Neutrino è un progetto libero di preamplificatore linea che utilizza una singola valvola 6SN7 (metà per ogni canale) per fornire un segnale audio puro e dettagliato. Il cuore del circuito include due trasformatori d’uscita SB-LAB i10K-600B, perfetti per garantire prestazioni eccellenti nella trasmissione del segnale.
L’alimentazione è un punto chiave per ottenere la migliore qualità sonora, e per questo Neutrino è stato progettato con grande attenzione. Il filtro dell’alimentazione anodica utilizza una induttanza 15S55, mentre il trasformatore di alimentazione è un 24S98 dedicato. Come valvola raddrizzatrice, si è optato per una 6X5GT, una scelta mirata a garantire stabilità senza eccessivi costi o complessità.
Il progetto originale di Neutrino è basato su uno schema sviluppato da Audiofanatic (clicca per qui accedere al sito originale). Un cliente mi ha chiesto di realizzare i trasformatori necessari per poter assemblare il preamplificatore, e in questa versione ho voluto introdurre alcune modifiche per ottimizzare sia i costi sia le prestazioni, mantenendo comunque la qualità del progetto originale.
Schema originale “Audiofanatic”
Schema modificato SB-LAB
Da questo link potete scaricare il PDF dello schema… neutrino.pdf
Modifiche apportate
- Trasformatore di alimentazione e valvola raddrizzatrice: Ho deciso di sostituire la valvola raddrizzatrice 5V4G del progetto originale con una più compatta e accessibile 6X5GT. Questa valvola è perfettamente in grado di alimentare una singola 6SN7, consentendo anche al cliente di risparmiare senza che avvengano compromessi sonori. Inoltre, il trasformatore di alimentazione è stato ridimensionato per essere in linea con gli assorbimenti reali del circuito, eliminando componenti eccessivamente sovradimensionati.
- Condensatore di Ultrapath: Un’altra modifica riguarda il condensatore di ultrapath da 40µF, che nel progetto originale era indicato come carta olio. Dato che un condensatore di questo tipo è molto difficile da reperire che sia in buone condizioni (e, se disponibile, probabilmente avrebbe dimensioni enormi), ho riprogettato il circuito per utilizzare un condensatore più modesto da circa 2µF. Ho aggiunto inoltre un normale elettrolitico di bypass in parallelo alla resistenza catodica, per mantenere la flessibilità del design. Resta poi la libertà di scegliere il tipo di condensatore ultrapath più adatto alle proprie esigenze, sia esso in carta olio, polipropilene o altro materiale.
Nella foto qui sotto un condensatore carta olio da 10uF General Electric
Questo invece è un 2uF, decisamente più piccolo sempre di produzione U.S.A., probabilmente un componente militare o dedicato all’avionica
Flessibilità delle Valvole
Oltre alla 6SN7, Neutrino è compatibile con altre valvole con caratteristiche elettriche equivalenti. Questo significa che è possibile utilizzare anche valvole singole come la 6J5, o, come richiesto dal cliente, la 7193 / 2C22 / VT-232 e altre simili, offrendo così una notevole flessibilità nella configurazione del preamplificatore.
Neutrino 7193 “Alien”
Su richiesta di un cliente, ho realizzato una versione personalizzata del preamplificatore Neutrino, denominata Neutrino 7193 “Alien”. La principale differenza rispetto al modello originale sta nell’impiego delle valvole 7193 al posto delle classiche 6SN7. La scelta è ricaduta su queste valvole particolari, note anche come 2C22, in quanto elettricamente equivalenti ai triodi interni della 6SN7, permettendo così di mantenere inalterato lo schema elettrico.
Le valvole 7193 hanno una storia interessante: nate come triodi per amplificatori/oscillatori VHF/UHF durante la Seconda Guerra Mondiale, sono caratterizzate da due terminali superiori separati per anodo e griglia, una soluzione progettata per ridurre l’induttanza e migliorare le prestazioni alle alte frequenze. Questa particolarità, sebbene irrilevante per il nostro utilizzo audio, ha imposto una maggiore attenzione alla sicurezza elettrica, poiché uno dei cappucci superiori porta la tensione anodica di 260V. Per proteggere l’utente da contatti accidentali, ho realizzato delle coperture in resina stampate in 3D, garantendo così un utilizzo sicuro del dispositivo.
