Phonola 5515A – Conversione FM

Questa phonola mi è stata mandata dopo un maldestro tentativo di riparazione, non troppo invasivo ma abbastanza per creare un guasto praticamente irreparabile, il commutatore gamma spaccato probabilmente dallo sforzo per girarlo anche se era bloccato…

Siccome già si voleva installare un modulo FM non mi sono perso d’animo. Dopo aver sistemato il circuito cambiando i soliti condensatori e una qualche resistenza ho tagliato la barretta di ferro che toccava i contatti sul commutatore, poi ho ponticellato alcuni morsetti del commutatore spaccato per mettere in funzione l’oscillatore locale nel primo pezzo delle OM (M1, infatti questa radio ha le onde medie divise in 2 pezzi, M1 e M2) poi ho dovuto modificare il software di un modulo FM riprogrammato apposta per questa radio in modo che mi permettesse di fare la completa sintonia 87,5/108mhz con l’escursione limitata dell’oscillatore locale “di fortuna”. Ho eliminato la valvola di media frequenza ormai senza scopo mentre il cavo dell’occhio magico aveva dei corti internamente e ho eliminato anche lui (oltretutto esaurito) per contenere le spese.

Eccola in funzione

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Telefunken ID53UI – Conversione FM

Questa è un’autoradio del 1953 solo onde medie, ho riparato il survoltore e revisionato il circuito della radio per poi installare il modulo FM. Ho eliminato dalla radio la valvola sul preselettore e e la media frequenza per far spazio al modulo FM e diminuire il carico sulla batteria dell’auto.

Siccome il driver della finale (una EF41) era polarizzato con 12 volt in placca e la sua polarizzazione legata al circuito del CAV la qualità dell’audio riprodotto col modulo FM era abbastanza scadente, ho quindi modificato lo stadio driver per farlo lavorare molto meglio. Ho connesso la EF41 a triodo, ricalcolando la resistenza anodica e quella catodica ed eliminando un filtro RF che era presente nel circuito originale.

Eccola in funzione

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Tracciacurve uTracer 3+

Da un pò di tempo desideravo questo traccia curve perchè quello che avevo fatto tanti anni fa “lampemetre tube analyzer” era limitato, quindi per natale ho deciso di comprare il KIT per assemblarlo visto che il costo non era proibitivo. Per chi fosse interessato a visitare il sito di uTracer trova tutto in questo sito: http://www.dos4ever.com/uTracer3/uTracer3_pag0.html

Ecco il mio uTracer assemblato con la modifica delle doppie induttanze per aumentare leggermente la velocità di acquisizione delle curve:

Per chi ancora non lo sapesse il creatore di uTracer ha pensato la scheda per essere alimentata a 19,5volt usando l’alimentatore di un computer portatile. La più grande limitazione di uTracer è l’alimentazione del filamento della valvola sotto misura, uTracer ha un’uscita per alimentare il filamento in PWM limitato a 1,5A e con una tensione che non può superare i 19volt dell’alimentazione dell’uTracer stesso, che potrebbe essere troppo bassa per molte valvole televisive per esempio o alte valvole per uso radio con filamenti serie. La soluzione a questo problema è alimentare il filamento della valvola sotto misura esternamente, quindi in definitiva uTracer viene presentato come compatto, una piccola scatoletta con sopra zoccoli e connettori ma con almeno 2 alimentatori esterni, siccome a piacciono le cose “tutte d’un pezzo” ho pensato di realizzare il montaggio di tutto in una sola scatola.

La prima cosa che ho assemblato quindi è un doppio alimentatore lineare basato semplicemente su un LM317LZ accoppiato con un grosso PNP TIP147 per generare i 19,5volt per uTracer e un’analogo circuito con ben 3xTIP147 paralleli per l’alimentazione dei filamenti. Ho usato 2 trasformatori di recupero, uno recuperato da un vecchio carica batterie per uTracer e un’altro più grosso recuperato da un’amplificatore SS akay che avevo demolito tempo fa per i filamenti.

L’alimentazione di uTracer è riferita al telaio, mentre il negativo dei filamenti è flottante in quanto va riferito alla boccola “K” di uTracer. Per raffreddare i TIP147 ho utilizzato il dissipatore recuperato dallo stesso amplificatore akay a cui ho aggiunto 2 ventoline che non ricordo nemmeno più dove ho recuperato. In fine siccome le ventoline fanno rumore ma il radiatore rimaneva tiepido o quasi freddo quando si alimentavano i filamenti di piccole valvole e iniziava a scaldare solo quando si alimentavano valvole con assorbimenti di alcuni amper come EL34, KT88, 6BX7 e simili ho aggiunto un semplice termostato formato da un NTC, un trimmer e un TIP31 che avvia le ventole gradualmente man mano che il radiatore si scalda e le ferma quando questo torna a raffreddarsi.

Ecco lo schema (clicca per ingrandire)

Mi serviva un contenitore che potesse contenere tutto, inizialmente pensavo a un mobiletto della hifi 2000 ma avrei dovuto spendere quasi 100€ per un contenitore tutto da forare quindi mi ricordai di un rudere che prendeva polvere da anni nel mio solaio…

Questo è un vecchio amplificatore PA della RCF che montava le EL503 come finali, un’apparecchio che qualcun’altro avrebbe messo subito in vendita da qualche parte come super HiFi… poi montava le rare EL503, almeno 2000€ dovrebbe valere hahah. In realtà era un cesso pazzesco e non valeva niente, me l’ha regalato un signore di Modena, penso provenisse da una parrocchia, lo usavano per dir messa, le sue doti audio erano quelle di un citofono da 60watt. Bene smonta!

Ho smontato tutto quello che c’era dentro, poi ho fatto sabbiare le lamiere per pochi spiccioli in modo da eliminare le croste di ossido bianco e ruggine che aveva un pò dappertutto, quindi l’ho modificato per ospitare la nuova elettronica.

Per pochi altri spiccioli l’ho fatto verniciare a polveri…

Quindi ho cablato il piano con gli tutti gli zoccoli e le boccole, in assoluto il lavoro più noioso che mi ha impegnato quasi un pomeriggio intero…

Con la stampa 3D ho realizzato una guida per l’aria da montare sopra il radiatore dell’alimentatore in modo che questo gettasse l’aria calda fuori dal cabinet e ho assemblato il tutto che potete vedere finito nelle ultime due foto qui sotto.

Alcune valvole tendevano ad’oscillare durante la misura e ho risolto semplicemente mettendo un ceramico da 100nF tra la boccola G1 e la boccola K, lato “piastra zoccoli” (non lato uTracer).

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