sonoro, sono qui per offrirti un servizio di riparazione specializzato. Con anni di esperienza nel restauro di questi amplificatori iconici, garantisco attenzione, competenza e passione nel restituire al tuo Audio Innovations 500 la sua gloria originale. Affidati a un esperto appassionato di audio vintage e riporta in vita il tuo amplificatore. Contattami oggi per una consulenza personalizzata e riaccendi la magia della tua esperienza sonora.

Nel vasto panorama dell’audio hi-fi, pochi nomi hanno il potere di evocare una combinazione di eleganza, prestigio e qualità audio come quello di Audio Innovations. Fondata nel 1984 dal visionario Peter Qvortrup, l’azienda britannica si è guadagnata una reputazione distinguibile per la produzione di amplificatori di alta qualità, tra cui spicca l’immortale Audio Innovations Series 500.

Questo amplificatore integrato con stadio phono è una testimonianza della maestria ingegneristica e dell’attenzione ai dettagli che ha reso Audio Innovations un marchio rispettato nel settore. Con una capacità di erogare 25W in classe A.

Il cuore di questo capolavoro audio è il suo stadio phono a valvole integrato, progettato per deliziare gli amanti del vinile. Esso consente di valorizzare le sorgenti analogiche con un suono dolce e musicale, allo stesso tempo rigoroso e appagante. Dotato di un controllo di volume preciso, bilanciamento e selettore di ingressi, l’Audio Innovations 500 offre un’esperienza di ascolto su misura per gli appassionati più esigenti.

Nel corso degli anni, questo gioiello ha attraversato generazioni, mantenendo il suo fascino senza tempo. In questo articolo, vi porteremo attraverso il processo di riparazione di due varianti dell’Audio Innovations 500: una più vecchia e una più moderna.

Un Confronto tra le Generazioni

Accompagnando il viaggio attraverso le epoche dell’Audio Innovations 500, diamo uno sguardo ravvicinato alle immagini che catturano le differenze visive cruciali tra la prima versione di questo straordinario amplificatore e le sue iterazioni successive. Le due foto qui di seguito mettono in luce le trasformazioni nel design del circuito, evidenziando gli aggiornamenti e le modifiche apportate nel corso degli anni.

Prima versione Seconda Versione

Riparazione di un Audio Innovations 500 Seconda Versione

Nella nostra esclusiva sequenza di fotografie, ci immergeremo nel cuore del processo di riparazione di una versione più recente dell’Audio Innovations 500. Questo affascinante viaggio visivo è un tributo alla dedizione e alla maestria che caratterizzano l’arte della riparazione audio. Ecco un Audio Innovation 500 con ben 28 anni alle spalle, testimone di un improvviso contrattempo nella sua lunga storia…

In questa immagine si evidenzia chiaramente un condensatore esploso e ciò che resta di una resistenza, praticamente vaporizzata. In aggiunta, tutti i condensatori ad alta tensione mostrano rigonfiamenti, i commutatori dei canali presentano del gioco e i fili tra la scheda PCB e gli stadi finali sono visibilmente arrostiti dal trascorrere del tempo.

Nel caso di un diverso esemplare di Audio Innovations 500, sono evidenti riparazioni precedenti, ma sfortunatamente, il guasto è tornato a manifestarsi. Nella foto seguente, mostro gli attuali difetti riscontrati.

PCB ora in perfetto stato dopo le necessarie riparazioni…

Sostituiti i fili danneggiati e i commutatori con pezzi originali ALPS (non visibili nella foto)…

Dopo il rimontaggio della PCB, l’installazione di un nuovo set di valvole e i test iniziali, l’amplificatore risulta perfettamente funzionante. Le prossime due immagini che ritraggono l’Audio Innovations più recente sottoposto alla mia attenta revisione, l’ultimo arrivato nell’ordine cronologico. All’interno di questo amplificatore, tutti i componenti erano in perfetto stato tranne due piccoli condensatori elettrolitici, posizionati in modo alquanto scomodo, che erano stati trascurati e si erano completamente disseccati. Questa revisione ha garantito che ogni parte dell’amplificatore sia ora in condizioni ottimali, confermando il nostro impegno per un restauro completo e accurato di ogni dispositivo affidato a noi.

Di seguito riporto le specifiche di fabbrica dell’Audio Innovations 500, offrendo un’approfondita panoramica delle sue potenzialità audio:

  • Potenza di uscita: 2 x 25 Watt in Classe A, garantendo un’esperienza sonora superba nell’intero spettro da 30 a 20.000 Hz, con una precisione di +/- 3 dB.
  • Sensibilità di ingresso linea: Impressionante sensibilità a 0.4v, con una tolleranza massima di sovraccarico di oltre 3v per adattarsi a una vasta gamma di sorgenti audio.
  • Crosstalk: Eccezionale isolamento acustico con un valore di 78dB, assicurando una chiara separazione dei canali.
  • Impedenza di ingresso: 100 KOhm, garantendo una connettività versatile e una risposta audio impeccabile.
  • Phono: Conforme agli standard RIAA, offre una risposta in frequenza precisa di +/- 0.1dB nell’intervallo da 20 a 20.000 Hz.
  • THD (Distorzione Armonica Totale): Inferiore al 0.15% a 1W RMS nell’intervallo da 80 a 15.000 Hz, assicurando una riproduzione fedele e pulita.
  • Ingressi: Ampia flessibilità con porte per Phono, Tuner, CD, AUX, Tape1, Tape2 e Monitors, offrendo un’ampia gamma di opzioni di connettività.
  • Controreazione: A 14dB, ottimizzando la stabilità e la linearità dell’amplificatore.
  • Peso: Solido e robusto con 18 KG, riflettendo la qualità costruttiva e l’attenzione ai dettagli.
  • Valvole: Equipaggiato con 3x ECC83, 2x PCC88 e 4x EL34, per garantire una prestazione audio di alta qualità.
  • Impedenza di uscita: Flessibilità di adattamento con opzioni di impedenza a 4, 8 e 16 Ohm, consentendo l’uso con una varietà di diffusori.

Confronto strumentale tra la Prima e la Seconda Versione dell’Audio Innovations 500

Esploriamo le differenze nelle prestazioni dell’Audio Innovations 500 attraverso un approfondito confronto strumentale tra la sua prima e seconda versione. Questi grafici forniranno un’analisi dettagliata delle caratteristiche distintive e delle possibili evoluzioni nelle diverse iterazioni dell’amplificatore nel corso del tempo.

