Luxman MQ3600 – Riparazione e Trasformatori di Ricambio

Questo è un piccolo aggiornamento di questo articolo. Mi hanno riportato indietro (a distanza di 2 anni) il 3600 devastato che potete vede più in basso in questo stesso articolo perchè il trasformatore di alimentazione aveva preso a vibrare in modo fastidioso, nessun guasto particolare ma a volte capita che col tempo qualche trasformatore di alimentazione per rilassamento del rocchetto, sopratutto se è un rocchetto di cartone come nel caso di questo trasformatore, i lamierini dentro inizino a sviluppare dei giochi. Non sono stato a prova di reimpregnare il trasformatore come fanno altri perchè so che è una cosa che conta 1 mese e poi torna tutto a vibrare di nuovo. Ho prodotto un nuovo trasformatore di alimentazione, che chi è interessato a comprare sfuso potrà ordinarmi con la sigla di 23S45.

Il vecchio TA

Il nuovo TA

Prosegue il vecchio articolo…


L’MQ3600 è un’amplificatore prodotto alla fine degli anni 70 inizio anni 80 dalla Luxman, montava come finali delle 8045G prodotte dalla NEC appositamente per Luxman, queste valvole ormai sono del tutto introvabili, quindi quando esaurite diventa obbligatorio rimpiazzarle con qualcos’altro modificando necessariamente il circuito per ospitare i rimpiazzi. Le 8045G non sono altro che dell KT88 con la griglia schermo internamente collegata all’anodo, quindi in pratica sono KT88 forzate a funzionare obbligatoriamente a triodo. La modifica di base consigliata anche dalla Luxman, all’epoca, è molto semplice e consiste nel collegare il pin della griglia schermo a quello dell’anodo tramite una piccola resistenza da 330ohm, questo permette di usare normali KT88 / 6550. È possibile anche connettere le finali in ultralineare (visto che i trasformatori sono dotati delle relative prese) invece che a triodo per ottenere più potenza. L’apparecchio nella foto qui sopra è arrivato guasto (si nota la 8045G col jetter bianco).

L’amplificatore in questione aveva subito anche danni dovuti ad un corto interno di una delle 4 finali che ha causato la bruciatura di alcune resistenze attorno agli zoccoli, la cottura di alcuni fili e il guasto ai trimmer di regolazione del bias e si era bruciata l’induttanza di filtro per la scarica dei grossi condensatori di livellamento addosso alla valvola guasta. L’induttanza è stata liberata dal catrame e riavvolta.

Oltre alle modifica sotto gli zoccoli delle finali luxman consigliava anche di inserire 2 gridstop da 22k sull’ingresso e 3 bypass nei punti B2/B3/B4 nello stampato in cui io ho montato 3 mundorf supreme classic da 1uF, ho bypassato anche i 2 piccoli elettrolitici catodici della 6AQ8/ECC85 con un polipropilene di qualità paragonabile ai mundorf da 220nF.

DSCN5193

Successivamente ho verificato le valvole di pre su uTracer e ho verificato che una delle due 6042G era per metà esaurita e metà funzionante e quindi ho dovuto sostituirle con una coppia di 6CG7. A questo proposito volevo semi smentire quello che si legge su internet: è si possibile cambiare le 6042G con le 6CG7 ma le 6042 non sono perfettamente uguali alle 6CG7, qui sotto potete vedere i tracciati acquisiti con uTracer delle 2 valvole, e si nota bene che le curve della 6042G sono più spaziate il che significa che ha un “mu” maggiore rispetto la 6CG7. Quindi la sostituzione di queste valvola causa una leggera diminuzione del guadagno complessivo e del tasso di NFB, quindi anche di timbro dell’amplificatore.

Ecco l’apparecchio finito

La prova di ascolto è stata entusiasmante, il senso di pressione e fastidio sui timpani è svanito, il suono è diventato piacevole, i piano sono vellutati e dettagliatissimi i la dinamica non manca, rispetto alla prima prova anche la tridimensionalità è migliorata, si è passati di un suono “tutto in mezzo” ad una sensazione di ambienza maggiore, con aria tra i vari suoni e anche sensazione non solo di destra e sinistra ma anche di alto e basso.

