Magnadyne SV86 – Restauro Estremo

Questo è stato uno di quei lavori disperati che ogni tanto capitano, una radio devastata che più devastata non si può. Un ricordo di famiglia che qualcuno totalmente incapace, in epoca, tentò di riparare rovinandola sempre di più ogni volta che muoveva un dito. Le condizioni erano queste: Si era bruciato il trasformatore che fu sostituito con un’altro CGE meccanicamente incompatibile, attaccando i fili alla meglio, il trasformatore d’uscita era saltato sicuramente per i pasticci dell’improvvisato radio tecnico e ne fu montato un’altro sotto al telaio, saldature e fili collegati a caso da tutte le parti. Il mobile fu sverniciato “delicatamente” col flessibile e spazzola abrasiva (incredibile che non abbia eliminato il piallaccio facendo emergere il legno chiaro), poi ricolorato forse con vernici a spruzzo, la scala parlante fu pulita dal lato delle scritte, eliminandole ovviamente… Manopole tutte una diversa dall’altra e poi ribruciò anche il trasformatore CGE in quanto era bello cotto anche lui.

Tutto questo successe non so se prima o dopo (forse dopo) che la radio aveva passato 30/40 anni sotto la tettoia di un casolare in campagna, quindi all’aperto dove ha avuto modo di arrugginire per bene. Altoparlante marcio e mobile bello sporco.

Il restauro è stato estremo, perchè gran parte dei fili erano sbriciolati e quelli che non lo erano erano stati tagliati e ricollegati a casaccio, mentre il telaio era sporchissimo. Ho iniziato smontando il trasformatore CGE cotto e tagliando via tutti i fili marci. Ho smontato la piastrina con i componenti e il trasformatore di uscita alieno. Il telaio è stato ripulito dalla ruggine e lucidato, tutti i contatti e gli zoccoli puliti, lubrificate le parti mobili. Ho avvolto un nuovo trasformatore di alimentazione poi schema alla mano ho RICOSTRUITO TUTTO non da zero ma quasi e procurato un nuovo altoparlante con annesso trasformatore d’uscita. Ho fatto fare una nuova scala parlante (con tecnica più economica, non in serigrafia, perchè i costi di restauro stavano salendo moltissimo e ho cercato di contenerli), ho trovato 4 manopole per lo meno uguali tra loro e le ho adattate, infine ho montato un modulo FM per rendere la radio utilizzabile tutti i giorni.

Il mobile è stato sverniciato con metodi consoni e rilucidato a gommalacca. In controluce si vedono ancora le mezzelune lasciate dal flessibile ma purtroppo non si poteva eliminarle.

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Philips Bi592A – Restauro Completo

Questa radio ha patito tantissima umidità come testimonia lo schienale di cartone completamente deformato.

Il restauro è consistito nella totale pulizia del telaio, sostituzione di tutti i condensatori, del potenziometro del volume, della ECH4 e nel riallineamento delle medie frequenze. Particolarmente difficoltoso è stato sbloccare i meccanismi fermi da tempo, sopratutto quello del cambio gamma con lo scorrimento della scala che aveva gli ingranaggi con alcuni dentini saltati. È stato abbastanza laborioso anche pulire e rendere nuovamente efficienti i contatti degli zoccoli delle valvole e quelli del commutatore del cambio gamma. Il mobile è stato sverniciato e rilucidato ex novo, tutte le bacheliti sono state lavate e un nuovo cordone di alimentazione è stato installato.

Eccola in funzione, il video è scuro perchè per farlo ho dovuto spegnere tutte le luci della stanza, essendo il circuito molto sensibile neon e lampade led causavano la ricezione di un gran rumore di fondo.

Anche quest’altra 592A ha subito parecchi anni di umidità, mi è stata consegnata con il mobile completamente opaco e screpolato, la parte elettrica presentava ruggine, 3 valvole avevano lo zoccolo scollato, avevano messo il cavo di alimentazione rubato da un ferro da stiro attaccato con un mammoth e tentato malamente di riparare la radio semplicemente scollegando l’elettrolitico originale e mettendo 2 elettrolitici nuovi (pure sotto dimensionati come tensione). Ovviamente non andava, perchè i problemi presenti erano parecchi di più dei due elettrolitici sull’alimentazione…