Banda Passante a 1 watt

Prima Versione Seconda Versione

L’analisi della banda passante sul carico resistivo evidenzia una risonanza non perfettamente compensata in entrambe le versioni dell’amplificatore (maggiore nella versione più vecchia). Tuttavia, è nei grafici di banda passante su carico reattivo che questa caratteristica diventa più marcata e significativa. Questo aspetto solleva l’ipotesi di una potenziale criticità del circuito, con il rischio di innescare oscillazioni a 60 kHz. È risaputo che in alcuni casi alcuni esemplari dell’Audio Innovations 500 possono avviare auto-oscillazioni, causando danni al dielettrico dei trasformatori d’uscita. Questo rischio è particolarmente elevato quando le due valvole del push-pull mostrano segni di usura notevolmente diversificati. Tale problematica è amplificata dal pesantissimo tasso di controreazione che caratterizza l’Audio Innovations 500, classificandolo come un amplificatore fortemente controreazionato. Sotto il grafico di banda passante su carico reattivo…

Un’altra prova di potenziale instabilità è stata osservata sull’oscilloscopio impostando l’amplificatore su un carico resistivo con una sinusoide a 20 Hz. Mi scuso per la qualità non perfetta della foto, ma è chiaramente visibile una sinusoide con disturbi significativi nel fronte di discesa della semionda positiva, come evidenziato nell’area delimitata dall’ellisse rossa. È importante notare che questa anomalia potrebbe non manifestarsi sempre, e la sua incidenza dipende anche dal set di valvole montato e dal loro grado di usura.

Distorsione Armonica THD a 1 watt

Prima Versione Seconda Versione

Onda Quadra a 1 watt 1khz

Prima Versione Seconda Versione

La risposta in frequenza della sezione RIAA tra le due versioni è praticamente identica quindi pubblico solo un grafico…

Per concludere, desidero riportare alcune misurazioni significative relative alle prestazioni dell’amplificatore. Alimentato a 220 volt, la potenza RMS indistorta in uscita si attesta a 22 watt RMS per canale, salendo a 26 watt in condizioni di clipping massimo. Il fattore di smorzamento, nella versione più recente, raggiunge il valore di 14. Purtroppo, non ho effettuato la misurazione del DF (Damping Factor) sulla prima versione all’epoca, ma è plausibile che fosse superiore. Ho il sospetto che la prima versione di questo amplificatore presentasse un tasso di controreazione più elevato rispetto al modello successivo.

Ricambi in Plastica per Audio Innovation 500

Durante il restauro di un amplificatore valvolare Audio Innovation 500, ho avuto il piacere di riportare alla sua gloria originale un pezzo di storia dell’audio che si presentava in condizioni piuttosto malandate. L’amplificatore non aveva più i suoi piedini originali; al loro posto erano stati avvitati alla meno peggio dei tappi di gomma. Inoltre, mancavano i fermi del piano in plexiglass, sostituiti da orribili viti a farfalla che deturpavano l’estetica raffinata dell’apparecchio.

Grazie alla tecnologia della stampa 3D, sono riuscito a ricreare fedelmente i particolari in plastica, identici agli originali.

Con pazienza e attenzione, ho ripristinato l’amplificatore…

Una Chiara Visione Oggettiva

Negli anni ho avuto l’opportunità di esplorare e riparare numerosi esemplari dell’Audio Innovations 500, un amplificatore audio di notevole rilevanza storica. La mia intenzione è sempre stata quella di mettere in evidenza aspetti tecnici e strumentali per fornire informazioni oggettive e contribuire al ripristino di questi dispositivi.

Non è mia intenzione denigrare o criticare l’Audio Innovations 500, ma piuttosto condividere informazioni oggettive e utili che possono migliorare le prestazioni di questi amplificatori iconici. Le instabilità segnalate sono aspetti tecnici che, sebbene possano emergere in alcune circostanze, sono oggetto di attenzione e risoluzione nel corso del processo di riparazione. Il mio obiettivo è sempre stato di offrire servizi di restauro che migliorino e prolunghino la vita di questi dispositivi, contribuendo a preservare il loro valore storico e sonoro.

Apprezzo il dialogo costruttivo e sono aperto a rispondere a eventuali domande o preoccupazioni. La mia passione per l’audio vintage si riflette nel mio impegno per fornire servizi di alta qualità e onesti, garantendo che ogni apparecchio riparato esca dalla mia officina in condizioni ottimali.

Guida alle Valvole: Disposizione Corretta nell’Audio Innovations 500

Pubblico questo diagramma per fornire una guida visiva sulla disposizione delle valvole sull’amplificatore Audio Innovations 500. Questo diagramma è particolarmente utile poiché, nelle vicinanze degli zoccoli, non sono presenti indicazioni delle sigle, rendendo facile commettere errori durante la sostituzione. Un errore comune è la confusione tra le ECC83 e le ECC88. Potete utilizzare questa guida visiva per garantire una corretta identificazione e posizionamento delle valvole nel tuo amplificatore. Le ECC88 sono sul lato sinistro…

posizione valvole AI500

Per gli Audiofili Esperti: Un’Opzione Interessante per Gli Amanti del NOS

Per coloro che apprezzano le sfumature sonore e sono inclini a sperimentare, è possibile considerare l’uso delle valvole PCC88 al posto delle ECC88. Per i più smaliziati, questa scelta offre l’opportunità di esplorare valvole NOS (New Old Stock) a un costo accessibile. È importante notare che la tensione di alimentazione del filamento delle PCC88 è di 7 volt, leggermente superiore ai 6,3 volt delle ECC88. Tuttavia, la differenza è così minima che entrambe le valvole funzionano in modo affidabile. Potrebbe essere una soluzione interessante, permettendo di beneficiare delle caratteristiche vintage delle PCC88 NOS rispetto alle più comuni ECC88 prodotte in Cina.

Esplorazione Continua: Scopri anche l’Audio Innovations 700 e 800!

Per coloro che desiderano approfondire ulteriormente il mondo dell’Audio Innovations, vi invito a esplorare un articolo analogo dove condivido dettagli e passaggi relativi alla riparazione di un’Audio Innovations 700 e 800. Troverete approfondimenti sulla manutenzione e il restauro di questi amplificatori iconici, arricchendo così la vostra comprensione del panorama dell’audio vintage. Per accedere all’articolo, seguite questo link. Buona lettura e continuate a esplorare con noi il meraviglioso universo dell’alta fedeltà sonora!