Personalizzazioni strutturali
Un’altra delle problematiche affrontate è stata la protezione dei trasformatori di uscita i10K-600B. Sul mercato, le coperture commerciali, quelle hifi, esteticamente belle, sono difficili da reperire e, quando disponibili, provengono principalmente dalla Cina e sono realizzate in lamierino sottile. Ho quindi fatto realizzare delle scatole in tubolare di ferro spesso da un fabbro locale. Il risultato è stato eccellente sia dal punto di vista estetico che funzionale, con una riduzione significativa dei campi dispersi captati rispetto alle coperture commerciali.
Il telaio del preamplificatore è stato realizzato in legno chiaro su specifica del cliente da RS-Restauro. Per completare il design, ho inciso il frontalino con il laser e il tutto è stato poi lucidato per ottenere una finitura raffinata e durevole.
Parti stampate in 3D
L’uso della stampa 3D è stato determinante per diverse componenti del Neutrino 7193 “Alien”. Oltre alle già citate protezioni in resina per le valvole, ho stampato:
- I piedini del preamplificatore, in PLA, per garantire un appoggio stabile ed elegante.
- Il supporto interno del potenziometro, sempre in PLA, che ha permesso di integrare il controllo del volume nel telaio senza interventi strutturali invasivi. Il potenziometro è stato poi incollato con resina bicomponente al supporto.
- Un bicchiere in resina per sostenere una particolare manopola del volume fornita dal cliente, che aveva una forma inusuale e richiedeva un supporto personalizzato per essere montata correttamente.
Cablaggio
Il cablaggio è stato realizzato interamente in aria, una scelta obbligata per una produzione in esemplare unico.
Il Neutrino 7193 “Alien” completato
Dopo un attento lavoro di progettazione e realizzazione, ecco il Neutrino 7193 “Alien” nella sua veste definitiva. Ogni dettaglio, dalle protezioni stampate in 3D alle robuste scatole per i trasformatori, è stato curato per unire estetica e funzionalità. Il telaio in legno chiaro, inciso al laser e lucidato, dona un tocco elegante, mentre il cablaggio in aria assicura prestazioni ottimali. La particolare manopola del volume, montata su un supporto stampato a resina, aggiunge un ulteriore elemento distintivo a questo esemplare unico.
Misure strumentali
Il Neutrino 7193 “Alien” è un preamplificatore completamente zero feedback, una scelta progettuale resa possibile dal fatto che non è collegato a carichi reattivi, evitando così problemi di distorsione elevata. Grazie ai trasformatori di uscita SB-LAB i10K-600B, la banda passante misurata si estende da 20 Hz a 25 kHz (-1 dB), con un livello di uscita di 8Vpp (2,8 Vrms) e una distorsione armonica dell’1,1%. Il guadagno effettivo del circuito è di 15 dB, lo stesso valore riscontrato nella versione con 6SN7, mentre l’uscita massima possibile raggiunge circa 20Vpp (7,1 Vrms). L’assorbimento complessivo dell’apparecchio è di 23W, mantenendo un’efficienza adeguata per un preamplificatore di questa tipologia.
Banda passante
THD
Quadra a 100Hz
1Khz
10Khz
A distanza di mesi si sente sempre benissimo. Un saluto a Stefano ed a tutti
Eccola qua la “fortunata” vittima degli improbabili accrocchi acquistati incautamente in rete. Fortunata paradossalmente perché se non fosse stato per quelle improbabili (a posteriori dato che al momento mi sembravano ottime) produzioni, non mi sarei imbattuto in Stefano.
