Nyx Aeterna – Single ended con 2A3, Il crepuscolo delle stelle, la voce dell’eternità

C’è un momento, nella vita delle stelle, in cui il bagliore della giovinezza lascia spazio a una luce più sottile, intensa e misteriosa. È il momento della nana bianca, un residuo immortale che continua a brillare nei secoli, custode silenziosa di una memoria stellare che non svanisce. È da questa immagine che nasce Nyx Aeterna, il mio nuovo amplificatore valvolare single ended, ispirato alla dea greca della notte – Nyx, oscura e maestosa – e al concetto di eternità – Aeterna, come la luce che ancora pulsa da un frammento d’universo ormai silente.

Nyx Aeterna è un tributo al suono puro, scolpito nella penombra, avvolto da armoniche naturali e privo di tempo. Un progetto senza compromessi: valvole 2A3 in configurazione single ended per soli 3,5 watt RMS di potenza, ma capaci di scolpire ogni dettaglio con grazia e fermezza. Il driver 6SL7, con il suo carattere caldo e rifinito, guida l’intero apparato come un’orchestra invisibile, mentre la raddrizzatrice a vuoto – 5U4G o 5X4G – si occupa di mantenere viva l’anima dell’amplificatore con una tensione che vibra come respiro antico.

Il suono? Setoso, avvolgente, crepuscolare. Ogni nota emerge con naturalezza, come se fluttuasse in uno spazio senza tempo, rivelando sfumature che amplificatori convenzionali si limitano solo a suggerire. Qui non si tratta di potenza bruta, ma di intimità, di verità musicale. È un’esperienza da ascoltare al buio, come si contempla il cielo stellato: in silenzio, con rispetto.

Origini di Nyx Aeterna – Da rottame dimenticato a creatura nuova

Nyx Aeterna nasce da ciò che molti definirebbero semplicemente “un vecchio ampli cinese” — uno dei tanti cloni del Single Ended Sun Audio SV2A3, come il Bowie SG-280SE o il Bowey 2A3C e altri simili, venduti in passato o ancora oggi sui vari bazar a pochi soldi e oggi dimenticati in soffitte polverose o cantine umide. Oggetti abbandonati, a volte danneggiati, con circuiti dozzinali e componentistica economica. Ma con un telaio che, volendo, può diventare la base per qualcosa di completamente diverso.

Secondo me, c’è solo un modo sensato di “modificare” questi amplificatori: ripartire da zero. Non parliamo di cambiare due resistenze o un paio di condensatori sperando in miracoli audiofili. Quando ci metto mano io, le modifiche sono così radicali che alla fine resta in piedi solo il guscio. È una ricostruzione totale, non un restyling.

E allora, ha senso comprare apposta un ampli del genere per poi ricostruirlo da capo? Probabilmente no, se lo si deve pagare. Ma se già lo si possiede, o lo si recupera a poco, riutilizzarne almeno il telaio e qualche parte meccanica può essere una scelta intelligente: il contenitore è già pronto, i fori sono fatti, i supporti valvole montati e questo, è un bel risparmio in termini di tempo e denaro.

Nyx Aeterna è nato proprio così: non da un upgrade, ma da un atto di rinascita tecnica. Non è un clone del Sun Audio, né una sua variazione sul tema. Il circuito è completamente nuovo, progettato da zero attorno a trasformatori di uscita e di alimentazione SB-LAB, scelti per valorizzare la timbrica delle valvole 2A3 e per garantire stabilità, silenzio e coerenza dinamica. Il cablaggio è stato rifatto interamente a mano, seguendo criteri costruttivi di alto livello, senza compromessi.

Quel che era nato come un amplificatore economico, è stato svuotato, ripulito, e riassemblato con un cuore e un’anima del tutto nuovi. E oggi, Nyx Aeterna racconta un’altra storia. La sua.

Smontare, sabbiare, rinascere

Il primo passo è stato quello più ovvio: smontare completamente l’amplificatore di partenza. Viti, fili, zoccoli, componenti… tutto rimosso fino ad avere tra le mani solo il telaio nudo, con ancora addosso i segni del tempo. La verniciatura lucida originale di questi apparecchi, come spesso capita, era fragile e segnata: graffi profondi, macchie indelebili, aloni opachi, e in alcuni punti persino accenni di ruggine che cominciavano a farsi largo da sotto la finitura. Il classico destino dei cloni cinesi dimenticati in qualche sottoscala umido.