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8 Responses to Riparazione dell’Audio Innovations 500

  • Per il mio Audio Innovations 500 ho avuto la fortuna, cercando in rete, di trovare il sito di Stefano Bianchini. Più mi addentravo nella lettura degli articoli e più mi convincevo di avere a che fare con una persona seria, attenta e competente. Detto fatto, il mio apparecchio che ultimamente era afflitto da vari problemi di “friggimenti, gracchiamenti e falsi contatti” è stato affidato alle cure di Stefano.
    Non bisogna mettergli fretta (si programma il lavoro in maniera scrupolosamente cronologica) ma è tornato perfettamente suonante, meglio ancora, “ritrovato”.
    Grazie ancora ancora a Stefano per quanto fatto e per tutti i chiarimenti riguardo le valvole.
    Bravo!

  • Non solo, Stefano, hai riportato alla sua gloria originale il mio AI 500 dal punto di vista estetico: lo hai rinnovato nelle prestazioni sonore e reso nuovamente godibile all’ascolto come non era da tempo. Grazie per la professionalità, le competenze tecniche e la disponibilità mostratemi.

  • non ho messo foto del tuo apparecchio nell’articolo, a un certo punto son poi tutti uguali 🙂

  • Ho scoperto gli articoli e l’attività di Stefano casualmente, cercando qualcuno che potesse aiutarmi nel ripristino del mio vecchio Audio Innovations 500 (direi il terzo nell’articolo relativo)
    Stefano è persona piacevole e disponibile, lavora ancora con quella passione antica che solo un artigiano può garantire.
    Lavoro ineccepibile e risultato sopra ogni attesa: il mio AI500 è tornato agli antichi splendori, praticamente come nuovo.
    Ultimo, ma non ultimo, ho trovato assolutamente onesta anche la richiesta economica.
    Il laboratorio di Stefano per me è assolutamente da raccomandare.
    Bravo!

  • Si SONO tre ECC83 ! ci sono due ECC88 come sfasatrici di ogni canale, una ECC83 sull’ingresso metà per ogni canale e altre due ECC83 che fanno il fono, la disposizione delle valvole che è presente sul sito è corretta. Basta che scarichi gli schemi e puoi constatare la cosa.

  • Sì lo avevo visto, ma ci sono 3 ECC83! Comunque nel frattempo ho risolto la valvola di ingresso è quella centrale.

  • La disposizione delle valvole è pubblicata a fondo di questo stesso articolo…

  • Buon giorno, si ricorda percaso qual’è la posizione della valvola di ingresso linea?

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Revisione GRAAFiti 5050: Assistenza di Qualità

La GRAAF è una rinomata azienda italiana nel settore dell’audio ad alta fedeltà, nota per la produzione di amplificatori valvolari di alta qualità. Fin dai primi prototipi del 1983, con i loro potenti finali di potenza OCL e OTL da 400 Watt RMS e preamplificatori valvolari, la GRAAF ha saputo conquistare una posizione di rilievo nel mercato. Nel 1994, la GRAAF ha lanciato la linea “GRAAFiti”, una serie di prodotti progettati per soddisfare una più ampia fascia di mercato con soluzioni entry-level. Tra questi spicca il GRAAFiti 5050, un finale da 50+50 Watt RMS che combina la qualità sonora distintiva della GRAAF con un prezzo accessibile. Un modello che ha saputo conquistare molti appassionati di alta fedeltà per la sua capacità di offrire una resa sonora eccellente a un costo contenuto.

Il GRAAFiti 5050 Unto d’Olio

Ho ricevuto questo amplificatore da un cliente che lo aveva acquistato usato in un negozio di HiFi, decisamente poco affidabile. Il rivenditore, con due spruzzate d’olio e sostituendo un fusibile con uno più grande (così da non farlo bruciare), aveva dichiarato l’apparecchio funzionante e lo aveva venduto. Un pezzo di nastro adesivo teneva ferma una resistenza che, a causa del calore eccessivo, si era dissaldata dalla scheda. Ho iniziato a smontare l’amplificatore per capire l’entità del danno e ho trovato il PCB completamente imbrattato d’olio, misto a polvere secca, formando una crosta davvero impressionante.

Si stava formando una sorta di catrame nero attorno alle saldature sotto gli zoccoli delle valvole finali. La vetroresina era annerita attorno a uno dei quattro zoccoli octal, vicino alla resistenza che si era auto-dissaldata. Ho trovato un fusibile da 1A nello zoccolo destinato a un fusibile da 100mA, segno evidente di una riparazione improvvisata: “è saltato il fusibile? Mettiamone uno più grande così non salta più” (con il rischio di bruciare tutto il resto). Ho dissaldato tutti i fili per rimuovere completamente la scheda e ho cercato di pulirla accuratamente…

E più cercavo di pulirla, più diventava uno schifo. A chiunque metta prodotti oleosi sulle elettroniche dovrebbero tagliare le mani! Alla fine, ho dovuto lavarla prima con benzina per liquefare l’unto secco e poi con sgrassatore e acqua calda per rimuoverlo. Il risultato è stato eccellente: la scheda è tornata come nuova. Dopo averla soffiata accuratamente con aria compressa, l’ho messa da parte per alcuni giorni per essere sicuro che si asciugasse completamente.

Quando l’ho presa in mano e ho esaminato la situazione, ho notato che quasi tutti i condensatori elettrolitici erano deteriorati e diverse resistenze erano bruciate. Pertanto, ho proceduto alla sostituzione di tutti i condensatori elettrolitici della scheda con nuovi di alta qualità: ho scelto Kendeil per i condensatori sotto i catodi e Mundorf per i condensatori di disaccoppiamento degli stadi. Inoltre, ho sostituito i quattro grandi condensatori da 680uF, poiché quelli misurati erano approssimativamente a 460/500uF. Naturalmente, ho anche cambiato tutte le resistenze danneggiate.

Infine, ho completato l’amplificatore utilizzando un set di KT88 National Electronics NOS e una coppia di E88CC SQ Philips con pin dorati.

Ho quindi eseguito delle misurazioni dettagliate: l’amplificatore eroga 56 Watt RMS per canale. Di seguito sono riportati i grafici relativi alla distorsione armonica e alla banda passante, sia su carico resistivo che su carico reattivo.

