Riparazione del DAC MDA503 – Un Viaggio nella Resurrezione Audio

Il dac Advance Acoustic Tube Da Converter 24bit 384khz – MDA503 si inserisce nel mondo degli apparecchi di fascia economica, presentandosi come un convertitore DAC con ingresso spdif e toslink. Vedendolo la sua prima impressione suggerisce un design abbastanza notevole, con pannelli frontali robusti e un telecomando di dimensioni considerevoli che svolge il suo compito con efficienza.

Ciò che colpisce immediatamente l’attenzione, secondo quanto riportato online, è il display luminescente dalla grafica simile a un diagramma di circuito, che adorna la facciata del DAC. Tuttavia, il telaio effettivo del DAC sembra trasmettere una sensazione di economia.

Nonostante le opinioni varie riscontrate anche negative a volte , il DAC MDA503 dimostra la sua capacità di rivelare un apprezzabile livello di dettaglio, offrendo una performance tonalmente equilibrata senza sbalzi notevoli nei toni acuti o gravi.

Personalmente, mi sono trovato di fronte a un esemplare totalmente non funzionante, con i trasformatori di alimentazione bruciati e i ricambi originali introvabili. Nell’articolo a seguire, condividerò la mia esperienza mostrando come ho affrontato questa sfida, calcolando e sostituendo i trasformatori di alimentazione per riportare in vita questo apparecchio.

Nel corso della mia esperienza con il DAC MDA503, ho notato un aspetto particolare che merita di essere esaminato più da vicino. Nonostante la modesta potenza dichiarata di 20 watt complessivi, i due trasformatori toroidali presenti in questo apparecchio sembravano seguire il classico approccio cinese di risparmiare su ogni centesimo.

Questi trasformatori, probabilmente caratterizzati da un nucleo sottodimensionato e, più verosimilmente, da una quantità limitata di rame al loro interno, tendevano a surriscaldarsi notevolmente a causa dell’alta induzione a cui erano sottoposti. Nel corso del tempo, i materiali con cui erano costruiti si sono deteriorati, portando infine al corto circuito dei primari e al conseguente bruciarsi del fusibile principale.

In un tentativo maldestro di far funzionare l’apparecchio, il proprietario ha sostituito il fusibile da 500mA di serie con uno da 8 Ampere, bruciandoli completamente fino al punto di farli entrare in isolamento. Per fortuna, questo maldestro tentativo di far funzionare l’apparecchio non ha causato danni seri a ciò che era collegato ai secondari. Tuttavia, questa vicenda solleva importanti considerazioni sulla qualità dei componenti e sulle pratiche di manutenzione improvvisate che possono compromettere ulteriormente gli apparecchi nel tempo.

Fortunatamente, gli schemi elettrici fornivano le tensioni AC dei secondari dei trasformatori, consentendo così di risalire agevolmente alle correnti che venivano assorbite. Con questa preziosa informazione, sono riuscito facilmente a calcolare due nuovi trasformatori utilizzando comuni lamierini di tipo EI, forse anche più piccoli rispetto agli originali toroidali. Questo solleva interrogativi sulla quantità di induzione a cui quei toroidali erano sottoposti, spingendomi a chiedermi quanto possa essere malata una mente per arrivare a compromettere così tanto la qualità e la durata nel tempo, solo per risparmiare quel singolo euro.

Trasformatori di ricambio per MDA503 – Replacement transformers for MDA503

Sono lieto di informarti che ho creato due nuovi trasformatori di ricambio per il DAC MDA503, denominati mod. 23S70 e mod. 23S71. Se possiedi uno di questi DAC con i trasformatori originali danneggiati, ora hai la possibilità di ottenere una coppia di trasformatori di alta qualità per ripristinare il corretto funzionamento del tuo apparecchio.

I nuovi trasformatori, appositamente progettati e calcolati per garantire prestazioni ottimali, rappresentano una soluzione affidabile per chiunque si trovi nella situazione di dover sostituire i componenti bruciati del proprio DAC MDA503.

