OTL 6080 – DAC + Amplificatore Cuffie + Preamplificatore / Bonus: Update 6BX7-6BL7

Come sappiamo i produttori di impresentabili sono sempre al lavoro, sfornando castronerie una dietro all’altra e propinandole a ignorari compratori. Questa è la volta di un OTL cuffie che usa valvole 6080 e ECC88 in SRPP di cui si può osservare una foto del garbuglio qui sotto…

Impresentabile...

Evidentemente ne ha messi in giro un pò e più di una persona negli ultimi mesi mi ha chiesto come sistemarli… Qualcuno ha riferito di rumori e fruscii e dopo averlo aperto per vedere cosa non faceva contatto si è spaventato quando ha visto com’era fatto dentro. Un’altro ancora ha detto di averci bruciato sopra delle cuffie Beyerdynamic… Ma scusate però spendete tanti soldi per una cuffia e poi comprate un’apparecchio da un cantinaro? Non dovete dare peso a quello che molti scrivono sui social, dicono bravo, bello, buono… ma dovete tenere presente che spesso, se non sempre, sono pareri personali di persone che capiscono ben poco della materia di cui parlano facendosi passare per esperti ripetendo parole che spesso non capiscono nemmeno… Non perchè non ci siano persone che siano competenti, ma perchè le persone compententi il più delle volte hanno abbandonato quei luoghi o si sono stancate di invischiarsi in quei discorsi con quelle persone.

Fatto sta che qualcuno ha estratto lo schema elettrico dal garbuglio e me lo ha mandato chiedendomi come migliorarlo senza buttare tutto. Voglio solo citare l’ilarità dello schema elettrico dove c’era un SRPP con la ECC88 cui il condensatore di disaccoppiamento della sua alimentazione era da 68uF, le resistenze di catodo dei triodi erano da 680ohm, le gridstop degli stessi da 6k8 e la resistenza di ancoraggio posta dopo il condensatore di disaccoppiamento (quindi il carico dell’SRPP) da 680k… Dal manuale: “fare uno schema elettrico e decidere il valore dei componenti tirando i numeri della tombola”… Peccato ancora uno ed era una cinquina 🙄

In questo articolo tratterò l’argomento OTL cuffie con la valvola 6080 nel suo insieme partendo dal più vecchio e diffuso schema dove la 6080 è collegata ad inseguitore catodico ed è pilotata dal triodo di una ECC88. Questo schema è stato proposto da più parti in diverse varianti ma è noto per non avere grandi capacità di pilotaggio in quanto non è abbastanza bassa l’impedenza di una valvola connessa ad inseguitore catodico (nemmeno se si mettono entrambe i triodi della 6080 in parallelo). Questo circuito quindi si dice sia adatto a pilotare cuffie dai 100ohm in su. In realtà comincia ad essere circa accettabile con cuffie da 250ohm… Per comodità comparativa ho portato i circuiti delle simulazioni qui sotto tutti ad un livello di uscita di circa 12Vpp sul carico. Nella prima immagine lo si vede su 250ohm andare abbastanza bene anche se comunque c’è un bel treno di armoniche…

Scendiamo a 100ohm, comincia ad essere evidente lo schiacciamento della semionda negativa…

Arriviamo al caso peggiore con un carico di 32ohm… Lo screenshot è inequivocabile.

Passiamo ora all’SRPP, prima di tutto è bene informare che un circuito costituito da 2 SRPP, prima l’SRPP tombolaro con la ECC88 e poi l’SRPP con le 6080 guadagna troppo. Nel circuito precedente il follower era appunto un follower, quindi a guadagno unitario e l’unico guadagno in tensione era dato dallo stadio con la ECC88. In questo circuito invece anche le finali guadagnano e per quanto possano guadagnare poco si moltiplica per il guadagno dello stadio con la ECC88, quindi troppo gain… ascolti una brano basso, alzi il volume un pochino, poi parte una traccia registata forte e dici addio a 1300€ di cuffie e stai 2 ore con un tinnito, anche in vece del fatto che il circuito era totalmente privo di protezioni al punto che se lo accendevi con le cuffie inserite il condensatore di accoppiamento si caricava attraverso di esse, una goduria! Problemi di progettazione a parte il concetto dell’SRPP migliora la situazione rispetto quella del follower, vediamo subito come si comporta l’SRPP di 6080 su il carico più ostico da 32ohm:

Meglio dell’altro sicuramente, ma comunque sempre un misero risultato se si vogliono usare cuffie a bassa impedenza, con cuffie di impedenza superiore il risultato è ovviamente migliore ma sempre tutto in proporzione. Ci tengo poi a far presente che nel grafico sopra, circa 12Vpp su 32ohm, sono una potenza erogata di circa 500milliwat, anche troppi visto che il più delle cuffie non regge che 100mW. Ma a questi 500mW la distorsione è già tanta e resta da chiedersi come facciano i personaggi che montano questi marchingegni a dire che possano erogare quasi 2 watt… tombola? Oppure portanto il circuito talmente in saturazione da uscire con pure onde quadre, l’importante che lo strumento segni quella potenza perchè non gli si possa dire che stanno raccontando balle. Che poi quei 2 watt siano inutili come segnale sonoro e vadano bene al limite per accendere una piccola lampadina per tenerti compagnia la notte è un’altro discorso.

Come migliorare l’SRPP quindi? bhe nel progetto plutone ero già giunto alla soluzione anni fà. Nel plutone ci sono 2 valvole 6CL6 in un SRPP, ma la valvola bassa è connessa a pentodo (quindi resistenza interna altissima), mentre quella alta a triodo (resistenza interna molto bassa), in questa configurazione circuitale l’impedenza dell’SRPP cala drasticamente rispetto allo stesso circuito realizzato con 2 triodi, tanto che bastano 2 valvolette da 7watt di dissipazione come le 6CL6 per fare le scarpe, senza problemi, a una 6080 che può gestire il doppio della dissipazione e il quadruplo della corrente. Ma qui sono costretto a usare una 6080 per forza. Una soluzione circuitale è sicuramente l’aikido follower, in questo tipo di circuito il triodo basso lavora in opposizione rispetto quello alto, aumentando quindi moltissimo la resistenza interna del triodo basso, ma la via non era praticabile per via delle limitazioni imposte dal progetto di partenza che usava due 6080 e due ECC88 per canale e relativo trasformatore di alimentazione recuperabile dall’impresentabile, inoltre la ECC88 guadagnava troppo, c’era sempre troppo gain, la resistenza sull’anodo alto del follower scaldava e faceva perdere troppa tensione utile, insomma un casino. Alla fine sono arrivato autonomamente ad un circuito molto simile per concetto all’ MJ OTL di Kadou Teppei. La mia versione del circuito risulta molto semplificata e pulita dai franzoli, non necessita di alimentazione duale e conserva il condensatore d’uscita. Il triodo alto (inseguitore) lavora praticamente a corrente costante in quanto la resistenza dinamica del triodo basso varia in modo da annullare quella del carico (similmente all’aikido follower) e da ciò derivano tassi di distorsione veramente bassi anche sui carichi più impegnativi. La ECC88 lavora in configurazione bilanciata più qualche altra chicca che non spiego per non svelare troppo del circuito a quelli che passando di qui vorrebbero rubarmi le idee senza spendere niente (a dire il vero qualcuno ha già provato a copiarmi facendo un circuito con un’orrendo sfasatore catodyna/williamson… non riesco a pensare a niente di peggio di un circuito del genere dove i 2 segnali non restano nemmeno in fase al variare della frequenza). Come nel plutone ho appicato un piccolo tasso di retroazione per evitare sbilanciamenti dei canali dovuti all’usura delle valvole e per evitare di aver bisogno di regolazioni da fare a orecchia. In fine ovviamente ho introdotto nel circuito 2 protezioni per impedire che regolazioni errate del volume possano far danni alle cuffie. Nel grafico qui sotto vediamo come si comporta il mio circuito sul carico da 32ohm, sempre 12Vpp, sempre 500mW…

Tassi di distorsione veramente prossimi a zero, per altro il circuito continua a erogare quel mezzo watt anche su 8ohm e con una distorsione inferiore a quella dell’SRPP di partenza su 32ohm…