Prima di procedere, ho praticato un paio di forature aggiuntive per adattare il layout del mio nuovo circuito. Poi, il telaio è stato sabbiato, così da ottenere una sverniciatura completa e soprattutto una superficie leggermente ruvida, ideale per offrire presa alla nuova verniciatura a polveri. Il risultato finale è una finitura nera effetto bucciato, molto più robusta, resistente ai graffi e dall’aspetto tecnico ed elegante al tempo stesso.

Alla fine, dell’amplificatore originale resta ben poco: il telaio, con i suoi caratteristici barattoli dei trasformatori, gli zoccoli, le boccole RCA, i morsetti banana per gli altoparlanti, qualche resistenza di potenza, la vaschetta VDE, la spia LED, le manopole frontali e poca minuteria interna. Tutto il resto è stato rimosso, sostituito, ripensato da zero.

Nelle foto seguenti si possono vedere i due trasformatori d’uscita SE2K5-2A3, progettati espressamente per l’impiego con valvole 2A3 in configurazione single ended, e il trasformatore di alimentazione 23S48, dimensionato per garantire stabilità e silenzio di fondo, per questo montaggio sono stati realizzati con frame di montaggio invece delle solite calotte. Una scelta funzionale, necessaria per poterli alloggiare all’interno delle scatole in lamierino originali del telaio cinese, senza rinunciare a robustezza e schermatura.

Accanto a essi, l’induttanza 18S5200, parte integrante del gruppo di alimentazione induttivo che assicura un filtraggio pulito e profondo. Tutto il kit di trasformatori – SE2K5-2A3, 23S48 e 18S5200 insieme allo schema elettrico completo, è disponibile come schema premium, per chi volesse replicare un progetto simile partendo da componenti selezionati e pensati appositamente per questa topologia.

Nel passaggio successivo, ho creato e montato una basetta in bachelite su cui sono stati installati tutti gli zoccoli, pronta ad accogliere il cablaggio punto-punto. Una soluzione ordinata, robusta e facilmente manutenibile. La basetta è stata assemblata assieme ai trasformatori e al telaio, segnando il punto di non ritorno: da quel momento Nyx Aeterna prendeva forma concreta.

Nella foto seguente si può vedere il cablaggio completo del circuito, eseguito rigorosamente a mano, con attenzione ai percorsi di massa, alle separazioni tra segnale e potenza, e all’estetica ordinata e funzionale. Ogni componente è stato scelto per affidabilità, caratteristiche elettriche e coerenza sonora, evitando mode eccessive ma anche le soluzioni economiche da catalogo.

Infine, il tocco personale: l’effige decorativa frontale. Ho inciso al laser un pezzetto di noce nazionale, ritagliato da un’asse antica di circa 80 anni, con una decorazione evocativa che richiama lo stile rococò e il mistero notturno del nome dell’apparecchio. Al centro, il nome Nyx Aeterna, accompagnato dal logo SB-LAB. Una firma, una dichiarazione d’identità. Un amplificatore non si giudica solo da come suona, ma anche da come racconta sé stesso, prima ancora che la musica cominci.

Misure strumentali – Dati concreti a supporto dell’ascolto

Nyx Aeterna non è solo suggestione estetica e timbrica: dietro la cura artigianale e l’eleganza del suono c’è un progetto tecnicamente solido, confermato da misure strumentali eseguite con strumentazione di laboratorio.

  • Potenza RMS indistorta: 3 watt
  • Potenza in clipping: 3,7 watt
  • Banda passante a -1 dB: da 18 Hz a 38 kHz, una risposta ampia e ben estesa, che restituisce corpo e dettaglio anche alle registrazioni più complesse
  • Fattore di smorzamento: 4,4 – un valore equilibrato, che garantisce un buon controllo dei carichi reattivi senza sacrificare musicalità
  • THD @ 1 watt: 1% – una distorsione armonica naturale e gradevole, perfettamente in linea con la filosofia dei single ended a triodo

A completare il quadro, le forme d’onda quadra a 100 Hz, 1 kHz e 10 kHz mostrano una risposta ben controllata e priva di eccessive risonanze o sfasamenti. Il comportamento del trasformatore d’uscita è stabile, privo di overshoot marcati, con transitori netti e simmetrici, indice dell’elevata qualità progettuale e costruttiva della sezione magnetica.