Sostituzione del Trasformatore di Alimentazione sul GRAAFiti 5050

In questo capitolo, esploreremo due lavori di sostituzione del trasformatore di alimentazione bruciato su un amplificatore GRAAFiti 5050. Fortunatamente, possiedo una copia dello schema originale degli avvolgimenti del GRAAFiti 5050, il che mi ha permesso di riprodurre con precisione il trasformatore danneggiato.

Nel primo lavoro, ho avuto la fortuna di recuperare i barattoli vuoti di ricambio direttamente dal laboratorio di Mariani in persona. Ho fatto avvolgere un nuovo trasformatore che è stato poi resinato nel barattolo originale. Nella foto qui sotto sono visibili gli ultimi barattoli trovati nel deposito presso la casa di G. Mariani.

Nella foto successiva, possiamo vedere l’amplificatore GRAAFiti 5050 dopo il completamento della riparazione. Il nuovo trasformatore di alimentazione, accuratamente avvolto seguendo lo schema originale del GRAAFiti 5050, è stato installato con successo. La sua custodia, resinata nel barattolo originale recuperato, riflette l’attenzione al dettaglio e il rispetto per l’autenticità del design originale. Questo lavoro non solo ha ripristinato la funzionalità dell’amplificatore, ma ha anche preservato la sua integrità estetica e storica.

Nel secondo lavoro, illustrerò la sostituzione del trasformatore, incluso il processo di produzione di un nuovo barattolo in lamiera ex novo. Questo capitolo offre un’analisi dettagliata delle tecniche utilizzate e delle considerazioni pratiche necessarie per eseguire con successo queste operazioni di riparazione e sostituzione.

Questo GRAAFiti 5050 ha subito un grave guasto a causa dell’errato inserimento di una valvola:

Il trasformatore di alimentazione era irrimediabilmente danneggiato e, purtroppo, il ricambio originale non è più reperibile. Complicato è stato il barattolo, che ho dovuto ricostruire completamente da zero.

Nota per coloro che potrebbero sollevare obiezioni superficiali: il trasformatore è stato fabbricato personalmente da me e presenta il mio logo. Questo non implica alcuna diminuzione delle sue prestazioni rispetto all’originale. La decisione di utilizzare il mio logo anziché quello di GRAAF è dovuta alla necessità legale di evitare la falsificazione, in quanto questo ricambio è stato interamente creato da me. È prassi comune tra gli appassionati di audio applicare etichette e loghi su pezzi non originali, spesso senza rendersi conto che ciò può costituire una falsificazione, portando a conseguenze legali. La mia scelta di utilizzare il mio logo mira a preservare l’integrità legale e tecnica del dispositivo, senza alterare il suo aspetto originale.

Successivamente, ho sostituito alcuni condensatori elettrolitici sulla scheda poiché erano ormai esausti.

In conclusione, i tre amplificatori GRAAFiti 5050 sono ora perfettamente funzionanti grazie alle riparazioni e alle sostituzioni effettuate. La mia capacità di produrre trasformatori di ricambio identici (1:1) per questi dispositivi è una testimonianza della mia dedizione e competenza nel settore. Chiunque si trovi nella necessità di riparazioni o manutenzione per apparecchi di alta qualità come GRAAF è invitato a rivolgersi a me. È importante scegliere con attenzione i tecnici: diffidate di coloro che non dispongono dell’archivio originale di G. Mariani, poiché l’accesso a tale conoscenza è fondamentale per garantire riparazioni accurate e conformi agli standard originali. Per ulteriori informazioni e per prenotare una consulenza o un intervento, visitate la nostra pagina contatti.

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4 Responses to Revisione GRAAFiti 5050: Assistenza di Qualità

  • Ancora una volta un infinito grazie a Stefano per la sua più che accurata riparazione, un riferimento per noi amanti del valvolare e del vintage

  • La tua professionalità, la tua competenza, la tua accuratezza nei minimi dettagli … tutto cio’ va ben oltre….. è solo amore di chi si prende cura con estrema pazienza di ridare voce a questi apparecchi senza tempo…..grazie.

  • Ringrazio Stefano, per l’opera titanica di risanamento revisione e sostituzione valvolare. Grande professionalità e competenza doti ormai rare, fa piacere che ci siano ancora persone serie.

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Progetto Anansi: Amplificatore Single Ended Parallelo con Valvole KT150

L’apparecchio, che ho battezzato Anasi, mi è stato affidato dal suo proprietario a causa di una serie di difetti. I problemi includono zoccoli delle valvole che mal ritenevano le stesse, diafonia e interferenze tra i canali: un’esperienza audio disturbante in cui i canali disattivi si sentivano in sottofondo anche quando si cambiava canale. In aggiunta, l’ingresso bilanciato si è rivelato essere una simulazione con fase cortocircuitata, operando sostanzialmente come un canale sbilanciato standard.

Aprire l’apparecchio è stato illuminante… Il cliente ha insistito per una ricostruzione totale, trasformando praticamente il dispositivo in uno nuovo di zecca, con pochissimi elementi dell’originale mantenuti. Personalmente, non avrei intrapreso questo lavoro se non fosse stato per la pressante richiesta del cliente. Chiedo di non fraintendere: il cliente ha sempre ragione, e il processo di progettazione di un nuovo circuito e il recupero dell’intelaiatura sono stati comunque esperienze divertenti e stimolanti. Ho eseguito questo lavoro a tempo perso, dedicando passione e impegno per raggiungere un risultato soddisfacente. Quando mi è stato consegnato l’apparecchio, ho immediatamente catturato una serie di foto dettagliate e registrato brevi video per documentare accuratamente il suo stato originale.

La nascita di Anansi

Dopo aver smontato completamente fino all’ultima vite l’amplificatore originale, ha cominciato a prendere forma l’idea di come doveva essere Anansi. Anansi mantiene il concetto base dell’apparecchio che è stato demolito, ossia è un Single Ended Parallelo con valvole KT150 connesse a triodo da 25 watt RMS per canale. L’apparecchio originale utilizzava una ECC82 con le sezioni in parallelo per pilotare le due KT150. Tuttavia, preferendo evitare l’uso di valvole con sezioni in parallelo e desiderando un robusto pilotaggio per le KT150, ho optato per utilizzare la valvola 6CL6 connessa a triodo. Qui sotto le curve della 6CL6 connessa a triodo, essa ha un mu di 20 e una capacità di erogazione di corrente decisamente superiore rispetto a una ECC82.

Questa valvola è stata implementata come stadio pilota, garantendo un’adeguata capacità di pilotaggio per le KT150. Per lo stadio di ingresso, ho utilizzato la ECC82 configurata come sfasatore longtail, nonostante il circuito sia di tipo single ended. Questa soluzione è stata adottata per evitare un eccessivo guadagno del circuito.