Con questo circuito penso di assere giunto a un capolinea oltre il quale non è possibile migliorare ancora, penso soddisferò coloro che hanno gettato soldi in garbugli annodati, su cui dovranno lavorare (un bel pò visto che andranno ricablati al 100%) ma potranno sistemare il loro amplificatorino da cuffie invece di gettarlo via come fanno altri. Oppure se qualcuno è interessato a realizzare il progetto da zero potrò fornire anche il trasformatore di alimentazione e l’induttanza necessari al suo montaggio. Qui sotto lo schema premium:

Lavoro di ricostruzione

Ho potuto fare un paio di foto e dare una misurata a uno degli apparecchi ricostruiti. È stato aggiunto un DAC e tramite un selettore è possibile attivare l’audio in ingresso dal DAC oppure da un’ingresso esterno su boccola RCA. Inoltre è presente un’uscita linea che si attiva quando vengono disinserite le cuffie in questo modo è possibile utilizzare l’amplificatore cuffie anche come preamplificatore + DAC in abbinamento ad un finale di potenza.

Dati strumentali:
Banda passante su 100ohm: 20hz -0,2db / 37khz -1db (limitato volutamente dal circuito tramite gridstop sulla valvola di ingresso più compensazione). Rotazioni di fase piuttosto ridotte, vedi grafico.

Distorsione THD a 5Vpp su 100ohm: 0,69%

Quadra a 1khz

Triangolare 1khz

Triangolare a 10khz

Le foto della modifica eseguita da andrea (il commento è sotto)


Bonus: Update 6BX7 / 6BL7

In questi mesi i miei clienti si sono resi conto che le 6080 e tutte le varie similari 6AS7, 5998 etc… Scaldano come reattori nucleari, è praticamente come avere le cuffie collegate a un tostapane. Oltre a questo più di una persona ha avuto magagne durante il tube rolling. Alcune valvole sono veramente fuori specifica, non aderiscono al datasheet. Si sono trovati la corrente di bias completamente sballata che ha cotto le resistenze catodiche e fatto scoppiare i condensatori elettrolitici. Stessa cosa è capitata col cliente che ha voluto costruire il Triodino 2, nonostante la RK fosse calcolata sulla base delle curve del datasheet per 90mA alla fine si avevano 150mA di bias, oppure variazioni da freddo a caldo di oltre 100mA. In realtà io lo sapevo che queste valvole sono rognose, ho avuto esperienza simili con le 6C33, speravo che le 6080 fossero più stabili ma così non è. Le reputo valvole non adatte ad uso audio. E in realtà non sono valvole per uso audio, erano nate come regolatrici di tensione. O in ogni modo dopo queste esperienza direi in maniera definitiva che l’unico modo di usarle in audio è con un bias fisso servo controllato, e dico proprio servo controllato, perchè come per le 6C33 non puoi fare un bias fisso e basta perchè poi devi stare sempre li ogni 5 minuti a ritoccare la corrente di bias per circa 1 ora finchè le valvole non sono ben calde. Poi lo spegni, si raffreddano e quando lo riaccendi devi ricominciare un’altra volta.

Ma sapete i forum e i social sono pieni di gente che monta OTL e non si accorge nemmeno di avere la corrente continua nelle casse, ascolta il pastone che esce e dice guarda come si sente bene, quindi il dogma che siano buone valvole viene ripetuto a pappagallo ancora e ancora e ancora e questo ha più valore della realtà. Poi c’è quello che ha avuto fortuna a trovarne alcune stabili, oppure le ha selezionate da un grosso numero e pagate un rene, ma queste esperienza per mè sono prive di valore, i progetti devono essere replicabili con ciò che si trova normalmente. Questi personaggi che spendono capitali si inalberano dicendo che poi le hanno pagate tanto e sono ripagati da una qualità superiore, ma pure questa è una fregnaccia, avete pagato tanto per far funzionare in modo accettabile un circuito indecente e non sentite meglio (probabilmente peggio) di chi si gode un circuito concepito meglio e che non ha tutti quei problemi di stabilità o pretese di componenti super selezionati.