Un pò di strumentali

Queste sono le misure strumentali che ho rilevato dall’apparecchio dopo le modifiche, uno dei pochi apparecchi commerciali che vanno davvero bene, paragonabili a quelli che realizzo io normalmente, vediamo il grafico di banda passante (in giallo la banda passante e in azzurro la rotazione di fase):

Potenza massima erogata 40Watt RMS
Banda passante a 1watt: 20Hz -1db ~ 70kHz -3db
Smorzamento DF: 1,9

Spettro a 1watt (nell’immagine sono riportati i dati riguardo il THD e il livello delle varie armoniche)


Ricostruzione di un 3600 devastato

Prima che si sveglino i soliti personaggi che non hanno niente da fare se non tormentare il prossimo devo fare la premessa che la scelta se riavvolgere o rimpiazzare i trasformatori guasti di un’apparecchio dipende dal cliente e non da me, quindi per piacere astenetevi dai soliti sterili commenti che ho rovinato un’apparecchio. Faccio inoltre presente che i ricambi originali non sono più in produzione e che quelli che si trovano sono usati strappati via da altri apparecchi che quindi ne sono rimasti privi, per questo ha poco senso fare i conservatori se per riparare un’apparecchio ne devo guastare un’altro perchè ci sarà sempre un’amplificatore che rimane senza e piuttosto che buttarlo via vale la pena recuperarlo anche se non completamente originale. Oltre al collezionismo c’è anche a chi interessa ascoltare musica, e se suona bene non esiste motivo valido per non farlo. Che i trasformatori rotti rimasti non sono stati buttati via ma conservati per chi avesse voglia di spendere il necessario per riavvolgerli e infine che l’amplificatore non suona peggio e che i trasformatori di rimpiazzo sono di tutto rispetto sia strumentale che sonoro.

Questo povero MQ3600 era finito in mano a uno dei tanti non professori che lo aveva devastato per bene… Ovviamente e giustamente comprato a peso di ferro. Zoccoli e resistenze carbonizzare, trimmer da PCB, fili sfiammati, cavi dei trasformatori grossi come un dito, unto e olio… La prima cosa che ho fatto è stato rimuovere tutti i trasformatori per un lavaggio del telaio.

Poi ho tolto gli zoccoli bruciati e i trimmerini da circuito stampato che qualcuno pensava potessero essere adatti al lavoro… Da vedere l’apparecchio aveva subito diversi tentativi di riparazione prima che capissero di non essere capaci.

Ripulito il telaio ho collaudato i trasformatori: incredibilmente quello di alimentazione e l’induttanza erano sani, mentre purtroppo uno dei 2 d’uscita era in corto. Si è deciso di prendere la strada economica del rimpiazzo invece che quella del riavvolgimento. Ho quindi calcolato un trasformatore da 3600 ohm per pushpull di KT88 connesse a triodo. Ricordiamo che le 8045 originarie di questo luxman sono triodi e non pentodi in ultralineare. Quindi schema alla mano ho cominciato a ripristinare il circuito.

Potenza massima erogata 40Watt RMS
Banda passante a 1watt: 10Hz -0,8db ~ 60kHz -1db
Smorzamento DF: 3

THD

Banda passante su carico resistivo

E carico reattivo

Quadre a 100Hz / 1khz / 10khz

Continue reading...

6 Responses to Luxman MQ3600 – Riparazione e Trasformatori di Ricambio

  • Bravo Stefano, averne di tecnici di poche parole(perche’ tre son troppe e due son tante..) come te. L’apparecchio collegato ad un pre luxman C12 suona veramente bene e senza ronzii. Avanti cosi alla faccia dei conservatori e non degli ascoltatori.

  • Grande Stefano.
    Dalle foto e descrizione si evince che è un lavoro svolto con
    eccelsa professionalità e conoscenza.
    Anch’io ho un luxman MQ3600 con il suo pre cl 32.
    Non le nascondo che sarei tentato a farglieli revisionare anche se funzionano bene (almeno credo).

  • Gli ho portato circa due mesi orsono il finale in questione in condizioni pessime e sono andato a ritirarlo ieri. Debbo dire che è stato fatto un ottimo lavoro, la macchina suona veramente bene. Le valvole PSvane kt88 si dimostrano aperte ed armoniche e le tarature apportate, compreso il cambio dei trafo dovrebbero garantire lunga vita. Auguri e complimenti Stefano, continua così.

  • Complimenti per il lavoro e il dettagliato resoconto. Ho letto tutto con piacere perché il LUXMAN MQ3600 è stato per me il passaggio alla alta fedeltà e lo ricordo con piacere. Pilotava le mie prime Magneplanar, le MGIIA che purtroppo richiedevano una potenza maggiore, così che vendetti il Luxman per comprare una coppia di monofonici Michaelson & Austin M100.

  • Le modifiche suggerite da luxman si trovano cercando su internet.

  • Ciao, hai foto del circuito con le modifiche? Quali sono le modifiche esatte suggerite da Marantz?

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

45 Single Ended Amplifier – “Tulipa”

Dopo varie richieste ho deciso di pubblicare questo mio vecchio progetto come premium, scorrendo la pagina oltre l’articolo originario troverete la versione upgrade montata dal cliente.

Il set di trasformatori che comprende un trasformatore di alimentazione 16S3987, due trasformatori d’uscita SE5K6-UNI, due induttanze per filtraggio filamenti 16S63, e una induttanza di filtro anodico 16S64 + schema premium costa (chiedere prezzo aggiornato) compresa spedizione. (immagine puramente decorativa, non corrispondente al prodotto). Se siete interessati all’acquisto del kit potete contattarmi.