Ho inoltre progettato di gestire l’ingresso bilanciato con dei trasformatori di accoppiamento, specificamente gli Split-TL082. Questi sono trasformatori a 3 avvolgimenti 1:1:1 da 600 ohm, adatti ad accettare un segnale bilanciato in ingresso e convertirlo in sbilanciato. Questa soluzione mantiene i vantaggi di un cavo bilanciato, come la reiezione dei disturbi, cosa che non avviene se si utilizzasse solo una delle fasi del segnale.

Ho poi deciso di eliminare la schedina telecomando cinese e di progettare una scheda personalizzata basata su Arduino. Questa non solo gestisce il controllo del volume, ma anche la commutazione dei canali e il pilotaggio dell’indicatore Nixie per il canale attivo. Ho completamente sostituito i trasformatori originali, salvando solo le calotte, e ho progettato un nuovo set di trasformatori di alimentazione e di uscita. Inoltre, ho calcolato una nuova induttanza di filtro che avesse il traferro. Il commutatore inizialmente utilizzato per la selezione dei canali è stato convertito in un interruttore a 2 posizioni per attivare o disattivare il segnale di controreazione.

Poi ho creato al CAD e fatto realizzare da un’officina una indispensabile copertura in ferro fatta per essere fissata saldamente al corpo dell’amplificatore con viti, ho proseguito con la realizzazione di un supporto di montaggio per tutto il cablaggio, utilizzando materiali isolanti. Successivamente, ho iniziato ad assemblare il circuito di Anansi. Durante questo processo, sono riuscito a recuperare alcune parti dal circuito originale, tra cui condensatori, ancoraggi, gli zoccoli delle finali, la schedina per i VU meter, il potenziometro motorizzato, il sensore a infrarossi per il telecomando, i connettori degli altoparlanti e gli RCA degli ingressi, nonché varie viti, rondelle e dadi oltre al telaio originale e alla piastra in rame che sorreggeva tutto.

L’assemblaggio in pratica

Nelle foto qui sotto, potete vedere il processo di progettazione della robusta copertura in ferro, del piano di fissaggio del circuito realizzato in materiale isolante, nonché il fondo e i supporti di fissaggio:

Nelle foto successive mostro la costruzione dei due trasformatori audio dedicati per l’ingresso bilanciato, insieme alla realizzazione della schedina a relè che gestisce i 3 ingressi totali con relè specifici per segnali, dotati di contatti in argento sigillati in atmosfera inerte. L’obiettivo di questo approccio è minimizzare la lunghezza delle connessioni audio per evitare interferenze tra i segnali, assicurando sempre un contatto perfetto. Questo è in netto contrasto con i commutatori di bronzo esposti all’aria e all’umidità che, nel tempo, possono ossidarsi, e con lunghi fili nemmeno schermati che corrono paralleli appesi a un filo di ferro.

Nel successivo set di foto e video, mostro la prototipazione della scheda di controllo basata su Arduino e il sorgente del programma di controllo è disponibile per chiunque voglia esplorarlo.

/*
 * Firmware 1.0 per Ricevitore Remoto Tektron - Progetto PSE-KT150
 * Autore: Stefano Bianchini
 * Azienda: SB-LAB (www.sb-lab.eu)
 * Licenza: GNU General Public License version 2 (GPL-2.0)
 *
 * Descrizione:
 * Questo firmware controlla le funzioni di un amplificatore a valvole KT150 single-ended parallelo,
 * ricostruito utilizzando il telaio di un amplificatore Tektron demolito. Il programma accetta input dal
 * telecomando infrarossi originale Tektron. Gestisce la fase di accensione dell'amplificatore impostando
 * un periodo di muto pre-riscaldamento, controlla il cambio dei canali e l'aggiustamento del volume tramite
 * gli input del telecomando e visualizza il canale attualmente selezionato su un tubo Nixie originariamente
 * integrato nell'amplificatore Tektron. Il programma include una funzione per prevenire l'avvelenamento del
 * catodo del tubo Nixie.
 *
 * Description:
 * This firmware controls the functions of a KT150 single-ended parallel valve amplifier,
 * reconstructed using the chassis of a Tektron remolito amplifier. The program accepts input from the
 * original Tektron infrared remote control. It manages the amplifier's power-up phase by setting a
 * pre-heating mute period, controls channel changes and volume adjustments via remote control inputs, and
 * displays the currently selected channel on a Nixie tube originally integrated into the Tektron amplifier.
 * The program includes a function to prevent cathode poisoning of the Nixie tube.
 * 
 * Nota sulla Licenza / License Notice:
 * Questo software è distribuito con la Licenza Pubblica Generale GNU versione 2 (GPL-2.0).
 * Ciò significa che sei libero di utilizzare, modificare e distribuire questo software in base ai termini
 * della GPL-2.0. Ogni modifica apportata al codice deve essere resa pubblica e deve includere una nota
 * indicante le modifiche effettuate. Ogni distribuzione del codice deve includere questa nota sulla licenza
 * e preservare i riferimenti all'autore originale.
 *
 * This software is distributed under the GNU General Public License version 2 (GPL-2.0).
 * This means that you are free to use, modify, and distribute this software under the terms of the GPL-2.0.
 * Any modifications made to the code must be made public and include a note indicating the changes made.
 * Any distribution of the code must include this license notice and preserve the references to the original author.
 *
 * Contattami / Contact Me:
 * Per eventuali domande o miglioramenti al codice, puoi contattarmi all'indirizzo:
 * https://www.sb-lab.eu/mandami-una-e-mail/
 */

#include <Arduino.h>
/* compilare in presenza della libreria IRRemote 4.20 */
#include <IRremote.hpp>

/* pin associato al ricevitore infrarosso */
#define IR_RECEIVE_PIN 2

/* Adatta il ricevitore IR, un valore di 20 è consigliato per il ricevitore recuperato dal tektron, valore diversi causano ricezione di dati casuali */
#define MARK_EXCESS_MICROS 20
/* definisco le stringhe che rappresentano i tasti */
#define tasto_meno 0xF6093A00
#define tasto_piu 0xEA153A00
#define tasto_on_off 0xF20D3A00
#define ripeti 0
/* definisco i pin dei rele' degli ingressi */
#define rel1 3
#define rel2 4
#define rel3 5