Ripercorrendo la storia di questo progetto che parte da un goffissimo inseguitore catodico con la 6080 che stenta a pilotare cuffie superiori i 100ohm di impedenza. Si partiva appunto da un circuito ridicolo e con un’efficenza pari al niente, praticamente un generatore da calore, qualcosa sopra il quale al massimo potevi mettere una graticola per scaldarti una pizzetta. Passando poi per l’interpretazione SRPP goliardica di un cantinaro fino al mio circuito MJ OTL che riesce ad erogare mezzo watt indistorto anche sopra un carico di 8ohm quando poi alla fine bastano 20/30milliwatt su cuffie da 32ohm a salire, ecco che la 6080 diventa il classico bazooka per uccidere le mosche. Più volte un cliente lamentava del troppo calore emanato dalle 6080, dallo schassis che diventava un fornetto e condensatori elettrolitici al suo interno che facevano come i popcorn. Più volte ho indicato l’uso della 6BX7 o la 6BL7 in sostituzione della 6080 dovendo cambiare solamente il valore di una resistenza nel circuito ma c’era sempre il timore che poi non avrebbe suonato più bene perchè la 6080 è sulla bocca di tutti e le 6BX7 nessuno sa cosa sono. Alla fine dopo l’ennesimo guasto causato dal caldo sono riuscito a convincere la persona…

Di cui riporto il commento che è poi qui sotto:

Ancora un grossissimo grazie a Stefano ed alla sua esperienza per avermi consigliato la sostituzione delle valvole finali del mio OTL,stanco del caldo che sviluppavano queste valvole e nell ultimo periodo anche di sostituzioni varie fra condensatori e resistenze cucinati,mi consigliava di montare delle 6BX7/6BL7.Al momento riluttante al cambio,montavo delle Tung-sol 6080wa dal suono molto caldo e piacevole diciamo che le chiamano “Holy Grail” delle 6080,naturalmente dopo le 6080WB Bendix,introvabili e costosissime.
E invece sapete cosa ? Le 6BL7-GT montate della Sylavania NOS mi hanno stupito,si sentono quasi meglio delle 6080,suono caldo,piacevole,medi e alti non troppo fastidiosi,e soprattutto scaldano 1/3 rispetto alle valvole di prima…..beh che dire……al prossimo ampli !

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4 risposte a OTL 6080 – DAC + Amplificatore Cuffie + Preamplificatore / Bonus: Update 6BX7-6BL7

  • Ancora un grossissimo grazie a Stefano ed alla sua esperienza per avermi consigliato la sostituzione delle valvole finali del mio OTL,stanco del caldo che sviluppavano queste valvole e nell ultimo periodo anche di sostituzioni varie fra condensatori e resistenze cucinati,mi consigliava di montare delle 6BX7/6BL7.Al momento riluttante al cambio,montavo delle Tung-sol 6080wa dal suono molto caldo e piacevole diciamo che le chiamano “Holy Grail” delle 6080,naturalmente dopo le 6080WB Bendix,introvabili e costosissime.
    E invece sapete cosa ? Le 6BL7-GT montate della Sylavania NOS mi hanno stupito,si sentono quasi meglio delle 6080,suono caldo,piacevole,medi e alti non troppo fastidiosi,e soprattutto scaldano 1/3 rispetto alle valvole di prima…..beh che dire……al prossimo ampli !

  • Stefano, navigando in Internet per trovare una soluzione all’amplificatore OTL che avevo acquistato tempo fa e che oltre ai disturbi a basso volume che sentivo, aprendolo mi ha fatto rabbrividire e dato che sono capace di tenere in mano un saldatore ho iniziato a cercare un modo per sistemarlo. Dapprima ho ricavato lo schema elettrico e poi ho cercato qualcosa di migliore, a forza di navigare mi sono imbattuto nel tuo sito. Ho apprezzato i tuoi lavori, le tue spiegazioni molto dettagliate completate dai grafici di misura. Poi mi sono deciso di contattarti per acquistare lo schema premium. Dopo avere messo in pratica lo schema e con i tuoi consigli ho realizzato il nuovo amplificatore OTL, del vecchio rimangono solamente il trasformatore di alimentazione e l’induttanza di filtro per l’anodica. Che dire non ci sono rumori, ronzii o soffi di sottofondo, ma sopratutto la dinamica è molto più estesa sulle frequenze medio alte, che per me sono la parte nobile della musica, sono più piene e dettagliate. Le basse frequenze sono presenti ma non danno fastidio. Ti devo ringraziare per avermi dato la possibilità di rispolverare le mie conoscenze di elettronica ed anche per correggere gli errori che ho fatto durante il montaggio. Al prossimo progetto.