È importante notare che i cavetti con i connettori necessari per l’installazione dei nuovi trasformatori devono essere recuperati dai trasformatori originali. Se desideri ordinare una coppia di trasformatori 23S70 e 23S71 o desideri ulteriori dettagli sulla procedura di sostituzione, ti invito a contattarmi direttamente. Sarà un piacere assisterti nel ripristino delle prestazioni del tuo DAC e garantire una qualità audio eccezionale.

Inoltre, è importante sottolineare che i miei trasformatori di ricambio, i modelli 23S70 e 23S71, offrono un vantaggio significativo rispetto agli originali. A differenza dei trasformatori di serie, questi nuovi componenti sono progettati per garantire un’efficienza superiore e una ridotta produzione di calore. Avrai il beneficio di un funzionamento più fresco e una maggiore efficienza energetica, migliorando complessivamente la durata e le prestazioni del tuo DAC MDA503.

Dato che i nuovi trasformatori 23S70 e 23S71 presentano una forma diversa rispetto ai toroidali originali, è necessario seguire una procedura di installazione specifica. Per prima cosa, occorre smontare la staffa di supporto dei vecchi toroidali. Successivamente, è possibile procedere al montaggio dei due nuovi trasformatori, seguendo l’orientamento indicato nelle fotografie. Sarà necessario praticare quattro fori con un trapanino e successivamente fissare i trasformatori con quattro viti, riutilizzando le stesse viti precedentemente usate per fissare la staffa, alle quali vanno aggiunti quattro dadi M4. Questo procedimento assicurerà un adattamento sicuro e affidabile dei nuovi trasformatori, garantendo al contempo un corretto funzionamento del tuo DAC MDA503.

Durante il processo di ispezione, ho individuato ulteriori guasti all’interno del DAC MDA503. Tra i componenti danneggiati, ho identificato un transistor, un condensatore elettrolitico, situato dopo un ponte raddrizzatore esploso, e una resistenza danneggiata nell’alimentazione dell’anodica.

Quest’immagine fornisce una visione chiara della configurazione interna del DAC durante il suo funzionamento.

A complemento di ciò, ho inserito un video dimostrativo che presenta il DAC in azione. Nella registrazione, la fonte digitale utilizzata è un computer, e per rendere possibile la connessione, ho impiegato un convertitore da USB a SPDIF con il PCM2707. Per ascoltare l’audio in uscita dal DAC, ho utilizzato il mio vecchio e affidabile progetto “Calimero,” precedentemente presentato in un articolo passato.

In conclusione, il percorso di riparazione del DAC MDA503 si è rivelato un viaggio affascinante attraverso le sfide e le soluzioni tecniche. Dalla sostituzione dei trasformatori alla correzione di transistor, condensatore e resistenza danneggiati, ogni passo è stato intrapreso con dedizione e attenzione ai dettagli.

Il risultato finale è un DAC riparato e ottimizzato che, oltre a restituire la vita al dispositivo, ha introdotto miglioramenti significativi rispetto alla configurazione originale. L’utilizzo dei trasformatori 23S70 e 23S71 ha non solo garantito un funzionamento più fresco, ma ha anche sottolineato la nostra dedizione per la qualità e l’efficienza.

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Klimo Lar: Un Preamplificatore Phono MM/MC di Alta Qualità

Il Klimo Lar è un preamplificatore phono MM/MC che fa parte della linea di prodotti Klimo, un marchio noto per la sua eccellenza nel mondo dell’audio di alta qualità. Il Lar è stato progettato per completare il preamplificatore di linea Merlino, offrendo un’opzione più accessibile per gli audiofili appassionati. Tuttavia, nonostante il prezzo più contenuto rispetto ad altri prodotti della stessa casa, il Lar offre prestazioni soniche eccezionali e una costruzione artigianale di alta qualità.