Nyx Aeterna – L’epilogo di un viaggio, l’inizio di un altro

Nelle immagini finali potete ammirare Nyx Aeterna nella sua forma compiuta: elegante, solido, rifinito nei dettagli. L’apparecchio è completo di marcatura CE, libretto di istruzioni, dichiarazione di conformità e garanzia di 2 anni, come ogni oggetto progettato e realizzato con criterio tecnico e responsabilità artigianale.

>>> Ma Nyx Aeterna non è solo un esemplare unico. È anche una possibilità. <<<

Se avete in casa uno di questi amplificatorini cinesi con la 2A3 magari dimenticato da anni, con la vernice segnata e un ronzio che non vi siete mai decisi a sistemare sappiate che può rinascere. Anche se spento, anche se non lo usate più. Affidatemelo, e diventerà qualcosa di completamente diverso: non un upgrade, non una modifica, ma una nuova creatura. Una Nyx Aeterna!

E se invece partite da zero o siete autocostruttori, sappiate che è disponibile il set completo di trasformatori progettati appositamente per questo circuito (alimentazione, uscita, induttanza), insieme allo schema premium e al supporto necessario per realizzare la vostra versione personale del progetto.

Continue reading...

1 Responses to Nyx Aeterna – Single ended con 2A3, Il crepuscolo delle stelle, la voce dell’eternità

  • Salve, sono Alessio e sono il proprietario dell’ ampli integrato con 2A3 poi trasformato in finale, bè che dire, quando l’ho acceso mi si è staccata la mascella, ho subito notato un buon incremento di potenza, che con casse da 91 db come le mie si riesce ad ottenere un buona sonorizzazione, altra cosa che salta alle orecchie è la notevole estensione della risposta in frequenza i bassi sono magicamente comparsi, molto molto belli e profondi, anche la dinamica è aumentata, la grana e la trasparenza sono diventate ai massimi livelli, nulla a che vedere con l’apparecchio che era in origine.
    Bravo Stefano, veramente un risultato degno di nota, non tarderò a “sfruttare” le ottime capacita di Stefano Bianchini per altri apparecchi.
    Alessio Lodesani

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

TwinCore 600 – Convertitore Bilanciato/Sbilanciato con Trasformatori di Isolamento Hi-End

Disponibile ora da SB-LAB, il nuovo TwinCore 600 è una soluzione compatta, passiva e ad alte prestazioni per la conversione e l’isolamento galvanico di segnali audio sbilanciati e bilanciati. Pensato per l’integrazione in sistemi hi-fi di livello professionale, il TwinCore 600 è l’anello mancante tra sorgenti consumer sbilanciate e finali di potenza o preamplificatori bilanciati. Nella foto potete vedere la versione prototipale.

Funzionamento e caratteristiche tecniche

All’interno del box trovano posto due trasformatori audio di isolamento (modello Split 600 B), selezionati per garantire una risposta in frequenza superiore a 1?MHz e una totale trasparenza sonora, anche nei sistemi più esigenti. Il circuito è completamente passivo, privo di componenti attivi o alimentazione esterna, e lavora con impedenze nominali di 600 ohm in ingresso e in uscita o anche leggermente superiore. L’induttanza primaria dei trasformatori è di 8Henry. Perfetto per interfacciarsi con dispositivi professionali e audiofili.

Ingressi e uscite

Il TwinCore 600 è equipaggiato con:

  • Due ingressi RCA sbilanciati, ideali per collegare lettori CD, streamer, DAC o sorgenti analogiche consumer.
  • Un ingresso jack con selettore mono/stereo, utile per applicazioni specifiche come l’iniezione di un segnale mono su entrambi i canali.
  • Due uscite RCA sbilanciate isolate.
  • Due uscite XLR bilanciate, per la connessione diretta a finali professionali, diffusori attivi o mixer con ingressi bilanciati.

Tutte le uscite sono completamente isolate dagli ingressi, garantendo l’eliminazione dei loop di massa e dei disturbi di terra.

Uso in entrambe le direzioni

Una caratteristica fondamentale del TwinCore 600 è la bidirezionalità: i trasformatori non hanno un verso di funzionamento, per cui è possibile utilizzarlo anche al contrario, ovvero:

  • Entrare da XLR bilanciato (ad esempio da un mixer o da un DAC professionale),
  • Uscire su RCA sbilanciato, mantenendo comunque l’isolamento galvanico e l’adattamento d’impedenza.