  • Ciao Stefano e’ un po’ che non ci sentiamo,prima che me ne dimentico un’altra volta volevo lasciarti la recensione per il magnifico lavoro eseguito sul mio amplificatore che hai completamente riprogettato elettricamente rendendolo piu’ piacevole all’ascolto…..be’ che dire….ancora un grosso grazie a Stefano Bianchini per il lavoro magistralmente eseguito !!

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SB-Plutone – Amplificatore per cuffie OTL basato su valvole 6CL6 e 12AU7 – Mark 4.2

Un pò di storia di questo progetto: Il Mark 1 è stato realizzato ormai parecchi anni fà seguendo le filosofie basate sul nulla dei guru audiofili, quindi ho realizzato un white follower con le 6CL6, ho usato triodi a riscaldamento diretto (3A4) sull’ingresso e tutto zero feedback alimentato con una valvola raddrizzatrice, esso funzionava ma ben presto sorsero i primi problemi dovuti al match delle valvole che se anche selezionate bene dopo 6 mesi di funzionamento finivano per andare in deriva e i 2 canali si sbilanciavano rendendo l’ascolto ovviamente fastidioso e non godibile.

Nel Mark 2 fu aggiunta la possibilità di bilanciare i canali e furono fatte prove, il bilanciamento ad orecchio diventava irritante perchè con la stereofonia non si capiva mai se fossero bilanciati, o meglio regolavi ma poi non lo era, quindi il bilanciamento fu messo internamente e la regolazione fatta con l’oscilloscopio e il generatore di funzioni per essere certi al 100% che il livello dei 2 canali fosse perfetto ma anche in questo modo si rimandava sempre il problema perchè poi le valvole andavano in deriva dopo mesi o anche 1 anno e comunque se si cambiavano valvole bisognava sempre rifare il bilanciamento con lo strumento, inoltre le valvole a riscaldamento diretto avevano spesso problemi di microfonia e con il cambio di cuffie con altre più sensibili emerse anche un leggero ronzio udibile in sottofondo, quindi nacque il Mark3 dove il circuito fu rivoluzionato, il white follower venne rimpiazzato con un più gestibile SRPP che non necessitava di accoppiamenti DC con la driver, le valvole a riscaldamento diretto 3A4 furono sostituite con delle 6C4 e fu introdotto nel circuito un certo tasso di controreazione per mantenere bilanciati i 2 canali nel tempo, non c’erano più bias e bilanciamenti da regolare e la qualità del suono aveva raggiunto vette veramente elevate, perdurava solo un leggero humm di sottofondo dovuto al raddrizzamento a vuoto non stabilizzato… insomma a inseguire i dogmi audiofili non se ne fa una giusta, ma leggiamo come va il Mark 3, e vediamo come cambia il Mark 4…

Mark 3

Ciao Stefano le prove le ho fatte con la solita corazzata delle mie cuffie dac ecc.

Dire che il Plutone Mark 3 rispetto al Mark 2 è solo migliorato è troppo poco, ti è venuto fuori veramente un fuoriclasse.

Oltre ad aver risolto le menose regolazioni di bias e di bilanciamento che adesso è veramente perfetto senza più pensare se è la traccia o se io sordo da un orecchio ahahhaha, ti segnalo che la riserva di potenza è impressionante rispetto a prima di un buon 1/3 di manopola di volume in più. L’ampli ha una dinamica impressionante anche a volumi importanti non comprime il suono mai…… a fondo scala volume non riesci a tenere le cuffie dal volume che sparano, e quelle che ho tengono veramente le bombe!

Sono riuscito qualche secondo con tracce registrate basse…….. non distorce zero e mantiene dinamica quindi ne ha ancora.  Sto parlando di volumi che se rivolgi in fuori i padiglioni fanno da cassa acustica!!!! A metà volume sei in pratica solo con tracce registrate basse.