Segue l’articolo sul montaggio del prototipo risalente al 2016

Questo piccolo amplificatore single ended è nato nel nome della sperimentazione pura, di piccola potenza e concepito per essere abbinato a diffusori ad alta efficienza. In questa prototipazione ho deciso di contenere i costi di montaggio riciclando una scatola per elettroniche di recupero che da tempo aspettava di finire in discarica, cosa che mi diverte molto per altro…

Brutta, sporca e arrugginita ma recuperabile con un pò di fantasia. Buttato giù uno schema e realizzati i trasformatori mi sono messo a studiare il montaggio meccanico.

Eliminata la ruggine con una piccola mola per il dreemel, rimontata con rivetti e viti nuove, pronta per essere verniciata a polveri…

E fianchetti in massello di noce tirato a gomma lacca per nascondere le vecchie forature inutilizzabili.

Ho poi cablato un semplice circuito al suo interno.

Le valvole montate sono due ECC83 / 12AX7 sostituibili opzionalmente con le 5157 per il guadagno in tensione, una 6H6Pi NOS (CCCP) come driver, sostituibile con la E182CC opzionalmente. Le finale sono due UX245 RCA NOS del 1928. La rettificatrice è una GZ34 NOS Philips. I trasformatori d’uscita sono i miei SE5K6-UNI mentre le induttanze che appaiono di un nero lucido sono delle induttanze NOS anni ’50 (opportunamente verniciate perchè in origine erano gialle) da cui ho derivato le mie 16S64. Il trasformatore di alimentazione ovviamente è custom. I condensatori sul segnale audio sono tutti Sprague Vitamin Q (nella foto si vedono rinchiusi nel tubo termorestringente a scopo di isolarne il corpo sottoposto a tensione. Le finale sono in selfbias, con elettrolitici NOS da 2200uF di altissima qualità bypassati da un polipropilene audio grade da 10uF. I filamenti delle 45 sono alimentati in DC con cella passiva e 44000uF di livellamento per avere un’assoluto silenzio sulla casse.

Una piccola chicca è l’interruttore di accensione rotativo, componente NOS di produzione probabilmente risalente agli anni 50 o 60.

Come suona? Il risultato è andato oltre le mie più rosee previsioni, appena acceso mi aspettavo si un medio-alto di primo livello ma non certo anche dei bassi così morbidi e coinvolgenti e perfettamente amalgamati al resto della banda audio, tanto che mi ero convinto della impossibilità di avere suoni bassi decenti da triodi di questo tipo. Ma dopo avere ascoltato il 300B modificato devo ammettere che ci speravo. Certo che bisogna avere diffusori di almeno 90/100db di efficienza per poter godere fino in fondo delle peculiarità di questa valvola (diciamo da una Altec 19 in su, tannoy etc..), suonano anche con i 96db delle Klipsch Heresy ma solo dalla Cornwall in poi (per rimanere in casa PWK) si può ascoltare ad un volume totalmente coinvolgente pure il rock. Con le accortezze costruttive applicate, l’hum è inesistente anche con le Emission Labs 45 (Mesh Type) che finora erano quasi inascoltabili in altri finali. Il suono ora ha raggiunto vette veramente difficili da superare perchè siamo prossimi alla realtà dell’evento sonoro tanto da non farmi più rimpiangere la perdita di qualche concerto… Inutile spendere certe cifre per apparecchi blasonati che spesso ti lasciano pure l’amaro in bocca, ed è un amaro molto salato!!! Volevo aggiungere che il finale è stato costruito attorno alla RCA Radiotron UX-245 ed è proprio con questa valvola che, secondo la mia personale opinione, si raggiungono i risultati lusinghieri che ho riportato. Le EML si piazzano subito dopo, anche se nei primi istanti sembrano preferibili. Le 45 standard (con la forma non Globe o Balloon) hanno ovviamente anche loro il magico suono di questo tubo e per chi non ha mai sentito le 245 può già pensare di essere arrivato ma ripeto, questo finale mette in luce ogni minima nuance ed il senso di coinvolgimento e di appagamento che si ha con le RCA purtroppo non può essere descritto.