C’è voluto parecchio lavoro per rimetterla in sesto, ho iniziato pulendo tutto, poi ho disossidato tutti gli zoccoli e i commutatori, ho smontato e svuotando l’elettrolitico originale dentro cui ho alloggiato 2 condensatori nuovi, ho cambiato tutti i condensatori a carta: i philips neri (quelli col corpo interamente di catrame) sono sempre tutti KO. Poi ho riparato le valvole con gli zoccoli rotti: erano state ritorte e rifermate malamente con del silicone, alcuni pin erano in corto internamente quindi ho dissaldato gli zoccoli ripulito l’interno, isolato i filini di rame con tubetto sterling poi risaldato nuovamente gli zoccoli che ho fermato con una colla più adatta del silicone, ho dovuto anche rifissare il cappuccio della finale EBL1. Incredibilmente si son salvate tutte!

Ha funzionato alla prima accensione, anche se c’erano ancora problemi: il volume non si abbassava e ho dovuto smontare il potenziometro del volume e aprirlo fisicamente (è uno di quei potenziometri a 4 contatti con il controllo del loudness, e non sono rimpiazzabili facilmente), le medie andavano ritarate ma erano bloccate con del cerone, poi fischiava come una matta sulla gamma delle onde medie, insomma di problemi da risolvere ne ha dati. Alla fine di tutto l’ho dotata di un cordone di alimentazione adatto con la sua bella spina d’epoca in bachelite mentre il mobile è stato completamente carteggiato e rilucidato a gomma lacca.

Anche questa è perfettamente funzionante.

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Allocchio Bacchini Fonalba – Restauro

L’allocchio Bacchini Fonalba è un’apparecchio abbastanza particolare e ricercato dai collezionisti, la sua particolarità risiede nel fatto di essere una fonovaligia con radio quando all’epoca solitamente le fonovalige erano semplici riproduttori di dischi mentre per la funzione radio più dischi si doveva acquistare una vera e propria radio con giradischi, molto più ingombrante. Questo esemplare è giunto a me piuttosto malconcio: il coperchio era stato semi scardinato mentre tutti i supporti del giradischi erano distrutti.

Per la sezione radio ho proceduto come al solito sostituendo tutti i condensatori e diverse resistenze fuori tolleranza, pulendo tutti i contatti ed eseguendo le solite tarature. La finale UL41 a caldo diventava fortemente microfonica e innescava fastidiosi gracchioni ed è stata sostituita con una valvola nuova. Quello che ha fatto perdere tantissimo tempo invece è stato riparare il giradischi che era letteralmente massacrato…

 Per cominciare le gomme delle pulegge di trasmissione erano morbide come la pietra e ovviamente scivolavano, ho quindi stampato 2 nuovi anelli di gomma da porre sulle rotelle metalliche.

Poi sono riuscito a trovare una cinghia di trasmissione che si adattava al meccanismo…

la testina sembrava sana, sembrava… dentro era rimasto solo pongo nero e resina collosa verdina…

Ho adattato con colla una testina ronette che ha poi fatto bene il suo lavoro.

I supporti delle lampadine avevano integrato anche 2 cilindretti di gomma che servivano a sorreggere tutto il meccaismo, anche di questi ormai esisteva solo il ricordo, li ho quindi stampati.

Il restauro è finito, ho quindi rimontato tutto.

Eccola in funzione durante la ricezione radio, purtroppo il video è scuro perchè il ricevitore era disturbato dalle luci.

Ed eccola un funzione mentre riproduce un 78 giri
(audio eliminato per non infrangere copyright vari ed eventuali)

Questa invece è un’altro esemplare che ha preso umidità per decenni, era coperta di muffa fuori e dentro e tutta la colla era svanita (mangiata forse dalla muffa?) quindi la valigia di legno andava in pezzi.

Ho dovuto smontare completamente il mobile, pulire vari pezzi con il panno abrasivo e reincollare tutto con colla vinilica e chiodi, il tessuto plastificato è stato lavato con acqua e sapone, asciugato e re-incollato con bostik… un lavoraccio davvero. Per ridare lucidità alla plastificazione l’ho sfregato con olio, dopo aver tolto le tracce di bostik rimaste con trielina. Il circuito è stato riparato e ho rimesso in sede la funicella di sintonia (e fidatevi che è un lavoro piuttosto complicato data la poca accessibilità del meccanismo).

Ed eccola finita!

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