Potenza inesauribile….. con Dio Ti Bendica di Pino Daniele noto album registrato molto basso… basta alzare e stiamo parlando di volume ad ore 12 e si ha una pulizia impressionante ad un volume che non ne chiede altro…. ma il bello è che il suono non comprime…. rimane dinamico e non indurisce resto fermo vivo. Difficile da spiegare. Di solito i “guru” dicono che l’ampli è veloce.

Sto ascoltando a spizzichi di qua e di la nella mia libreria e sto sentendo cose mai sentite, tanto per citare qualcosa Pink Floyd – The Dark Side of the Moon – Money che conoscono tutti. Insomma mi succede che all’inizio dopo le famose monete canale dx sx ad un certo punto si sente un uhm leggero in sottofondo!!!! Mi dico è l’ampli che ha una valvola microfonica andata… la miseria!!!! Fermo la traccia scompare e silenzio assoluto. Rimetto il brano e uguale….. morale la traccia è così. Prima che parta il basso probabilmente hanno o acceso l’ampli o messo sotto la traccia di basso che ha questo sottofondo.

Bene questa cosa mi è successo in un sacco di brani dove si riesce a sentire cose solitamente credo considerate tipo micro dettagli….. che però sono diventate macro!!!! Si sentono e pure bene. Non sto parlando di quelle storie leggenda dei violini setosi o mozzarelle filanti!!! e menate varie…. sto parlando di cose oggettive che si sentono e anche bene.

Insomma venuto fuori veramente un “Plutone” praticamente definitivo. Musicalissimo e veramente radiografante veramente su tutto lo spettro dal basso fino all’alto, cosa che auspicavo da un ampli cuffie. (Con il circuito di prima già buono, ma adesso non credo facilmente superabile). Insomma venuto fuori un ampli direi definitivo…. Forse con qualche piccola modifica che mi accennavi che volevi provare a fare.

Beh che altro dire Stefano. BRAVO .
Da un cliente rompi palle come me vale doppio!!!! Ahahhaha D.

Lo stadio di uscita di questo amplificatore è un SRPP con valvole 6CL6 connesse a pentodo nella parte bassa e a triodo nella parte alta, la 6CL6 è molto simile alla EL83 (versione depotenziata della EL84), è una valvola che può dissipare quasi 9 watt, connessa a triodo (con anche la G3 connessa all’anodo) mostra una Ri di 1,8k e un mu di 15, molto lineare. Lo stadio di ingresso che pilota l’SRPP invece è costituto da una valvola 6C4. La 6C4 è un piccolo triodo singolo equivalmente e metà 12AU7, in questo prototipo l’ho usata perchè stavo modificando un circuito precedente, nella eventuale ricostruzione dello stesso circuito utilizzerò direttamente una singola 12AU7/ECC82 al posto della due 6C4.

Nel circuito è presente una leggerissima controreazione che ha lo scopo di bilanciare il livello dei canali, infatti nella versione precedente del circuito, privo di negative feedback, diventa sempre molto problematica la sostituzione delle valvole perchè in cuffia si avverte anche il minimo sbilanciamento dei 2 canali ed ero stato obbligato a inserire dei trimmer per il bilanciamento, che andavano poi ritarati non solo al cambio delle valvole ma anche dopo il primo rodaggio e durante l’invecchiamento della valvole stesse, ed era molto fastidioso. Realizzare un controllo di bilanciamento esterno era possibile (come in certi apparecchi fatti da altri costruttori) ma l’esperienza è che l’utente poi passa tutto il tempo a toccare il bilanciamento insicuro della sua corretta regolazione e tratto in inganno dalla stereofonia dei brani, un bilanciamento va fatto con oscilloscopio e generatore di funzioni per vedere e pareggiare il livello dei canali in modo sicuro (sicuro anche dal punto di vista psicologico dell’utente che non passa più tutto il tempo a girare un pomello ogni volta che nella registrazione c’è uno strumento che non è centrato ma è registrato così).

L’uso leggero di NFB non compromette minimamente la qualità del suono e risolve completamente questi problemi in quanto in questa versione del circuito si possono infilare valvola a caso senza che si producano sbilanciamenti di volume destra/sinistra e senza nessuna taratura da fare.