Versione 2021

La versione originaria di questo apparecchio utilizzava una coppia di induttanze NOS per il filtraggio dell’anodica dei 2 canali e semplici celle CRC per il filtraggio dell’alimentazione dei filamenti delle 45, mentre la valvola raddrizzatrice era una GZ34. In questa versione ho ottimizzato le alimentazioni utilizzando una 5V4G come raddrizzatrice, più piccola della GZ34 ma perfettamente in grado di alimentare le modeste richieste di corrente di questo circuito. Ho usato una sola cella CLC (con un’induttanza SB-LAB 16S64) per entrambe in canali in quanto non c’erano problemi di crosstalk. Ho invece filtrato meglio l’alimentazione dei filamenti delle 45 con una cella “RCLCRC” utilizzando una coppia di 16S63 e dove l’ultimo condensatore è da 33.000uF. Questa cella oltre a fornire un’alimentazione pulita quanto quella di una batteria (all’oscilloscopio non si nota differenza tra spento e acceso) accende il filamento con una partenza molto soft di diversi secondi prima di arrivare ai 2,5volt, sicuramente un’ottima cosa per preservare i delicanti filamenti di queste valvole. Il resto del circuito resta quasi uguali a quello originario salvo quache piccola modifica qua e là. Vediamo qui sotto le foto del montaggio del cliente che mi ha portato l’apparecchio per effettuare qualche misura di verifica.

Ecco montaggio di salvatore:

Buonasera. Allego foto progetto finito.

Ho fatto solo poche misurazioni per adesso, appena sono più libero da lavoro ne farò altre. Nella prova audio con i miei diffusori autocostruiti, progetto di Filippo Punzo, 4ohm, 98db, devo dire che il risultato è incredibile…ad 1/3 del potenziometro riempi la mia camera 5×4. La dinamica su tutta frequenza anche a bassissimo volume è incredibile, è equilibrato non eccede su qualsiasi genere musicale, il dettaglio e la dolcezza fa da padrone. Non mi aspettavo un basso cosi articolato, preciso, ma che scende molto bene, di più del mio SE 300B. Intanto ti ringrazio per la pazienza nel rispondere alle mie domande e sicuramente farò altri progetti. Appena faccio altre misurazioni allegherò foto. Magari un giorno se possibile te lo porterò per misurazioni più dettagliate.

Salvatore


Un’altro montaggio completato nel 2023

Il commento del  costruttore a fondo pagina nei commenti…

Vediamo le strumentali:
Potenza massima: 2,25Watt RMS per canale.
Banda passante @ 1watt: 10Hz  – 28khz -1db
THD @ 1Watt: 1,3%
Fattore di smorzamento DF: 3,6

Analisi di spettro @ 1watt

Banda passante su carico resitivo @ 1watt

Risposta su carico reattivo @ 1 watt

Quadre a 100hz – 1khz – 10khz @ 1watt

Triangolare 1khz 1watt

Continue reading...

8 Responses to 45 Single Ended Amplifier – “Tulipa”

  • dove trovo schema e componentistica dell’ SE45? puoi mandarmeli?

  • In questi giorni ho portato a termine la costruzione dell’amplificatore TULIPA con i componenti e lo schema fornitimi da Stefano.
    Devo dire che grazie a questo amplificatore sto’ sperimentando ed assaporando nuove sensazioni di ascolto in virtu’ di una sonorità di grande purezza che evidenzia ogni minimo dettaglio sonoro. Gli strumenti appaiono nitidi e ben distinti. Il suono non è mai confuso o impastato ed invita a riascoltare e riscoprire i dischi gia’ precedentemente ascoltati con altri amplificatori.
    Devo dire che è valsa la pena cimentarsi con questa realizzazione.

  • Ciao Stefano, sono riuscito a fare un paio di ascolti con l’ampli nonostante il caldo. Ho utilizzato il giradischi analogico e la radio a tarda sera…… un po’ di rodaggio alle valvole non guasta.
    Non ho utilizzato i miei diffusori ma le klipsch che il nostro amico Nicola gentilmente mi ha prestato. Come ti dicevo le mie casse in questo momento sono posizionate in modo non molto ottimale.
    Le heresy hanno un’efficienza inferiore ai miei ( 97 contro i 104 delle mie la scala ) e sinceramente, di potenza con questo tuo 45 ve n’è abbastanza. Non considero la potenza un valore.
    Difatti, ad ore 9 con il potenziometro del mio pre il volume sonoro è abbastanza alto.
    Il finale sfodera una naturalezza disarmante, equilibrato e con un’ottima scena sonora.
    La gamma medio/alta risulta trasparente con una messa a fuoco degli strumenti come raramente mi è capitato di ascoltare.
    La gamma bassa c’è tutta ( le heresy e le la scala non scendono sotto i 50 hz ), come anche il palcoscenico sonoro …..
    Incredibile come con il tuo ampli ora vengono evidenziati i limiti degli altri componenti della catena audio.
    Risulta silenzioso e devo confessarti che mi piace molto.
    Pertanto, mi ritengo molto soddisfatto del tuo progetto.
    Era quello che cercavo, grazie

  • La degenerazione è un’altra cosa, è quando la dimensione del condensatore di catodo è troppo piccola e alle basse frequenze comincia a ondulare, questo causa diminuzione del guadagno dello stadio, quindi taglio della banda passante bassa e l’ondulazione avviene con ritardo di fase dovuta alla capacità del condensatore, puoi vedere i grafici del sun audio 300B pubblicati mesi fà, era uno zero feedback e con condensatore da 47uF sotto i catodi. La controreazione tendenzialmente tenderebbe a diminuire questo effetto, poi ovviamente con le interazioni si formano distorsione diverse perchè va ricordato che la contro reazione non è una cura ai difetti di un circuito. Il circuito deve andare bene già da solo e la controreazione va messa solo per abbassare la rout, montando condensatori di catodo abbondanti semplicemente ottieni stabilità del catodo anche alle frequenze più basse, i movimenti che ancora potresti avere sono ridotti al minimo e oltre puoi usare solo una polarizzazione a bias fisso che potrebbe suonare non troppo diversa a un self fatto bene con condensatori buoni.