Design e Costruzione Il Klimo Lar presenta un design elegante e raffinato, con dimensioni compatte (44 x 11,5 x 27 cm) e una finitura nera con una manopola cromata per la commutazione tra le testine MM e MC. Il pannello posteriore offre connessioni per l’ingresso MM, l’ingresso MC e l’uscita, oltre a una presa di corrente. Il preamplificatore è fornito con un cavo di alimentazione di alta qualità Klimo, che contribuisce a migliorare la dinamica e la trasparenza del suono.

L’interno del Lar è una testimonianza di qualità costruttiva. Due trasformatori toroidali sono alloggiati in un vano schermato per ridurre i campi elettromagnetici indesiderati. Il preamplificatore dispone di due schede separate, una per ciascun canale, sospese in modo elastico per ridurre la microfonicità delle valvole. Il cuore del Lar è costituito da sei valvole, tutte doppi triodi, con due ECC88 dedicate allo stadio MC e due ECC88 e due ECC81 per lo stadio MM-RIAA.

Prestazioni Soniche Il Klimo Lar offre prestazioni soniche eccezionali. È notevole per la sua attenzione ai dettagli e alla timbrica. Le timbriche degli strumenti e delle voci sono riprodotte in modo accurato e appassionato, senza le colorazioni tipiche dei tubi di vecchia scuola. Il preamplificatore offre un’estensione eccezionale negli alti, ricca di armoniche e dettagli, mentre la gamma media è fluida e corposa, con una straordinaria microdinamica. La gamma bassa è potente, articolata e autoritaria.

Il Klimo Lar è neutro dal punto di vista timbrico e riesce a catturare l’essenza emotiva di una registrazione, senza trascurare i dettagli e la dinamica. È un preamplificatore che si adatta perfettamente alle testine di alta classe, garantendo una riproduzione sonica superba.

La riparazione

Un cliente si è rivolto a me con un Klimo Lar che emetteva un fastidioso fruscio su entrambe i canali, e uno dei due più dell’altro. Dopo aver aperto il dispositivo, ho scoperto che era stato oggetto di manomissione e che questa manomissione era direttamente correlata ai problemi di rumore.

La modifica riguardava la resistenza di carico della puntina, che normalmente è saldata direttamente sullo stampato. Tuttavia, qualcuno aveva aggiunto due connettori RCA sul retro del preamplificatore per consentire un cambio più semplice della resistenza di carico. Questa modifica ha introdotto problemi di rumore notevoli, poiché la zona del circuito interessata dai connettori RCA è sensibile a segnali molto deboli. E il cavo che collegava questi connettori raccoglieva interferenze e rumori, compromettendo ulteriormente le prestazioni audio.

Per risolvere il problema e ripristinare il Klimo Lar alle sue prestazioni ottimali, ho eliminato la modifica e ripristinato la resistenza di carico saldandola direttamente sullo stampato. Questa operazione ha permesso di eliminare le interferenze e i rumori indesiderati che si erano infiltrati nel circuito a causa della manomissione.

Inoltre, ho eseguito un’accurata verifica delle valvole utilizzando un tracciacurve computerizzato, riselezionanto e abbinando le stesse valvole che erano già in possesso del cliente. Il risultato di queste operazioni di riparazione è stato ottimo. Il rumore di uscita del Klimo Lar è stato notevolmente ridotto, scendendo a soli circa 5/10mV picco picco. Il preamplificatore è tornato a offrire un suono privo di rumori e interferenze fastidiosi, restituendo la purezza e la qualità audio che ci si aspetta.

Qualche curiosità sulla valvole misurate…

Le ECC81 di Psvane, nuove e misurate da me, presentano curve che sembrano divergenti rispetto alle curve tipiche riscontrate nella misurazione di una qualsiasi ECC81 NOS, come evidenziato nei due confronti tracciati.