/* pin che controllano il demultiplexer MC14067b */
#define nix_A 9     /* pin 10 MC14067b */
#define nix_B 10    /* pin 11 MC14067b */
#define nix_C 11    /* pin 14 MC14067b */
#define nix_D 12    /* pin 13 MC14067b */
#define nix_EN 14   /* pin 15 MC14067b */

/* pin che controllano il driver motore L293D */
#define motor_up 8
#define motor_down 7

/* led integrato nel pulsante di accensione */
#define power_led 6

/* codici telecomando */
unsigned long value;
unsigned long old_value;

/* memoria canali*/
unsigned char canale = 1;

/* variabili per timer non bloccante usato per il controllo fluido del motore */
unsigned char vol = 0;
unsigned int timer = 0;
/* costante per fludita' motore del volume */
#define nbdelay 12288

/* impostazioni del timer per la funzione disossida */
unsigned long ultimoRichiamo = 0;
unsigned long intervallo = 60000;  /* Intervallo di 1 minuti */

/* impostazione del timer mitigazione */
unsigned long ultimoRichiamo2 = 0;
unsigned long intervallo2 = 3000;  /* Intervallo di 3 secondi */

void setup()
{
    pinMode(LED_BUILTIN, OUTPUT);
    pinMode(power_led, OUTPUT);
    pinMode(rel1, OUTPUT);
    pinMode(rel2, OUTPUT);
    pinMode(rel3, OUTPUT);
    pinMode(motor_up, OUTPUT);
    pinMode(motor_down, OUTPUT);
    pinMode(nix_A, OUTPUT);
    pinMode(nix_B, OUTPUT);
    pinMode(nix_C, OUTPUT);
    pinMode(nix_D, OUTPUT);
    pinMode(nix_EN, OUTPUT);
    /* Abilita il lampeggio del led integrato che indica la ricezione di qualcosa, utile per debug */
    IrReceiver.begin(IR_RECEIVE_PIN, ENABLE_LED_FEEDBACK);
    /* accende il led nel pulsante power */
    digitalWrite(power_led, HIGH);
    /* nixia spenta */
    digitalWrite(nix_EN, HIGH);
}

/* funzione che abbassa il volume quando si esce da un canale */
int fade_out()
{
  digitalWrite(motor_down, HIGH);
  /* durante l'uscita dal canale lampeggia il numero sulla nixia */
  for (char i = 0; i < 10; i++)
    {
      digitalWrite(nix_EN, HIGH);
      delay(500);
      digitalWrite(nix_EN, LOW);
      delay(500);
    }
  digitalWrite(motor_down, LOW);
}

/* funzione che rialza il volume quando si entra in un nuovo canale */
int fade_in()
{
  digitalWrite(motor_up, HIGH);
  delay(2000);
  digitalWrite(motor_up, LOW);
}

int cambia_canale()
{
  if(canale > 3) { canale = 1; }
  if(canale == 1) { fade_out(); digitalWrite(rel1, HIGH); digitalWrite(rel2, LOW); digitalWrite(rel3, LOW); scrivi_nixia(canale); fade_in(); }
  if(canale == 2) { fade_out(); digitalWrite(rel1, LOW); digitalWrite(rel2, HIGH); digitalWrite(rel3, LOW); scrivi_nixia(canale); fade_in(); }
  if(canale == 3) { fade_out(); digitalWrite(rel1, LOW); digitalWrite(rel2, LOW); digitalWrite(rel3, HIGH); scrivi_nixia(canale); fade_in(); }
  canale ++;
  ir_mon();
  delay(250);
}

/* Slampeggia il led power */
int ir_mon()
{
  digitalWrite(power_led, LOW);
  delay(50);
  digitalWrite(power_led, HIGH);
}

int motore(char tasto)
{
  if (tasto == '+' && vol == 0) /* Tasto Vol + */
    {
      ir_mon();
      vol = 1;
    }
  if (tasto == '+' && vol == 1) /* Tasto Vol + con pot in marcia */
    {
      ir_mon();
      timer = 0;
    }
  if (tasto == '-' && vol == 0) /* Tasto Vol - */
    {
      ir_mon();
      vol = 2;
    }
  if (tasto == '-' && vol == 2) /* Tasto Vol - con pot in marcia */
    {
      ir_mon();
      timer = 0;
    } 
}

/* questa funzione accetta in ingresso un valore da 0 a 16 e imposta i 4 bit all'ingresso del demultiplexer */
int scrivi_nixia(unsigned char cifra)
{
  digitalWrite(nix_A, (cifra & 0b0001) ? HIGH : LOW);
  digitalWrite(nix_B, (cifra & 0b0010) ? HIGH : LOW);
  digitalWrite(nix_C, (cifra & 0b0100) ? HIGH : LOW);
  digitalWrite(nix_D, (cifra & 0b1000) ? HIGH : LOW);
}

/* visto che la nixia per la maggiorparte del tempo visualzzera' sempre e solo i numeri 1-2-3 e questo potrebbe causare avvelenamento dei catodi
 * con la compromissione della nixia stessa, questa funzione richiamata ciclicamente fa una scansione
 * di tutte le cifre della nixia per evitarne il deterioramento precoce. */
int disossida()
{
  for (unsigned char i = 0; i < 10; i++) { scrivi_nixia(i); delay(125); }
  /* alla fine della scansione ripristina la cifra corretta che corrisponde al canale correntemente attivato */
  scrivi_nixia(canale - 1);
}