Applicazioni

Compatibile con ambienti da palco e studi di registrazione, il TwinCore 600 è progettato anche per l’uso hi-fi: connessione di lettori audio a finali bilanciati, integrazione tra apparecchi vintage e moderni, eliminazione di rumori e ronzii causati da masse condivise, e in generale per ogni situazione in cui sia necessario migliorare la qualità e la coerenza del segnale audio. TwinCore 600 è già disponibile presso il nostro laboratorio. Contattaci per maggiori informazioni o per prenotare il tuo esemplare.


Disponibile anche il trasformatore Split 600B

La qualità del TwinCore 600, integrabile nei tuoi progetti

Per chi desidera integrare direttamente nei propri amplificatori, preamplificatori o apparecchiature audio la stessa qualità del TwinCore 600, è ora disponibile anche il trasformatore audio Split 600B, lo stesso impiegato all’interno del box TwinCore.

Il Split 600B è un trasformatore di isolamento audio a larga banda, progettato specificamente per l’uso su carichi e sorgenti da 600 ohm. La sua risposta in frequenza supera ampiamente il megahertz in sbilanciato e raggiunge tranquillamente i 20khz in bilanciato, ed è realizzato con materiali selezionati e tecniche di avvolgimento che garantiscono una risposta in ampiezza estremamente piatta e priva di colorazioni sonore.

Dati tecnici e misure reali

A corredo del trasformatore Split 600B forniamo:

  • Grafico della risposta in frequenza su scala rigorosa di ±1?dB, con il trasformatore pilotato senza carichi, per evidenziare la reale banda passante utile e la qualità della costruzione.
  • Forma d’onda di test con segnali quadri fino a 100?kHz, che dimostrano l’eccezionale comportamento in transitorio e la bassa distorsione di fase, anche ai limiti superiori della banda audio.

Queste misure parlano da sole: il Split 600B è un componente professionale, adatto sia a impieghi audiofili che professionali dove è richiesta massima trasparenza, isolamento galvanico e affidabilità.

Onda quadra a 100khz

Il trasformatore è ordinabile in coppia, perfetto per installazioni stereo o bilanciate. Ideale per chi vuole realizzare conversioni sbilanciato/bilanciato direttamente in chassis o costruire interfacce personalizzate.

Continue reading...

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

SB Luna – Integrato Single Ended 2A3

La 2A3 è una delle valvole a vuoto più celebri nel mondo dell’audio, una vera icona tra gli appassionati di amplificatori valvolari. Utilizzata soprattutto in configurazioni single-ended, questa valvola è nota per il suo suono caldo, naturale e incredibilmente musicale. La sua semplicità costruttiva e il design minimalista la rendono ideale per ottenere un’armonia perfetta tra eleganza e prestazioni sonore di alta qualità.

In un amplificatore single-ended, la 2A3 si distingue per la sua capacità di esprimere dettagli sonori straordinari, mantenendo una linearità che avvolge l’ascoltatore in un’esperienza sonora coinvolgente e autentica. Con i suoi 3 watt di potenza, la 2A3 non è pensata per “dominare” l’ambiente, ma per offrire una resa sonora delicata e raffinata, che permette di apprezzare ogni sfumatura del brano.

Se il cuore del vero appassionato di audio risiede nella ricerca della purezza e nella capacità di portare la musica a un livello emotivo superiore, la 2A3 in single-ended è una scelta che rappresenta l’essenza stessa dell’alta fedeltà.

Amplificatore integrato con valvole finali 2A3

Per questo amplificatore, ho scelto di adottare la circuitazione “STC”, ovvero la “Super Triode Connection”, un progetto ideato da Shinichi Kamijo che, sebbene poco utilizzato, offre interessanti potenzialità. Il circuito è completamente accoppiato in corrente continua (DC), senza l’uso di condensatori lungo il percorso del segnale.

La configurazione di base prevede un pentodo in ingresso, un triodo di feedback e una valvola finale che può essere sia un triodo che un tetrodo/pentodo. Tuttavia, realizzare questo schema non è semplice, poiché è difficile trovare il giusto equilibrio tra le tre valvole, assicurandosi che tutte lavorino nei limiti di dissipazione e in una zona operativa lineare.

