Riparazione di un Conrad Johnson MV50: rinascita di un classico Hi-Fi

Il Conrad Johnson MV50 è un amplificatore valvolare leggendario, amato dagli appassionati di alta fedeltà per il suo suono caldo e dinamico. Mi è stato consegnato da un cliente preoccupato: l’amplificatore aveva smesso di funzionare dopo un improvviso cedimento, accompagnato da un odore di bruciato. Dopo un primo esame, ho scoperto che uno dei trasformatori d’uscita era guasto, probabilmente a causa di una EL34 difettosa o di una regolazione errata del bias.

Diagnosi e smontaggio

La prima operazione è stata smontare il trasformatore d’uscita danneggiato. Aprendo l’apparecchio, ho notato anche alcune resistenze deteriorate, segno che il guasto aveva generato stress termico su altri componenti del circuito. La diagnosi ha confermato la necessità di sostituire non solo il trasformatore bruciato, ma anche il suo gemello per garantire simmetria e coerenza sonora.

La rinascita: nuovi trasformatori su misura

Ho avvolto due nuovi trasformatori d’uscita, progettati specificamente per mantenere le caratteristiche sonore originali del MV50. La precisione nell’avvolgimento e nella scelta dei materiali ha assicurato una resa sonora ottimale e una maggiore affidabilità nel tempo. Dopo la sostituzione delle resistenze difettose e il montaggio dei nuovi trasformatori, l’amplificatore era pronto per la prima accensione.

Ho Sostituito alcune resistenze marce e montato i nuovi trasformatori.

Accensione, regolazione e messa a punto

La prima accensione è andata senza intoppi. Ho proceduto con la regolazione accurata del bias, un passaggio cruciale per la stabilità delle valvole EL34 e per ottenere una distorsione armonica minima. Con una piccola messa a punto del circuito per adattarlo ai nuovi trasformatori, l’amplificatore ha ripreso vita, offrendo un suono ricco e dettagliato.

Test strumentali

Per concludere, ho eseguito i consueti test strumentali per verificare le prestazioni:

  • Potenza: 56 watt RMS per canale
  • Fattore di smorzamento (DF): 14

L’amplificatore ha superato ogni prova, pronto per tornare a regalare emozioni musicali come il primo giorno. Se anche il tuo amplificatore valvolare necessita di una riparazione o di una messa a punto, contattami: il suono merita di essere preservato con cura e competenza.

THD 1watt

Grafico di banda passante @ 1 watt (limitata molto all’interno del circuito)

Quadre a 100Hz – 1khz – 10khz

Triangolare 10khz

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1 Responses to Riparazione di un Conrad Johnson MV50: rinascita di un classico Hi-Fi

  • Dopo riparazione, ho provato e funziona perfettamente. Sento il tocco di un grande esperto.

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Sonic Frontiers SFL-1: Quando il desiderio di miglioramento diventa un disastro

Il Sonic Frontiers SFL-1 è un preamplificatore ibrido che ha saputo conquistare il cuore degli audiofili grazie alla sua combinazione di tecnologie a valvole e a stato solido. Con una singola valvola 12AT7 nel percorso del segnale, è in grado di unire il calore e la musicalità delle valvole con la precisione e la stabilità dei circuiti a transistor. Questo apparecchio è particolarmente apprezzato per la sua costruzione solida e per la sua capacità di restituire un suono dettagliato e coinvolgente.

Tuttavia, quando un cliente desideroso di apportare miglioramenti ha deciso di mettere mano al suo SFL-1, le cose sono rapidamente degenerate, trasformando un raffinato strumento audio in un complicato caso di riparazione.

La storia del disastro

Il cliente era animato da buone intenzioni: voleva migliorare le prestazioni del suo preamplificatore installando condensatori di qualità superiore sul segnale, un potenziometro a scatti di alta precisione e, forse, sostituendo i cavi interni con modelli più pregiati. Tuttavia, l’esecuzione di questi interventi è stata tutto tranne che professionale. Gli interventi maldestri hanno provocato un guasto a catena devastante, con conseguenze disastrose per l’apparecchio.

In particolare, essendo il circuito per la maggior parte a stato solido, non ha tollerato gli interventi subiti. Il risultato? Tutti i semiconduttori presenti sulla scheda sono stati distrutti, insieme a un paio di resistenze. L’entità del danno era tale che l’apparecchio era praticamente irriconoscibile e completamente inutilizzabile.

Il lavoro di ripristino

Il lavoro di riparazione ha richiesto un intervento meticoloso e paziente. La prima fase è stata lo smontaggio completo della scheda per poter verificare uno a uno tutti i componenti presenti. Dopo una lunga e accurata diagnosi, è emerso che, a parte alcuni diodi e l’NE555 utilizzato per il ritardo all’accensione, tutti gli altri semiconduttori erano compromessi.

Ecco un elenco dei componenti sostituiti:

  • Tutti i transistor.
  • Tutti i JFET.
  • Tutti i regolatori di tensione.
  • Un amplificatore operazionale presente sulla scheda.