Mi ero insospettito di aver preso dei bidoni frequentando il sito Stefano Bianchini Lab proprio comparando gli interni dei prodotti spazzatura che Stefano aveva pubblicato (tragicamente simili al mio) ed i manufatti prodotti da Stefano medesimo. Anche ad un occhio inesperto come il mio balza agli occhi l’ordine interno, non un’accozzaglia di fili condensatori assemblati “a groviglio”, ogni cosa ancorata al proprio posto, chiaramente di un altro livello costruttivo. Questo fatto riesco a vederlo perfino io. Mi sono quindi messo in viaggio, sono andato al laboratorio di Stefano, fatte le misurazioni dei vari pre e finali e, decretata la pochezza delle elettroniche, abbiamo deciso subito il da farsi. La genesi dell’amplificatore è molto ben descritta sul blog.
Ed ecco nato il Merlotto. E’ una “bestiaccia” da 3,5 w (tutti gli altri dati potete leggerli nell’articolo) che fa letteralmente decollare le mie casse (autocostruite) le Haruna, un progetto Olson Nagaoka della fruegel horn a doppio caricamento posteriore con i fostex 166 nv da 96 db a cui è stato implementato un tweeter a nastro Fountek. Ho scoperto che le valvole non ronzano, ho scoperto che esistono i bassi e gli alti e che sono in equilibrio tra loro sommati ai medi è ovvio, la banda passante. Ho scoperto molto dettaglio ed un grande piacere all’ascolto e come i larga banda possano letteralmente volare. Non sono un recensore quindi mi fermo qui.
Ringrazio molto Stefano per la cortesia per la competenza e per aver fatto un lavoro splendido come solo un super professionista sa fare (dimenticavo Merlotto è marchiato CE ed ha il suo bel manuale di manutenzione e garanzia rilasciato dal costruttore) che, quotidianamente, mi regala sempre dell’ottima musica riprodotta in maniera fantastica.
Non comprate spazzatura.
Sono anch’io una vittima di questi prodotti estremamente scadenti. Attirato dal prezzo basso portai a casa uno di questi cosi che si rivelò subito un ronzino sfiatato. Dopo varie peripezie, mi decisi ad affidarlo a Stefano per un tentativo di upgrade: ebbene, ne venne fuori un autentico purosangue, una delizia per gli occhi e le orecchie. Un’esperienza costosa ma preziosa: diffidare dei prezzi stracciati e dei costruttori improvvisati; un amplificatore a valvole ben progettato e ben realizzato non può costare poche centinaia di euro, a meno che non sia, appunto, una ciofeca costruita con i piedi e perdipiù pericolosa. Attenti all’immondizia, ce n’è anche troppa in giro!
Si certro che se dovevi costruirti tutto da te tanto valeva che compravi la roba invece di spendere 10volte la cifra per comprare un’immondezzaio montato da uno che non sa nemmeno polarizzare una valvola.
Kalimero… ossia “Non tutto il male vien per nuocere”
Beh, salve a tutti. Io sono uno dei tanti, che hanno avuto la sfortuna, o, detto meglio, che sono stati cosi’ sprovveduti e poco accorti da acquistare un pre e un finale dal mitico costruttore di immondizia, autore anche degli apparecchi sopra.
La mia esperienza è stata particolarmente traumatica, in quanto ha comportato, oltre a 2 bidoni, anche un continuo avanti ed indietro di elettroniche via corrieri, durante l’inverno e la primavera del 2020, in pieno periodo Covid.
Ve la racconto… abbreviata, ed in fondo, vi narro anche l’aspetto positivo.
Acquisto, a fine 2019, un preamplificatore dal nostro amico. Bello, artigianale e vintage come pochi, con 2 vt76 e 2 6sn7. Il pre arriva, ma ronza come una segheria di marmo. Torna al costruttore dopo pochi giorni, che me lo rimanda, dicendo che da lui ora è silenziosissimo, forse era qualcosa che si era dissaldato diurante il viaggio…. nel frattempo, mi propone un finale con 2 6sn7, 4 6v6 in parallelo, 2 per canale, fantastici trasformatori vintage della Siemens, e condensatori Western Electric rimarcatati MicaMold. Arrivato il finale (aspettavo il pre), anche questo non funziona. Il suono è bassissimo anche sulle La Scala, diffusore dall’efficienza mostruosa. Inoltre ronza. Rimandato indietro, mi arriva il pre “aggiustato”…. che ronza uguale a prima, a livelli inascoltabili…. provo a fare qualche modifica, con l’assistenza del costruttore di immondizia…. ma le cose peggiorano solo. E, quello che vedo dentro al pre mi lascia un poco perplesso. Saldature a “grumo”, pezzi incollati col bostik, viti tenute dalla colla, fili senza distinzione che finiscono malamente in varie parti, fili con la B+ che passano vicinissimi a parti metalliche, etc. Il costruttore mi spiega che così va costruita la roba vintage. E chi sono io per contestare, mi chiedo?