void loop()
{
  /* procedure di partenza */
  /* all'accensione gli ingressi sono tutti e 3 disattivati faccio lampeggiare lo zero sulla nixia per 40 secondi in attesa del riscaldamento
   * mentre lampeggia abbasso anche il volume a zero per evitare uragani alla partenza */
  scrivi_nixia(0);
  for (char i = 0; i < 40; i++)
    {
      digitalWrite(nix_EN, HIGH);
      delay(500);
      digitalWrite(nix_EN, LOW);
      delay(500);
    }
  digitalWrite(nix_EN, LOW);
  canale = 1;
  cambia_canale();
  /* l'amplificatore e' avviato, inizio un ciclo infinito dove leggo gli input del telecomando */
  for(;;)
  {
    /* Questa e' la funzione non bloccante che attiva ciclicamente la funzione per disossidare la nixia */
    unsigned long tempoCorrente = millis();
    /* Verifica se è passato un minuto dall'ultimo richiamo */
    if (tempoCorrente - ultimoRichiamo >= intervallo)
      {
        /* Richiama la funzione disossida */
        disossida();
        /* Aggiorna il tempo dell'ultimo richiamo */
        ultimoRichiamo = tempoCorrente;
      }
   /* Nota sul telecomando Tektron:
    * Il telecomando invia ripetutamente comandi zero ("0" ossia ripetizione) dopo l'invio del comando effettivo.
    * Questo comportamento, sebbene non ottimale, è una caratteristica intrinseca del telecomando Tektron.
    * Il problema principale sorge quando si preme un tasto e, per qualsiasi motivo, il primo impulso
    * non viene ricevuto correttamente, ma successivamente vengono ricevuti i comandi di ripetizione.
    * Questo può causare un comportamento indesiderato, poiché il programma interpreta erroneamente
    * gli zeri come la ripetizione dell'ultimo comando ricevuto correttamente anche se diverso dal tasto effettivamente premuto.
    * Per mitigare questo problema, è stato implementato un timeout di 10 secondi nel programma
    * che interrompe qualsiasi azione in corso se non viene ricevuto alcun comando durante tale periodo.
    * È importante notare che questa mitigazione potrebbe non essere completamente efficace
    * se vengono premuti tasti diversi molto velocemente, perche' finche' non scadono i 3 secondi la variabile old_value non viene azzerata
    * e quindi il problema potrebbe presentarsi, questa mitigazione interrompe anche la corsa del potenziometro del volume in corsa */
    
    /* codice della mitigazione*/
    unsigned long tempoCorrente2 = millis();
    /* Verifica se è passato un minuto dall'ultimo richiamo */
    if (tempoCorrente2 - ultimoRichiamo2 >= intervallo2)
      {
        old_value = 0;
        /* Aggiorna il tempo dell'ultimo richiamo */
        ultimoRichiamo2 = tempoCorrente2;
      }
    /* fine del codice della mitigazione */
    
    if (IrReceiver.available())
      {
        if (IrReceiver.decode())
        {
            /* memorizza il valore RAW nel buffer value */
            value = IrReceiver.decodedIRData.decodedRawData;
            /*  il telecomando manda il codice pulsante solo al primo impulso, dopo continua a inviare degli zero che significano "ripetizione dello stesso
             *  tasto", questa funzione che ricopia il registro value in old_value serve per richiamare l'ultima routines richiamata in caso il codice ricevuto
             *  sia zero */
            if(value == tasto_meno)
              { 
                /* memorizza value in old_value */
                old_value = value;
              }
            if(value == tasto_piu)
              {
                /* memorizza value in old_value */
                old_value = value;
              }
            /* utilizzo il tasto on/off del telecomando per cambiare i canali */
            if(value == tasto_on_off)
              {
                /* memorizza value in old_value */
                old_value = value;
              }
            /* richiamo la funzione legata al tasto premuto memorizzato, gestisco i segnali di ripetizione e discrimino eventuali segnali errati */
            if ((old_value == tasto_meno && value == ripeti) || (old_value == tasto_meno && value == tasto_meno))
              {
                motore('-');
              }
            if((old_value == tasto_piu && value == ripeti) || (old_value == tasto_piu && value == tasto_piu))
              {
                motore('+');
              }
            if(old_value == tasto_on_off && value == tasto_on_off)
              {
                cambia_canale();
              }
            /* prepara il ricevitore per un nuovo ciclo */
            IrReceiver.resume();
        }
    }
  /* funzione per rendere fluido l'andamento del volume con timer non bloccante */
  if(vol == 1 && timer < nbdelay)
    {
      digitalWrite(motor_up, HIGH);
      timer ++;
    }
  if(vol == 2 && timer < nbdelay)
    {
      digitalWrite(motor_down, HIGH);
      timer ++;
    }
  if(timer >= nbdelay)
    {
      digitalWrite(motor_up, LOW);
      digitalWrite(motor_down, LOW);
      vol = 0;
      timer = 0;
    }
  /* Fine funzione timer non bloccante */
  }
}

È possibile scaricare il file “.ino” cliccando qui: Telecomando.zip

Che cos’è l’avvelenamento dei tubi nixie e come prevenirlo.

I tubi Nixie hanno più di un catodo, ogniuno di essi rappresenta una cifra. Quando un catodo è acceso, il materiale di cui è fatto può vaporizzare e depositarsi sia sul vetro che sugli altri catodi non accesi. Probabilmente qualcuno di voi avrà visto tubi Nixie scuri con un rivestimento grigio o argentato all’interno del vetro. Questo è il caso estremo di materiale vaporizzato sul vetro, che si verifica verso la fine della vita del tubo. Se un catodo non viene utilizzato per lungo tempo mentre gli altri sono accesi, il deposito sul catodo inattivo diventa sempre più spesso. Questo rivestimento è altamente resistivo, quindi se diventa abbastanza spesso, impedisce al catodo inattivo di illuminarsi. Quando viene acceso, parti del catodo possono essere più deboli o completamente oscure. I diversi tipi di tubi hanno diverse sensibilità al fenomeno dell’avvelenamento del catodo, e di solito ci vogliono migliaia di ore prima che diventi un problema significativo. In questo sito potete approfondire l’argomento https://www.tube-tester.com/sites/nixie/different/cathode%20poisoning/cathode-poisoning.htm

Per prevenire l’avvelenamento dei catodi delle Nixie, è sufficiente che essi siano accesi almeno una volta ogni tanto. Nel caso di Anansi, dove un Arduino gestisce il controllo della Nixia, ho incluso una routine nel programma che esegue una scansione di tutti i numeri ogni 5 minuti, nei 2 video qui sotto vediamo le prove preliminari per la messa a punto del software.

In questo video mostro il funzionamento della routine che cambia il canale: essa prevede l’abbassamento del volume con la Nixia lampeggiante sul canale attuale, seguito dal cambio del numero del nuovo canale e un fade-in del volume che si rialza.

Montaggio del corpo principale

Nel montaggio di un oggetto che richiede tanto impegno e tempo per essere assemblato, e quindi con costi consistenti, è cruciale utilizzare materiali di alta qualità. In due foto mostro il contrasto tra l’interruttore in plastica dell’apparecchio originale e l’interruttore di acciaio inossidabile antivandalo che ho scelto di montare io. Quest’ultimo da solo ha un costo di quasi 60€, ma rappresenta una scelta mirata per garantire durabilità e resistenza nel tempo, lo stesso dicasi per tutto il resto.