  • Si, le rotazioni di fase in basso dipendono poi anche se applichi +o- controreazione d’anello

  • Nella schema 2021 ho messo 470uF bastano cmq a non avere nessuna degenerazione alle basse frequenze, che sia necessario avere una dimensione inferiore a quello di alimentazione per le intermodulazione non credo (e non se ne vedono nell’analisi di spettro) ma sono sicuro del fatto che quelli che mettono dei 47/100uF sotto i catodi di qualsivoglia finale si trovano poi che sotto i 50hz comincia a muoversi tutto, hanno degenerazione (diminuzione del guadagno) e rotazioni di fase ed più facile che sia questo a far brutte distorsioni. Cmq la valvola non soffre perchè la raddrizzatrice è a riscaldamento indiretto e parte gradualmente quindi il condensatore ha tempo di caricarsi senza picchi di corrente troppo forti.

  • 2200uF con la R di self bias paiono tanti…. all’accensione il C scarico è in corto, ma poi forse con il riscaldamento filamenti lento non c’è stress sulla finale, cmq una costante di tempo offerta da quel C di 2200uF e il suo resistore parallelo che non conosco, non dovrebbe essere inferiore a quella presente sull’alimentazione per minimizzare l’intermodulazione ?

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

OTL 6080 – DAC + Amplificatore Cuffie + Preamplificatore / Bonus: Update 6BX7-6BL7

Come sappiamo i produttori di impresentabili sono sempre al lavoro, sfornando castronerie una dietro all’altra e propinandole a ignorari compratori. Questa è la volta di un OTL cuffie che usa valvole 6080 e ECC88 in SRPP di cui si può osservare una foto del garbuglio qui sotto…

Impresentabile...

Evidentemente ne ha messi in giro un pò e più di una persona negli ultimi mesi mi ha chiesto come sistemarli… Qualcuno ha riferito di rumori e fruscii e dopo averlo aperto per vedere cosa non faceva contatto si è spaventato quando ha visto com’era fatto dentro. Un’altro ancora ha detto di averci bruciato sopra delle cuffie Beyerdynamic… Ma scusate però spendete tanti soldi per una cuffia e poi comprate un’apparecchio da un cantinaro? Non dovete dare peso a quello che molti scrivono sui social, dicono bravo, bello, buono… ma dovete tenere presente che spesso, se non sempre, sono pareri personali di persone che capiscono ben poco della materia di cui parlano facendosi passare per esperti ripetendo parole che spesso non capiscono nemmeno… Non perchè non ci siano persone che siano competenti, ma perchè le persone compententi il più delle volte hanno abbandonato quei luoghi o si sono stancate di invischiarsi in quei discorsi con quelle persone.

Fatto sta che qualcuno ha estratto lo schema elettrico dal garbuglio e me lo ha mandato chiedendomi come migliorarlo senza buttare tutto. Voglio solo citare l’ilarità dello schema elettrico dove c’era un SRPP con la ECC88 cui il condensatore di disaccoppiamento della sua alimentazione era da 68uF, le resistenze di catodo dei triodi erano da 680ohm, le gridstop degli stessi da 6k8 e la resistenza di ancoraggio posta dopo il condensatore di disaccoppiamento (quindi il carico dell’SRPP) da 680k… Dal manuale: “fare uno schema elettrico e decidere il valore dei componenti tirando i numeri della tombola”… Peccato ancora uno ed era una cinquina 🙄

In questo articolo tratterò l’argomento OTL cuffie con la valvola 6080 nel suo insieme partendo dal più vecchio e diffuso schema dove la 6080 è collegata ad inseguitore catodico ed è pilotata dal triodo di una ECC88. Questo schema è stato proposto da più parti in diverse varianti ma è noto per non avere grandi capacità di pilotaggio in quanto non è abbastanza bassa l’impedenza di una valvola connessa ad inseguitore catodico (nemmeno se si mettono entrambe i triodi della 6080 in parallelo). Questo circuito quindi si dice sia adatto a pilotare cuffie dai 100ohm in su. In realtà comincia ad essere circa accettabile con cuffie da 250ohm… Per comodità comparativa ho portato i circuiti delle simulazioni qui sotto tutti ad un livello di uscita di circa 12Vpp sul carico. Nella prima immagine lo si vede su 250ohm andare abbastanza bene anche se comunque c’è un bel treno di armoniche…

Scendiamo a 100ohm, comincia ad essere evidente lo schiacciamento della semionda negativa…

Arriviamo al caso peggiore con un carico di 32ohm… Lo screenshot è inequivocabile.