La faccenda va avanti,con vari giri, facendo sempre più lievitare i costi, fino a che il Mister non propone di farmene un altro, speciale per me. Dopo 2 mesi, mi arriva un pre molto più modesto, con prese in acciaio, e che ronza peggio di quello di prima. Nel frattempo è tornato Kalimero, il finale, con esattamente gli stessi problemi di prima. Alla misura, presso un amico, tirava fuori 0,20W con le 2 6V6 in parallelo, e ben 0,35 W togliendo via una valvola, quindi usando 1 singola 6V6 in SE. Il tutto con distorsioni tra il 5 e il 7%
In sintesi… il pre è ormai completamente smontato, inutile, grazie ad una alimentazione completamente sballata ed un progetto, il pre con le 76 di Bergmann apparso anni fa su Glass, realizzato però molto malamente, addirittura con una finta raddrizzatrice, che non serviva a nulla, mentre la corrente era raddrizzata da un ponte di diodi. Il finale ha subito varie ricostruzioni. Infatti, oltre che realizzato da cani, cablato da cani, e con un layout sbagliato (le finali davanti, le preamplificatrici tra finali e trasformatori, cavi che giravano ovunque, alimentazione dei filamenti che toccava quasi lo chassis senza protezione, tutto tenuto da bostik, incluse le viti, etc)e con tensioni e bias sbagliati….. insomma, oltre a questo disastro, utilizzava solo un lato per ogni 6SN7 (un doppio triodo… usato come singolo!) per pilotare una coppia di 6V6 SE in parallelo, che andavano ad un trasformatore non Siemens, bensì di nota marca italiana, siliconato dentro calotte nere. E il trasformatore……. un Push Pull da 6k collegato in uscita a 4 ohms. dunque la coppia di valvole, che avrebbe avuto bisogno di 2,3-2,5k, vedeva in uscita un trasformatore inadatto, saturato dalla corrente necessaria al funzionamento in SE, e con un’impedenza su carico di 8 ohms di 12k (12.000 ohms!!!!)
Ora almeno il finale, da cui si sono recuperati i condensatori, gli zoccoli delle valvole, le prese di entrata ed uscita e il telaio, con i magnifici trasformatori di Stefano Bianchini, è diventato un finale vero, e ben suonante. Un SE di 6V6, pilotate da 6J5 (la metà di una 6SN7) con un bel cablaggio e un filtraggio curato. Il finale è magnifico, pilota, con solo 3 watt, le mie enormi La Scla come e meglio di qualunque amplificatore mai passato da casa mia!.
Oltre a usare 6V6 fivre cokebottle nos, che suonano divinamente, come le loro pilota 6J5 RCA metal base nos, i trasformatori di Bianchini fanno impallidire qualunque altra cosa. Bassi fantastici, profondissimi e possenti, medi da urlo e una gamma alta presente e dettagliata, ma mai fuori le righe! Insomma, grazie a i trasformatori di Bianchini il finale si è trasformato in qualcosa di unico e speciale
Quale è stato il lato positivo vi chiederete? Bene, per venirne a capo, visto che sono testardo, mi sono messo a studiare, a realizzare circuiti semplici, a imparare a fare i calcoli più semplici, ho incominciato a capire i circuiti e il funzionamento di ciascun elemento. Dopo 4 anni non sono certo un ingegnere elettronico, ma ora so leggere perfettamente un circuito, capirne molti errori, e soprattutto realizzarlo! Forzatamente e per necessità, ho dovuto imparare tutto, e sopratutto imparare ad autocostruirmi ciò che voglio, e a modificarlo secondo le mie esigenze. Dunque…. grazie Kalimero!!!