Nella prossima serie di fotografie, mostro il progresso del montaggio dell’amplificatore. Nella prima immagine si vede il telaio nudo dell’amplificatore, privo dei trasformatori e di qualsiasi altro componente. Questo stadio iniziale rappresenta il punto di partenza del processo di assemblaggio. Nella seconda foto, i trasformatori sono stati montati sul telaio, evidenziando la base su cui il resto del circuito verrà costruito.

Man mano che procedo con il montaggio, le immagini successive mostrano l’aggiunta della piastra di montaggio e l’inizio della disposizione dei componenti elettronici. Vediamo i condensatori, resistenze e altre parti essenziali che vengono posizionate con precisione sul telaio. Ogni passaggio illustra il lavoro meticoloso e l’attenzione ai dettagli necessari per completare l’amplificatore. Il processo continua fino a quando l’amplificatore prende forma, con tutti i componenti saldati e installati correttamente.

Dalla prima accensione alla messa a punto

Dopo la prima accensione, l’apparecchio non era ancora perfetto in tutti i suoi dettagli. È stato necessario eseguire una serie di misurazioni e piccole messe a punto, che hanno coinvolto modifiche al circuito come l’avevo costruito inizialmente. Ad esempio, ho dovuto cambiare il tipo di diodi e rivedere la configurazione stessa della parte di alimentazione anodica. Inoltre, ho ritoccato l’alimentazione del pozzo di corrente sotto gli sfasatori di ingresso, rendendola meno rumorosa grazie all’aggiunta di una piccola induttanza che avevo a disposizione.

La fase di messa a punto è cruciale in un progetto come questo. Anche i più piccoli aggiustamenti possono fare una grande differenza nella performance e nell’affidabilità del dispositivo finale. Questo processo richiede pazienza e precisione, ma è fondamentale per garantire che l’amplificatore funzioni al massimo delle sue capacità. Ogni modifica, per quanto piccola, contribuisce a perfezionare il circuito e ad ottimizzare il suo funzionamento complessivo.

Strumentali
Massima potenza indistorta: 25Watt RMS per canale
Smorzamento a zero feedback: DF 5
Smorzamento con controreazione inserita: DF 7
Consumo elettrico totale: 440Watt
Banda passante: zero feedback: 10hz / 20khz -1db
THD zero NFB @ 1watt: 0,55%
THD con NFB @ 1watt: 0,38%

Il dato di banda passante dei trasformatori d’uscita non è estremamente esteso come quello di altri trasformatori che ho prodotto negli anni. Tuttavia, nel caso di questo progetto, ero vincolato dal telaio originale e dovevo utilizzare necessariamente un nucleo uguale a quello originale. Questo mi ha costretto ad applicare una densità di corrente più che doppia rispetto alla mia prassi abituale e ad accontentarmi di un nucleo più piccolo di quello che avrei voluto. Nonostante queste limitazioni, la prestazione ottenuta è accettabile, anche considerando che la controreazione inserita è davvero minima.

I trasformatori che ho realizzato sono basati sul progetto degli originali, che ho sbobinato e a cui ho apportato alcune piccole modifiche. Ho mantenuto l’impedenza primaria, la sezione del filo e il numero di spire, ma ho cambiato la disposizione degli avvolgimenti e le sezioni degli isolanti. Questo compromesso ha permesso di ottenere una performance soddisfacente, date le condizioni e le limitazioni imposte dal telaio originale. Ora vediamo i classici grafici…

Banda passante

THD senza NFB

THD con NFB

Quadre a 100hz – 1khz – 10khz

Presentazione dell’Anansi completato

Nelle seguenti foto, potete ammirare l’amplificatore Anansi completamente assemblato e pronto per l’uso. Chi legge e vede queste foto potrebbe pensare che ci voglia poco a realizzare un progetto del genere, ma in realtà il processo è stato estremamente complesso e dettagliato. Dalla demolizione dell’apparecchio originale alla progettazione su SPICE, dalla progettazione dei trasformatori al recupero di tutti i componenti, dalla progettazione delle varie parti interne, alla scrittura del software, alla realizzazione delle lamiere, all’assemblaggio, alle prove e alla messa a punto, mi sono servite ben 82 ore di manodopera!

In questo video, potete vedere l’Anansi in azione e osservare come risponde ai comandi del telecomando. Iniziamo mostrando il controllo del volume: vedrete come il livello del volume può essere regolato in modo fluido e preciso. Successivamente, dimostriamo il cambio di canale, con la Nixie che indica chiaramente il canale attuale. Infine, mostriamo la funzione di scansione automatica che ho implementato per prevenire l’avvelenamento del catodo della Nixie. 

Conclusione

Il progetto Anansi rappresenta un viaggio complesso e appagante, dalla demolizione di un amplificatore malfunzionante alla creazione di un dispositivo completamente nuovo e ottimizzato. Ogni fase del processo, dalla progettazione iniziale alla messa a punto finale, ha richiesto attenzione ai dettagli, precisione e un impegno considerevole.

L’Anansi non è solo un amplificatore; è una dimostrazione di artigianato, ingegneria e dedizione. Ogni componente è stato scelto con cura per garantire prestazioni eccellenti e durabilità nel tempo. Le funzionalità avanzate, come il controllo del volume e del canale tramite telecomando e la prevenzione dell’avvelenamento del catodo della Nixie, aggiungono un tocco di modernità e praticità a un design classico.

Spero che questo articolo e le relative immagini e video abbiano fornito una chiara visione del lavoro svolto e dell’attenzione ai dettagli che hanno portato alla creazione di Anansi. Questo progetto è la prova che, con dedizione e competenza, è possibile trasformare un’idea in una realtà funzionante e di alta qualità. Grazie per aver seguito questo percorso e per l’interesse dimostrato nel mio lavoro.

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3 Responses to Progetto Anansi: Amplificatore Single Ended Parallelo con Valvole KT150

  • E infatti mi hai restituito un’altra macchina, io ero e sono innamorato del suono e della vista delle kt150 e ne sono molto soddisfatto, ammetto che con quel che mi e’ costato avrei forse potuto prendere un AR nuovo, ma tant’e’…. non so quanti altri si sarebbero avventurati in un’operazione del genere, ma nella vita si fanno tante scelte ed a me e’ andata bene. bravo Stefano

  • Bravissimo, sia nella elaborazione del progetto, sia nella descrizione e motivazione delle scelte progettuali. Molto, molto, molto interessante, come tutte le tue descrizioni.

  • Come sempre hai fatto un lavoro eccezionale. Complimenti.

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