Uno degli aspetti più interessanti di questa configurazione è la capacità di ottenere un elevato fattore di smorzamento, senza ricorrere al feedback ad anello chiuso, cioè senza prelevare il segnale dal morsetto degli altoparlanti.

Nel circuito STC viene fatto un feedback locale dalla placca della finale alla sua stessa griglia passando attraverso al triodo alto dell’SRPP, mentre l’elemento di ingresso deve essere possibilmente un pentodo perchè la sua Ri molto elevata permette di ottenere la minima distorsione del circuito.

I lettori di questo sito conoscono già la mia opinione riguardo al fattore di smorzamento di un amplificatore, che considero un elemento fondamentale per la qualità del suono. Una delle caratteristiche che ha contribuito al successo dell’STC come circuito a valvole di riferimento è proprio il suo fattore di smorzamento superiore alla media. In un contesto audiofilo dove molti preferiscono evitare l’uso del feedback per paura che influisca negativamente sul suono, e in cui spesso si trascura l’importanza del fattore di smorzamento, è interessante come un circuito che in realtà incorpora retroazione e presenta un alto fattore di smorzamento venga apprezzato proprio per la sua qualità sonora. Questo successo potrebbe derivare dal fatto che, per molti, il feedback non è facilmente riconoscibile, mentre altri, più attenti ai dettagli, vengono affascinati dalle teorie non lineari applicate dai progettisti, scoprendo così un suono che sorprende anche chi inizialmente non avrebbe considerato questa soluzione.

Tornando all’SB Luna, si tratta di un circuito STC ottimizzato che impiega un pentodo 6SJ7 in ingresso, il triodo di una 6SN7 per canale come elemento di feedback e una valvola finale 2A3. Nella mia versione, il circuito è a bias fisso e non utilizza una resistenza di caduta sotto il catodo della 2A3 verso massa, in quanto ciò avrebbe causato un eccessivo riscaldamento. Invece, il catodo della valvola finale è sollevato dalla massa con una tensione stabilizzata di +200 volt, fornita da un circuito regolatore a valvola. Questa tensione è più che sufficiente per alimentare i pochi mA necessari a sollevare le finali e a fornire la tensione alle griglie schermo della 6SJ7.

L’SB Luna rappresenta l’evoluzione di un mio precedente amplificatore, il SB-IT 2A3, ora considerato “obsoleto”, che anch’esso utilizzava il circuito STC. Sebbene il disegno dello stadio finale sia rimasto invariato, le differenze tra i due modelli sono notevoli. Nel Luna è scomparso il grande dissipatore che, nel modello precedente, serviva a raffreddare i transistor che alimentavano i filamenti della 2A3 con tensione stabilizzata. Ora, i filamenti sono alimentati da una cella passiva CLC, dotata di 33.000uF di capacità di livellamento e induttanze specifiche per le valvole 2A3/300B.

Nel nuovo modello, la regolazione del bias è semplificata. In precedenza, bisognava inserire i puntali di un tester in due boccoline sul retro dell’amplificatore e agire su due trimmer che variavano la tensione erogata dalla PCL84 (una per canale), al fine di sollevare la finale dalla massa. Ora, con la nuova disposizione che prevede un solo stabilizzatore, la corrente totale è facilmente gestibile da una singola PCL84. Inoltre, avendo eliminato il dissipatore, ho avuto più spazio per aggiungere due milliamperometri e due trimmer direttamente sopra il telaio, facilitando così le operazioni di controllo e taratura del bias.

Il trasformatore di uscita del Luna è stato progettato utilizzando l’esperienza accumulata nella realizzazione del precedente IT 2A3. Grazie a questa evoluzione, il Luna riesce ora a erogare 1 watt in più e offre una banda passante superiore. Se il vecchio IT 2A3 era già piacevole da ascoltare, il Luna rappresenta un passo ulteriore, con una gamma alta e una microstruttura del suono ancora più rifinita.

Una foto di archivio del vecchio SB IT 2A3 risalente ai primi anni di attività di SB-LAB

All’interno dell’SB Luna è presente un circuito che gestisce il ritardo del bias all’accensione e si occupa del controllo del volume e della selezione degli ingressi tramite telecomando a infrarossi. Il potenziometro è motorizzato, mentre il pomello di destra consente di selezionare gli ingressi senza l’uso del telecomando.