Inoltre, il potenziometro del bilanciamento, insieme a tutta la cavetteria circostante, è stato completamente smontato. Anche questa parte dell’apparecchio era stata talmente pasticciata che era impossibile capire il percorso originale dei fili. Ripartire da zero si è rivelata la scelta più sensata.

Una lezione importante

Il lavoro di riparazione ha richiesto due giornate intere, durante le quali ogni componente è stato attentamente testato, sostituito e ricollegato. Alla fine, il preamplificatore è tornato a funzionare come da progetto originale, ma non senza lasciare una lezione importante: se non si è sicuri di sapere cosa si sta facendo, è meglio lasciare il lavoro ai professionisti.

Le valvole, con la loro robustezza, possono perdonare interventi maldestri, ma i transistor non concedono seconde chance. Questo caso è un monito per tutti gli appassionati di hi-fi: l’eccessivo entusiasmo nel migliorare un dispositivo può trasformarsi in un disastro costoso e impegnativo.

Ripristinare un Sonic Frontiers SFL-1 in queste condizioni è stato un lavoro impegnativo. Ora è tornato a offrire la qualità sonora per cui è famoso, ma la prossima volta, il cliente penserà due volte prima di avventurarsi in modifiche fai-da-te.

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1 Responses to Sonic Frontiers SFL-1: Quando il desiderio di miglioramento diventa un disastro

  • hai ragione le valvole sono più robuste i transistor e MOSFET sono più delicati comunque hai fatto l’ennesimo paziente lavoro di riparazione.

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Riparazione e Revisione di un Amplificatore Radford STA-25 e Preamplificatore SC22

Recentemente mi sono stati affidati un amplificatore valvolare Radford STA-25 e il suo preamplificatore SC22, entrambi celebri per la loro qualità sonora e per il design senza tempo. La richiesta di intervento è nata da un episodio spiacevole: durante la connessione tra il finale e il preamplificatore, tramite il loro caratteristico cordone ombelicale, si è verificata una fiammata accompagnata da un forte botto e fumo.

Diagnosi del Problema

Dopo aver esaminato attentamente gli apparecchi, ho eseguito un controllo approfondito di tutti i componenti e una misurazione accurata delle valvole. La diagnosi ha rivelato:

  • Una coppia di valvole EF86 esaurite. Sebbene necessitassero di sostituzione, non erano la causa del guasto.
  • Il condensatore di soppressione dei disturbi all’interno del preamplificatore era in cortocircuito. Questo componente è risultato essere il vero responsabile dell’incidente.

Interventi Effettuati

  1. Sostituzione delle EF86: Ho provveduto a sostituire le valvole esaurite per garantire il corretto funzionamento del circuito.
  2. Riparazione del Preamplificatore: Il condensatore di soppressione guasto è stato rimosso e sostituito con uno nuovo, adeguato alle specifiche originali.
  3. Riaccoppiamento delle EL34: Utilizzando un tracciacurve, ho riaccoppiato accuratamente le valvole finali EL34 per ottenere prestazioni equilibrate.
  4. Regolazione del Bias: Ho eseguito un’accurata taratura del bias per ottimizzare l’efficienza e la resa sonora dell’amplificatore.

Test e Verifica

Dopo aver completato gli interventi, gli apparecchi sono stati sottoposti a test prolungati per verificarne l’affidabilità e la qualità sonora. Come da mia consuetudine, ho eseguito le seguenti misurazioni:

  • Potenza erogata: 36 watt RMS per canale.
  • Fattore di smorzamento: 34.
  • Distorsione armonica totale (THD): 0,2%, con molte armoniche piccole nelle alte frequenze. Questo comportamento è dovuto al design fortemente controretroazionato dell’apparecchio, ma non rappresenta nulla di particolare.

Purtroppo, non ho acquisito la banda passante durante il test. Rifare il set di misura sarebbe troppo impegnativo, quindi ho deciso di tralasciare questo dato.

THD

Quadra 100Hz

1khz

10k

L’amplificatore e il preamplificatore hanno suonato per diverse ore senza problemi, confermando il successo della riparazione e della revisione. Questo intervento ha permesso di riportare il Radford STA-25 e l’SC22 alle loro prestazioni originali, preservandone l’integrità storica e sonora. La capacità di diagnosticare e risolvere problemi come questi è essenziale per mantenere in vita apparecchi vintage di grande valore, offrendo agli appassionati un’esperienza d’ascolto unica e autentica. Se anche voi avete un amplificatore o un preamplificatore che necessita di manutenzione o revisione, non esitate a contattarmi: sarò lieto di aiutarvi a far rivivere il vostro sistema audio.

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1 Responses to Riparazione e Revisione di un Amplificatore Radford STA-25 e Preamplificatore SC22

  • Bravo Stefano, sapevo che portandotelo avrei risolto e rimesso in funzione una pietra miliare nel campo della riproduzione sonora. Inoltre la sua alimentazione separata aiuta molto. Vai avanti cosi’ con impegno, attenzione e dedizione ai problemi che noi “poveri” audiofili ti sottoponiamo. Ad majora!

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