Radio Pathè 105A – Restauro e Conversione FM

Questa piccola radiolina francese mi è stata consegnata in condizioni abbastanza pracarie, era stata riparata diverse volte nel corso della sua storia, molti componenti sono stati sostituiti lasciando moncherini da tutte le parti, oltre a diversi pasticci e modifiche non proprio sani. Il lavoro di restauro è consistito nel ripristino da schema dell’intero circuito con sostituzione di tutti i condensatori e diverse resistenze marce.

Particolarmente problematico è stato trovare il modo di alimentare il modulo FM in quanto questa radio è di quelle senza trasformatore, che vanno solo a 110V e hanno dentro delle grosse resistenze per alimentare filamenti e lampadine mentre la raddrizzatrice raddrizza direttamente la tensione di rete, con un pò di ingegno sono comunque riuscito nel mio intento senza aggiungere trasformatorini dentro la radio. La modifica per alimentare il modulo prevedere l’uso della linea di alimentazione dei filamenti delle valvole che in originale è così:

Modificato in questo modo:

Il concetto della modifica è molto semplice: al capo della resistenza da 150ohm si formano circa 7/8volt a vuoto per via della corrente che scende dai filamenti delle valvole, questa tensione è sufficiente ad alimentare il modulo FM con condensatore elettrolitico maggiorato, il diodo 1N4007 invece cortocircuita a massa la semionda negativa che sarebbe ignorata dal raddrizzamento a singola semionda del modulo, in questo modo causo meno raffreddamento dei filamenti delle valvole e minore riscaldamento della resistenza.

Il mobiletto come sempre è stato sverniciato e tirato a nuovo.

Eccola in funzione

Continue reading...

Blaupunkt MU670W – Restauro

Aperta parentesi…

Ogni volta che vedo queste cose vorrei trovare l’artefice per dargli una sberla… come se quel filo di rame possa essere uguale al fusibile… infondo dentro al fusibile c’è un sottile filo, filo per filo tanto è uguale… Cito da Wikipedia:

Un fusibile elettrico (detto semplicemente fusibile) è un dispositivo elettrico in grado di proteggere un circuito dalle sovracorrenti (causate per esempio dai cortocircuiti). Il fusibile è composto da una cartuccia, attraversata da un sottile filo conduttore nel quale passa la corrente nominale del circuito da proteggere; questo filo è l’elemento fusibile vero e proprio, con una portata amperometrica ben precisa. Quando sopraggiunge una sovracorrente, il filamento fonde provocando l’apertura del circuito.

Che ci frega della precisione, un fusibile da 1 Amper… il filo sottile di rame… 20 Amper, forse di più… Molte radio d’epoca che mi arrivano con trasformatori bruciati sono state danneggiate da persone che le hanno volute accendere in condizioni di cantina, nelle poche che sono dotate di fusibile le persone lo ponticellano per di accenderle a tutti i costi come se il fusibile fosse senza scopo e non un dispositivo di protezione che se salta indica che qualcosa di grave s’è guastato e forse non è il caso di insistere… Fortuna ha valuto che il trasformatore di questa radio fosse ancora funzionante apparentemente senza danni.  Chiusa parentesi.

La radio era in condizioni di semi originalità con nessun intervento di manomissione a parte il fusibile ponticellato e la mascherina riverniciata oro.

Il lavoro di ripristino è stato convenzionale con la sostituzione di quasi tutti i condensatori a carta, ne ho lasciati alcuni di capacità veramente piccola e non critici, e testati non in perdita, esclusivamente perchè raggiungerli per dissaldarli e sostituirli era veramente impossibile; questa radio è veramente progettata malissimo con molte parti inaccessibili se non sventrandola completamente, alcuni dei condensatori che ho dovuto sostituire per forza hanno richiesto quasi un’ora di tentativi e per fortuna che l’elettrolitico principale da soli 8+8uF si è rigenerato senza storie in pochi minuti.