Passiamo ora all’SRPP, prima di tutto è bene informare che un circuito costituito da 2 SRPP, prima l’SRPP tombolaro con la ECC88 e poi l’SRPP con le 6080 guadagna troppo. Nel circuito precedente il follower era appunto un follower, quindi a guadagno unitario e l’unico guadagno in tensione era dato dallo stadio con la ECC88. In questo circuito invece anche le finali guadagnano e per quanto possano guadagnare poco si moltiplica per il guadagno dello stadio con la ECC88, quindi troppo gain… ascolti una brano basso, alzi il volume un pochino, poi parte una traccia registata forte e dici addio a 1300€ di cuffie e stai 2 ore con un tinnito, anche in vece del fatto che il circuito era totalmente privo di protezioni al punto che se lo accendevi con le cuffie inserite il condensatore di accoppiamento si caricava attraverso di esse, una goduria! Problemi di progettazione a parte il concetto dell’SRPP migliora la situazione rispetto quella del follower, vediamo subito come si comporta l’SRPP di 6080 su il carico più ostico da 32ohm:

Meglio dell’altro sicuramente, ma comunque sempre un misero risultato se si vogliono usare cuffie a bassa impedenza, con cuffie di impedenza superiore il risultato è ovviamente migliore ma sempre tutto in proporzione. Ci tengo poi a far presente che nel grafico sopra, circa 12Vpp su 32ohm, sono una potenza erogata di circa 500milliwat, anche troppi visto che il più delle cuffie non regge che 100mW. Ma a questi 500mW la distorsione è già tanta e resta da chiedersi come facciano i personaggi che montano questi marchingegni a dire che possano erogare quasi 2 watt… tombola? Oppure portanto il circuito talmente in saturazione da uscire con pure onde quadre, l’importante che lo strumento segni quella potenza perchè non gli si possa dire che stanno raccontando balle. Che poi quei 2 watt siano inutili come segnale sonoro e vadano bene al limite per accendere una piccola lampadina per tenerti compagnia la notte è un’altro discorso.

Come migliorare l’SRPP quindi? bhe nel progetto plutone ero già giunto alla soluzione anni fà. Nel plutone ci sono 2 valvole 6CL6 in un SRPP, ma la valvola bassa è connessa a pentodo (quindi resistenza interna altissima), mentre quella alta a triodo (resistenza interna molto bassa), in questa configurazione circuitale l’impedenza dell’SRPP cala drasticamente rispetto allo stesso circuito realizzato con 2 triodi, tanto che bastano 2 valvolette da 7watt di dissipazione come le 6CL6 per fare le scarpe, senza problemi, a una 6080 che può gestire il doppio della dissipazione e il quadruplo della corrente. Ma qui sono costretto a usare una 6080 per forza. Una soluzione circuitale è sicuramente l’aikido follower, in questo tipo di circuito il triodo basso lavora in opposizione rispetto quello alto, aumentando quindi moltissimo la resistenza interna del triodo basso, ma la via non era praticabile per via delle limitazioni imposte dal progetto di partenza che usava due 6080 e due ECC88 per canale e relativo trasformatore di alimentazione recuperabile dall’impresentabile, inoltre la ECC88 guadagnava troppo, c’era sempre troppo gain, la resistenza sull’anodo alto del follower scaldava e faceva perdere troppa tensione utile, insomma un casino. Alla fine sono arrivato autonomamente ad un circuito molto simile per concetto all’ MJ OTL di Kadou Teppei. La mia versione del circuito risulta molto semplificata e pulita dai franzoli, non necessita di alimentazione duale e conserva il condensatore d’uscita. Il triodo alto (inseguitore) lavora praticamente a corrente costante in quanto la resistenza dinamica del triodo basso varia in modo da annullare quella del carico (similmente all’aikido follower) e da ciò derivano tassi di distorsione veramente bassi anche sui carichi più impegnativi. La ECC88 lavora in configurazione bilanciata più qualche altra chicca che non spiego per non svelare troppo del circuito a quelli che passando di qui vorrebbero rubarmi le idee senza spendere niente (a dire il vero qualcuno ha già provato a copiarmi facendo un circuito con un’orrendo sfasatore catodyna/williamson… non riesco a pensare a niente di peggio di un circuito del genere dove i 2 segnali non restano nemmeno in fase al variare della frequenza). Come nel plutone ho appicato un piccolo tasso di retroazione per evitare sbilanciamenti dei canali dovuti all’usura delle valvole e per evitare di aver bisogno di regolazioni da fare a orecchia. In fine ovviamente ho introdotto nel circuito 2 protezioni per impedire che regolazioni errate del volume possano far danni alle cuffie. Nel grafico qui sotto vediamo come si comporta il mio circuito sul carico da 32ohm, sempre 12Vpp, sempre 500mW…