Psvane NOS

Le seguenti immagini presentano i grafici di alcune ECC88, le quali mostrano curve notevolmente sballate (valvole di produzione attuale). È interessante notare che, nonostante non siano in perfette condizioni esse funzionerebbero ugualmente in un circuito, i grafici sottolineano come l’uso di un tracciacurve possa rivelare aspetti inaspettati. Questo perché, quando queste valvole vengono misurate su un tipico prova valvole, anche uno di alta qualità a trasconduttanza, la misurazione su un singolo punto statico potrebbe far sembrare le valvole in ottimo stato o con lievi differenze di corrente insignificanti, poi vai a vedere con il tracciacurve e appaiono così:

Continue reading...

3 Responses to Klimo Lar: Un Preamplificatore Phono MM/MC di Alta Qualità

  • Sempre molto competente Stefano, pensare che le valvole erano quasi nuove, mah…
    Ora il rumore del Klimo è accettabile, certo non è silenzioso come l’altro pre che ho, un vecchio Marantz Ph22 a transistor e trasformatori, del resto penso non si possa chiedere di più ad un oggetto a valvole che deve guadagnare tanto per amplificare il segnale di testine MC con uscita dell’ordine di 0,3/0,4 mV.
    Ancora grazie…

  • non puoi allungare nemmeno di 1 centimetro qualcosa collegato a un punto del circuito con una tale sensibilità, sull’oscilloscopio si vedeva il rumore salire e scende solo muovendo una mano a 30 centimentro dai connettori RCA con la resistenza dentro

  • Si poteva provare di lasciare la mod. (che immagino sia sullo stadio MC visto che il valore della R poi montata mi pare sia da 100 ohm) mettendo dove omessa una R da 1K (e fuori si paralellava)

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Stereo Vintage: H.H. Scott 222C, il Restauro

H.H. Scott, Inc. era un’azienda americana che produceva e commercializzava componenti audio e attrezzature stereo negli anni ’50 e ’60, noti soprattutto per i loro amplificatori valvolari di alta qualità. La società fu fondata da Howard H. Scott nel 1946. Scott era un ingegnere elettronico di talento e il suo marchio divenne presto sinonimo di alta fedeltà e prestazioni audio.

I prodotti di H.H. Scott erano rinomati per la loro costruzione solida e la qualità del suono. I loro amplificatori valvolari erano particolarmente apprezzati dagli audiofili dell’epoca. La società produsse una serie di modelli popolari, tra cui l’Scott 299, l’Scott 222 e l’Scott 299B. Questi amplificatori offrivano una potenza pulita e una riproduzione audio accurata, e molti di essi sono ancora ricercati dagli appassionati di audio vintage.

Negli anni ’60, la società iniziò a produrre anche ricevitori stereo, preamplificatori, giradischi e altoparlanti. H.H. Scott continuò a guadagnare una reputazione di eccellenza nel settore audio fino alla metà degli anni ’70.

Tuttavia, a partire dagli anni ’70, l’industria dell’audio vide una transizione dalle valvole termoioniche ai transistor, e molte aziende, compresa H.H. Scott, dovettero adattarsi a questa nuova tecnologia. La qualità audio dei dispositivi a transistor migliorò considerevolmente, ma ciò portò alla fine dei dispositivi valvolari. Nel 1978, H.H. Scott, Inc. dichiarò bancarotta e fu acquisita dalla Emerson Electric Company, che successivamente cessò la produzione di componenti audio con il marchio H.H. Scott.

Anche se l’azienda non esiste più, i prodotti H.H. Scott degli anni ’50 e ’60 rimangono molto apprezzati dagli appassionati di audio vintage, e molti cercano ancora i loro amplificatori, ricevitori e altri dispositivi sul mercato dell’usato per godere dell’esperienza sonora autentica di quegli anni.

Ritorno al Passato dell’Audio Vintage: Restauro dei Leggendari H.H. Scott Stereomaster 222C

Nell’era digitale odierna, dove la tecnologia avanza a un ritmo incessante, c’è un fascino intramontabile nel riparare e restaurare apparecchi audio vintage, che incarna il calore e la nostalgia del passato. In questo articolo, ci immergeremo in un affascinante viaggio nel mondo del suono d’epoca, concentrandoci su due gioielli dell’audio d’altri tempi: i prestigiosi H.H. Scott Stereomaster 222C.