Eccola in funzione

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Philips BI390/A – Restauro estremo e conversione FM

Questi sono di quei lavori che puoi fare solo a perditempo. Mi hanno regalato ad agosto questa radio con il desiderio che fosse restaurata:

Già il primo impatto visivo non è dei migliori, non so dove e come sia stata conservata nè da chi, fatto sta che l’intero mobile presentava segni inequivocabili di prolungata esposizione a forte umidità tanto che ogni singolo pezzo di legno che componeva lo stesso si era scollato. Era tutta coperta di muffa bianca che si è letteralmente mangiata la colla. Una di quelle cose che quando pensi di doverla mettere a posto, la guardi, ci pensi 2 minuti e la rimetti nello scatolone… Ne ho comunque approfittato per passarmi il tempo nel periodo delle feste quando non cè di meglio da fare e il resto del mondo è preso dalla frenesia del consumismo. Guardando bene il telaio si nota che al contrario del mobile si è conservato molto bene, senza fare ruggine, di fatti il ripristino funzionale non è stato troppo impegnativo eccezion fatta per un’avvolgimento interrotto nella bobinetta dell’oscillatore locale, sono impazzito per riuscire a ricongiungere il capo interrotto con il suo morsetto.

I condensatori a carta originali philips purtroppo hanno il corpo completamente in catrame ed è quindi impossibile recuperarli in quanto si sbriciolano con una facilità estrema, volendo fare una cosa che apparentemente conservasse una parvenza di vecchio anche se non proprio originale ho occultato dei nuovi condensatori all’interno dei corpi di vecchi condensatori siemens guasti conservati dalle demolizioni di altre radio (che non era possibile riparare in nessun modo).

Anche le valvole sono tutte di recupero. Una nota è da fare sul condensatore a vitone: la bi390a prevedeva 2 condensatori da 8uF separati con il negativo NON collegato dalla carcassa, che mancavano entrambe, sostituiti in passato da degli assiali “uranio”. Nello schema elettrico della radio però era riportata anche la piccola differenza tra la “bi390a” e la “bi390a BIS”, la BIS usa un doppio condensatore da 32uF con negativo sulla carcassa, solo 2/3 modifiche ai collegamenti, tutto il resto è uguale. Siccome disponevo di un vitone doppio da 32uF originale (recuperato anch’esso) che ha sopportato bene il processo di rigenerazione non ci ho pensato 2 volte e ho modificato i collegamenti attorno alla raddrizzatrice per convertire il circuito nella versione “BIS”. Altra nota sulla raddrizzatrice: lo schema indica una EZ2A che è la versione con zoccolo octal della EZ2, questa valvola non riuscivo proprio a trovarla, poi guardando bene i datasheet mi sono accorto che è esattamente uguale (piedinatura e caratteristiche elettriche) alla 6X5GT eccenzion fatta per la forma del bulbo di vetro che è a duomo per la EZ2A e tubolare per la 6X5GT. Elettronica riparata e ritarata. Ho ripulito come potevo la scala parlante e riverniciato il suo supporto in lamiera…

Dopo è iniziato il lavoro più pesante, rimettere assieme il puzzle di legnetti e nastri di legno ammuffito:

Ogni singolo pezzo di legno è stato staccato (poca fatica !) e pulito con spazzole, panno abrasivo e aria compressa, poi ho preparato la maledettissima colla garavella (o colla di ossa)…

E ho cominciato a reincollare un pezzo per volta, aiutandomi anche con mezzi di fortuna per serrare bene i pezzi durante l’asciugatura della colla.

 

Incollaggio finito! Adesso è il momento di mettere la nuova impiallacciatura in noce nazionale (la vecchia era irrecuperabile e in ogni modo ne mancava troppa per poterla riusare).

Successivamente all’impiallacciatura ho levigato tutto il mobile per renderlo liscio:

Coloratura della cornice e dell’interno con mordente noce concentratissimo:

Oliata (il flash ha messo in risalto le otturazioni di stucco).

Ho pulito i particolari in rame della maschera, e ricostruito la stessa con nuova tela, dopo aver lucidato a gomma lacca e cerato il mobile ho rimontato il tutto:

Rimontata l’elettronica:

Completa!

Dopo qualche anno che era ferma a casa mia una persona mi ha chiesto se poteva averla, quindi ho installato all’interno di questa radio il mio modulo convertitore fm… In questo apparecchio sono stato costretto a montare un piccolo trasformatore aggiuntivo per alimentare il modulo in quanto la radio funziona con un’autotrasformatore e non c’è nessun modo di ottenere un’alimentaziona utilizzabile in quanto lo zero del trasformatore stesso non è ancorato al telaio ma sollevato con una resistenza necessaria alla polarizzazione della EBL1.

Eccola in funzione

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.