Tassi di distorsione veramente prossimi a zero, per altro il circuito continua a erogare quel mezzo watt anche su 8ohm e con una distorsione inferiore a quella dell’SRPP di partenza su 32ohm…

Con questo circuito penso di assere giunto a un capolinea oltre il quale non è possibile migliorare ancora, penso soddisferò coloro che hanno gettato soldi in garbugli annodati, su cui dovranno lavorare (un bel pò visto che andranno ricablati al 100%) ma potranno sistemare il loro amplificatorino da cuffie invece di gettarlo via come fanno altri. Oppure se qualcuno è interessato a realizzare il progetto da zero potrò fornire anche il trasformatore di alimentazione e l’induttanza necessari al suo montaggio. Qui sotto lo schema premium:

Lavoro di ricostruzione

Ho potuto fare un paio di foto e dare una misurata a uno degli apparecchi ricostruiti. È stato aggiunto un DAC e tramite un selettore è possibile attivare l’audio in ingresso dal DAC oppure da un’ingresso esterno su boccola RCA. Inoltre è presente un’uscita linea che si attiva quando vengono disinserite le cuffie in questo modo è possibile utilizzare l’amplificatore cuffie anche come preamplificatore + DAC in abbinamento ad un finale di potenza.

Dati strumentali:
Banda passante su 100ohm: 20hz -0,2db / 37khz -1db (limitato volutamente dal circuito tramite gridstop sulla valvola di ingresso più compensazione). Rotazioni di fase piuttosto ridotte, vedi grafico.

Distorsione THD a 5Vpp su 100ohm: 0,69%

Quadra a 1khz

Triangolare 1khz

Triangolare a 10khz

Le foto della modifica eseguita da andrea (il commento è sotto)


Bonus: Update 6BX7 / 6BL7

In questi mesi i miei clienti si sono resi conto che le 6080 e tutte le varie similari 6AS7, 5998 etc… Scaldano come reattori nucleari, è praticamente come avere le cuffie collegate a un tostapane. Oltre a questo più di una persona ha avuto magagne durante il tube rolling. Alcune valvole sono veramente fuori specifica, non aderiscono al datasheet. Si sono trovati la corrente di bias completamente sballata che ha cotto le resistenze catodiche e fatto scoppiare i condensatori elettrolitici. Stessa cosa è capitata col cliente che ha voluto costruire il Triodino 2, nonostante la RK fosse calcolata sulla base delle curve del datasheet per 90mA alla fine si avevano 150mA di bias, oppure variazioni da freddo a caldo di oltre 100mA. In realtà io lo sapevo che queste valvole sono rognose, ho avuto esperienza simili con le 6C33, speravo che le 6080 fossero più stabili ma così non è. Le reputo valvole non adatte ad uso audio. E in realtà non sono valvole per uso audio, erano nate come regolatrici di tensione. O in ogni modo dopo queste esperienza direi in maniera definitiva che l’unico modo di usarle in audio è con un bias fisso servo controllato, e dico proprio servo controllato, perchè come per le 6C33 non puoi fare un bias fisso e basta perchè poi devi stare sempre li ogni 5 minuti a ritoccare la corrente di bias per circa 1 ora finchè le valvole non sono ben calde. Poi lo spegni, si raffreddano e quando lo riaccendi devi ricominciare un’altra volta.

Ma sapete i forum e i social sono pieni di gente che monta OTL e non si accorge nemmeno di avere la corrente continua nelle casse, ascolta il pastone che esce e dice guarda come si sente bene, quindi il dogma che siano buone valvole viene ripetuto a pappagallo ancora e ancora e ancora e questo ha più valore della realtà. Poi c’è quello che ha avuto fortuna a trovarne alcune stabili, oppure le ha selezionate da un grosso numero e pagate un rene, ma queste esperienza per mè sono prive di valore, i progetti devono essere replicabili con ciò che si trova normalmente. Questi personaggi che spendono capitali si inalberano dicendo che poi le hanno pagate tanto e sono ripagati da una qualità superiore, ma pure questa è una fregnaccia, avete pagato tanto per far funzionare in modo accettabile un circuito indecente e non sentite meglio (probabilmente peggio) di chi si gode un circuito concepito meglio e che non ha tutti quei problemi di stabilità o pretese di componenti super selezionati.