Nati nell’epoca d’oro dell’audio valvolare, gli amplificatori H.H. Scott hanno catturato l’immaginazione di appassionati e audiofili con la loro straordinaria qualità sonora e costruzione artigianale. Tuttavia, il tempo può mettere alla prova anche le creazioni più robuste, e questi due esemplari avevano bisogno di cure amorevoli per rivivere.

Il nostro viaggio inizia con la sostituzione del trasformatore di alimentazione bruciato su uno dei 222C, un’opera d’arte ingegneristica che richiede abilità e attenzione ai dettagli. Successivamente, affronteremo la sfida di riparare completamente un trasformatore d’uscita bruciato, aprendo le porte all’ingegneria inversa e all’arte del riavvolgimento. La perseveranza e la dedizione che richiede questa impresa sono un tributo alla passione per l’audio vintage.

Ma l’avventura non si ferma qui. Mentre restauriamo questi pezzi unici, esploreremo anche le sottili differenze tra le valvole EL84 e le meno conosciute 7189, che sono state montate negli H.H. Scott Stereomaster 222C. Conoscere le differenze tra queste valvole è essenziale per ottenere il massimo da queste meravigliose unità audio.

Alla fine, ciò che emerge da questo viaggio è un’ammirazione per il passato e il desiderio di preservare la ricchezza dell’audio vintage. Il nostro obiettivo è far rivivere questi H.H. Scott Stereomaster 222C, affinché possano continuare a portare gioia e meraviglia con il loro suono straordinario, come facevano decenni fa. Siate pronti per una profonda immersione nell’arte del restauro audio e nell’apprezzamento del suono d’epoca. Benvenuti nel mondo dei classici restaurati con passione e maestria.

Questo amplificatore mi è stato consegnato dopo una revisione, ma purtroppo il trasformatore era danneggiato. Ho proceduto con la creazione di un nuovo trasformatore (per chiunque volesse acquistarlo separatamente, con il codice 21S4665) e l’ho successivamente installato.


In seguito, mi è stato affidato un secondo esemplare dell’amplificatore che lamentava il danneggiamento del trasformatore d’uscita. Questo apparecchio aveva chiaramente subito danni legati all’umidità, che inevitabilmente hanno compromesso la qualità dei materiali del trasformatore. Per affrontare questa sfida, ho proceduto allo smontaggio del trasformatore, ottenendo un dettagliato schema dell’avvolgimento interno. Questo passo preliminare mi ha permesso di avviare il processo di creazione di due nuovi trasformatori, riutilizzando gli originali lamierini e calotte dei trasformatori danneggiati.

Nella fotografia sotto è possibile osservare una distinta traccia di ossido verdognolo lasciata dal filo di rame che aveva perso la sua smaltatura a causa del contatto con la carta umida. Durante il processo di sbobinamento, ho notato la presenza di numerose di queste tracce. In alcuni punti, il filo si spezzava autonomamente mentre lo srotolavo.

In quest’altra immagine, è evidente un solco nero nella carta isolante, il risultato di una scarica elettrica tra fili adiacenti. Questa scarica ha perforato la carta isolante e ha causato la bruciatura che si è propagata fino a interrompere il filo di rame stesso.

Dopo aver completato il processo di sbobinamento, ho deciso di aggiungere un tocco di modernità alla replica. Ho realizzato due rocchetti utilizzando una resina tecnica simile al nylon…

In seguito, ho proceduto al riavvolgimento dei trasformatori, utilizzando materiali che mantenessero l’autenticità dell’epoca, combinati con isolanti moderni in quei punti critici in cui era necessaria una sicura e avanzata capacità di isolamento…

E così ho fatto per entrambi i trasformatori; ho riavvolto completamente anche quello che era ancora funzionante. Ma prima di procedere con l’articolo sulla riparazione dell’amplificatore, desidero concentrarmi sulle valvole. Vi invito a leggere questo articolo in cui chiarisco le differenze tra le valvole EL84 e le 7189, evidenziando perché non dovrebbero essere scambiate tra loro per evitare situazioni potenzialmente disastrose, come illustrato in questo caso specifico.