Ho sviluppato personalmente una scheda di controllo e scritto il software per implementare funzionalità non disponibili nei circuiti commerciali, come il ritardo dell’anodica con relativa indicazione tramite un LED che illumina il pulsante di accensione. Altre funzionalità includono la segnalazione della ricezione del telecomando e la disabilitazione dei pulsanti che attivano canali extra Luna dispone di 3 ingressi.

Il segnale audio degli ingressi non è gestito da semplici relè, ma da relè sigillati in atmosfera inerte con contatti in argento, che sono almeno 20 volte più costosi di quelli usati nei moduli preassemblati provenienti dalla Cina. Questi ultimi, infatti, spesso impiegano relè di bassa qualità e commutatori economici con contatti in ottone, che tendono a ossidarsi con il tempo, causando diafonia capacitiva, specialmente se le impedenze nello stadio di ingresso sono elevate. Anche nel mio precedente progetto IT-2A3, utilizzavo commutatori rotativi esclusivamente per pilotare a distanza gli stessi relè di alta qualità adottati nel Luna.

Un Suono Senza Compromessi: Trasparenza, Controllo e Emozione

Quando si accende questo amplificatore, si è subito accolti da una scena sonora che può solo essere descritta come magica. La sua sonorità si presenta incredibilmente aperta e ariosa, con un’immagine stereo che avvolge l’ascoltatore senza mai diventare confusa o sovrapporsi. Le voci sono cristalline, con una trasparenza che consente di ascoltare ogni sfumatura, ogni sfogo emotivo, come se i cantanti fossero lì davanti a voi. La riproduzione delle alte frequenze è raffinata e delicata, mai eccessivamente brillante, ma mai noiosa; ogni dettaglio, dal più fine sibilo della respirazione di un violino alla leggera vibrazione di un piatto, emerge con una naturalezza sconcertante.

La vera sorpresa, però, arriva nella gestione delle basse frequenze: qui l’amplificatore dimostra un controllo incredibile. I bassi sono profondi e ricchi, ma mai gonfi o impastati. La risposta dei diffusori è precisa, come se ogni nota fosse scolpita nel suono stesso, con un timing impeccabile che permette anche di percepire i toni più sottili, quelli che spesso vengono persi con amplificatori meno raffinati. Non c’è né traccia di risonanze indesiderate, né di quella pesantezza che talvolta affligge amplificatori dalla potenza eccessiva; al contrario, la basse frequenze sono gestite con eleganza, dando un’impressione di controllo assoluto.

Il risultato complessivo è un suono che non solo riempie la stanza, ma che invita l’ascoltatore a perdersi nei dettagli, immergendosi in una musicalità che risulta tanto affascinante quanto coinvolgente. Ogni brano, ogni generazione di onde sonore è trasmessa con una fluidità che sembra quasi priva di sforzo. In definitiva, questo amplificatore è un gioiello per chi cerca una riproduzione che non sia solo precisa, ma che faccia vibrare l’anima, portando ogni ascolto a nuovi livelli di comprensione ed emozione.

Luna: Un Amplificatore Su Ordinazione, Realizzato Per Te

L’amplificatore Luna è realizzato con la massima cura su ordinazione, garantendo un prodotto esclusivo e su misura per ogni appassionato di audio. Ogni unità è assemblata rispettando rigorosamente le normative di sicurezza elettrica, assicurando una lunga durata e una performance senza compromessi. Inoltre, Luna è dotato di vera certificazione CE, che attesta la conformità agli standard di sicurezza e qualità europei. Ogni acquisto è accompagnato da un dettagliato libretto di istruzioni e una garanzia, offrendo piena tranquillità ai nostri clienti. Per chi fosse interessato, è possibile ottenere maggiori informazioni e effettuare ordini tramite il nostro form ai contatti.


Misure Strumentali

  • Potenza massima: 4 W RMS per canale
  • Fattore di smorzamento (DF): 20
  • Banda passante alla potenza massima: 25 Hz – 35 kHz (-1 dB)

Ecco il grafico di banda passante

Spettro distorsivo con la seconda armonica a -30dB rispetto la fondamentale.

Quadra a 100Hz

Quadra a 1khz

Quadra a 10khz

Continue reading...

5 Responses to SB Luna – Integrato Single Ended 2A3

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.