Ripercorrendo la storia di questo progetto che parte da un goffissimo inseguitore catodico con la 6080 che stenta a pilotare cuffie superiori i 100ohm di impedenza. Si partiva appunto da un circuito ridicolo e con un’efficenza pari al niente, praticamente un generatore da calore, qualcosa sopra il quale al massimo potevi mettere una graticola per scaldarti una pizzetta. Passando poi per l’interpretazione SRPP goliardica di un cantinaro fino al mio circuito MJ OTL che riesce ad erogare mezzo watt indistorto anche sopra un carico di 8ohm quando poi alla fine bastano 20/30milliwatt su cuffie da 32ohm a salire, ecco che la 6080 diventa il classico bazooka per uccidere le mosche. Più volte un cliente lamentava del troppo calore emanato dalle 6080, dallo schassis che diventava un fornetto e condensatori elettrolitici al suo interno che facevano come i popcorn. Più volte ho indicato l’uso della 6BX7 o la 6BL7 in sostituzione della 6080 dovendo cambiare solamente il valore di una resistenza nel circuito ma c’era sempre il timore che poi non avrebbe suonato più bene perchè la 6080 è sulla bocca di tutti e le 6BX7 nessuno sa cosa sono. Alla fine dopo l’ennesimo guasto causato dal caldo sono riuscito a convincere la persona…

Di cui riporto il commento che è poi qui sotto:

Ancora un grossissimo grazie a Stefano ed alla sua esperienza per avermi consigliato la sostituzione delle valvole finali del mio OTL,stanco del caldo che sviluppavano queste valvole e nell ultimo periodo anche di sostituzioni varie fra condensatori e resistenze cucinati,mi consigliava di montare delle 6BX7/6BL7.Al momento riluttante al cambio,montavo delle Tung-sol 6080wa dal suono molto caldo e piacevole diciamo che le chiamano “Holy Grail” delle 6080,naturalmente dopo le 6080WB Bendix,introvabili e costosissime.
E invece sapete cosa ? Le 6BL7-GT montate della Sylavania NOS mi hanno stupito,si sentono quasi meglio delle 6080,suono caldo,piacevole,medi e alti non troppo fastidiosi,e soprattutto scaldano 1/3 rispetto alle valvole di prima…..beh che dire……al prossimo ampli !

Continue reading...

4 Responses to OTL 6080 – DAC + Amplificatore Cuffie + Preamplificatore / Bonus: Update 6BX7-6BL7

  • Ancora un grossissimo grazie a Stefano ed alla sua esperienza per avermi consigliato la sostituzione delle valvole finali del mio OTL,stanco del caldo che sviluppavano queste valvole e nell ultimo periodo anche di sostituzioni varie fra condensatori e resistenze cucinati,mi consigliava di montare delle 6BX7/6BL7.Al momento riluttante al cambio,montavo delle Tung-sol 6080wa dal suono molto caldo e piacevole diciamo che le chiamano “Holy Grail” delle 6080,naturalmente dopo le 6080WB Bendix,introvabili e costosissime.
    E invece sapete cosa ? Le 6BL7-GT montate della Sylavania NOS mi hanno stupito,si sentono quasi meglio delle 6080,suono caldo,piacevole,medi e alti non troppo fastidiosi,e soprattutto scaldano 1/3 rispetto alle valvole di prima…..beh che dire……al prossimo ampli !

  • Stefano, navigando in Internet per trovare una soluzione all’amplificatore OTL che avevo acquistato tempo fa e che oltre ai disturbi a basso volume che sentivo, aprendolo mi ha fatto rabbrividire e dato che sono capace di tenere in mano un saldatore ho iniziato a cercare un modo per sistemarlo. Dapprima ho ricavato lo schema elettrico e poi ho cercato qualcosa di migliore, a forza di navigare mi sono imbattuto nel tuo sito. Ho apprezzato i tuoi lavori, le tue spiegazioni molto dettagliate completate dai grafici di misura. Poi mi sono deciso di contattarti per acquistare lo schema premium. Dopo avere messo in pratica lo schema e con i tuoi consigli ho realizzato il nuovo amplificatore OTL, del vecchio rimangono solamente il trasformatore di alimentazione e l’induttanza di filtro per l’anodica. Che dire non ci sono rumori, ronzii o soffi di sottofondo, ma sopratutto la dinamica è molto più estesa sulle frequenze medio alte, che per me sono la parte nobile della musica, sono più piene e dettagliate. Le basse frequenze sono presenti ma non danno fastidio. Ti devo ringraziare per avermi dato la possibilità di rispolverare le mie conoscenze di elettronica ed anche per correggere gli errori che ho fatto durante il montaggio. Al prossimo progetto.

  • Ciao Stefano e’ un po’ che non ci sentiamo,prima che me ne dimentico un’altra volta volevo lasciarti la recensione per il magnifico lavoro eseguito sul mio amplificatore che hai completamente riprogettato elettricamente rendendolo piu’ piacevole all’ascolto…..be’ che dire….ancora un grosso grazie a Stefano Bianchini per il lavoro magistralmente eseguito !!

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.