Torniamo all’amplificatore…

Nel video qui sotto, l’amplificatore è in funzione, ma l’audio originale è stato sovrascritto per ragioni legate al copyright.

Ora, passiamo ad alcune misurazioni strumentali. L’apparecchio è in grado di erogare da 22 a 25 watt (a seconda dell’efficienza delle valvole) con un fattore di smorzamento pari a 18. Qui di seguito, troverai due grafici relativi alla distorsione armonica totale (THD) e alla banda passante ottenuti dall’amplificatore “verde” menzionato all’inizio dell’articolo, che manteneva i suoi trasformatori d’uscita originali. Nel grafico relativo alla banda passante, è evidente la presenza di disturbi, in gran parte attribuibili a una stabilità non ottimale del circuito, che sfrutta tassi di controreazione notevolmente elevati.

THD 1watt

Banda passante 1watt su carico resistivo

Ecco invece il grafico della banda passante ottenuto con i trasformatori che ho riavvolto, dopo aver apportato una leggera riduzione del tasso di controreazione. Questo passaggio ha comportato il passaggio da un fattore di smorzamento di 18 a un fattore di 12. È importante notare che questa modifica non ha avuto alcun impatto negativo sul suono, ma ha notevolmente migliorato la stabilità del circuito. È stata una lunga messa a punto.

In conclusione, il restauro di questi amplificatori H.H. Scott Stereomaster 222C ha rappresentato un affascinante viaggio attraverso il mondo dell’audio vintage. Dall’arte di riparare trasformatori bruciati, all’ingegneria inversa dei circuiti originali, ogni passo di questo processo è stato intrapreso con cura, dedizione e rispetto per l’autenticità dell’epoca. Il risultato? Un ritorno alla vita di due classici, capaci di riprodurre il suono caldo e avvolgente che li ha resi celebri.

L’articolo ha anche gettato luce su una confusione comune riguardo alle valvole, in particolare tra le EL84 e le 7189. L’importanza di comprendere le differenze e di adattare correttamente il circuito è stata sottolineata per garantire il corretto funzionamento dell’amplificatore e la sua longevità.

Infine, le misurazioni strumentali hanno dimostrato come piccole modifiche al circuito, come la riduzione del tasso di controreazione, possano migliorare la stabilità del sistema senza compromettere la qualità del suono.

Questo progetto è un omaggio alla passione dell’audio vintage, un’ode alla maestria artigianale dei giorni passati e un segno di speranza per i possessori di amplificatori d’epoca, poiché ora sappiamo che è possibile riportare in vita questi gioielli del passato, conservando la loro autenticità sonora. Ecco a un futuro di suono classico e autentico, restaurato con amore e maestria.

Continue reading...

3 Responses to Stereo Vintage: H.H. Scott 222C, il Restauro

  • Ciao Stefano. Bellissimo articolo, e sopratutto molto utile e istruttiva la parte sulle 7189. Valvole peraltro molto interessanti. Ne ho uno davanti di 222c proprio ora, del 1963, mio anno di nascita. È perfetto, rivalvolato a nuivo dql precedente proprietario con tutte Tung Sol, ma da rivedere elettricamente vista l’età ormai molto avanzata di entrambi, mia e dell’ampli (anche io sarei da rivedere un po’, ma non è facile come con le elettroniche purtroppo! ?). Grazie! E complimenti ancora

  • lo strumento fa così quando rileva un’inversione di 180 gradi, probabilmente l’inversione avviene dentro la rete dei toni

  • che fase stana…???

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.