Il circuito pilota agevolmente cuffie di ogni impedenza da 32ohm fino a 600ohm con volume sostenuto e distorsioni inferiori all’1% questo grazie all’uso di valvole di potenza e non valvole di segnale (6SN7, ECC88), è superiore nel pilotaggio anche al classico follower 6080/6AS7 perchè al contrario di questo circuiti trovabili da google questo è un SRPP assimetrico, ossia la 6CL6 bassa lavora a pentodo (con una Ri estremamente alta) mentre la 6CL6 alta lavora a triodo (con una Ri molto bassa) e ne consegue che vi è una grande disponibilità di corrente trasferibile al carico la dove i follower con la 6080 scaricano tutta la loro potenza su una resistenza e per le cuffie resta poco, ma vediamo il montaggio di Dario.

La rettificazione della tensione anodica è affidata a una GZ34, i condensatori di uscita sono degli sprague NOS assolutamente in condizioni perfette.

Caratteristiche tecniche:

Banda passante 5Hz~100kHz -0,5db
Distorsione armonica: 0,17% su 600ohm – 0,25% su 32ohm
Potenza erogata: 89mW RMS su 600ohm – 60mW RMS su 32ohm

Grafico di banda passante

Spettro distorsivo su carico resistivo da 560ohm

E su una cuffia di prova a 32ohm

Mark 4

Il Mark 4 è quasi del tutto identico al Mark 3 per la parte attiva del circuito, è stato solo tolto un disaccoppiamento del driver che non era più necessario viste le nuove condizioni di alimentazione, la coppia di 6C4 è sostituita da una sola ECC82 / 12AU6 rimpiazzabile anche con tutte le sue compatibili come la 5814A, la 6189, la 6211 etc. Sparisce la GZ34 e viene sostituita da un ponte raddrizzatore con ingresso induttivo (cella LC) seguita da uno stabilizzatore di tensione basato sulla universale PCL85 o PCL805 che eroga i 307volt perfetti e stabili ai 2 canali dell’amplificatore senza più ripple residui impossibili da eliminare con un’alimentazione passiva, inoltre i filamenti della ECC82 e delle due 6CL6 basse sono in corrente continua filtrata, cella CRC in questo modo si eliminano gli ultimi difetti trascinati dietro dal mark 1 e si possono usare adesso anche le più senbili e costose cuffie presenti sul commercio, qui sotto potete vedere lo schema premium.

Mark 4.2

Ulteriore miglioramento rispetto il Mark 4.0, è stato eliminato l’alimentazione a ingresso reattivo per una più gestibile cella pigreco (CLC) migliorato lo stabilizzatore di tensione, realizzato un nuovo trasformatore di alimentazione per diminuire il calore dissipato dalle celle CRC dei filamenti, migliorato il motodo di alimentazione delle griglie schermo delle due 6CL6 basse, diminuita la tensione che alimenta il totem a 280volt e la corrente a riposo dello stesso per risparmiare le valvole e diminuire le dissipazione. Alcune foto del montaggio di un cliente:

Le strumentali con carico resistivo da 220ohm

Banda passate 8Vpp

THD

Quadra 100Hz

Triangolare 10khz

Chi volesse realizzare questo montaggio mi contatti per il preventivo del trasformatore di alimentazione e dell’induttanza.

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Upgrade kit Nuova Elettronica LX1320 / LX1321

Articolo correlato: cliccando qui, potete leggere l’articolo con le misure strumentali che dimostrano come funzionano questi apparecchi nella loro originalità.

Per chi si domandasse perchè ho voluto fare questa modifica e perchè non ho fatto un’amplificatore completamente nuovo: Perchè me l’hanno chiesto! Mi hanno chiesto insistentemente di proporre una modifica di questo apparecchio per i fai da te per migliorare le doti sonore che a quanto pare non soddisfano poi così tante persone, siccome non è cambiando 2 resistenze e aggiungendo un condensatore dopo aver tagliato il segnale di negative feedback che lo si fa andare bene. Quindi Troll mettetevi l’anima in pace, in questo articolo non sparo a zero su nuova elettronica, ma dico la semplice e pure realtà riguardante questi valvolari, è tutto spiegato e documentato.

DSCN6012

Se sei interessato al kit di trasformatori, induttanze e isolatori per realizzare questo progetto visita il listino KIT cliccando qui.

Attenzione: Le modifiche di seguito riportate in questo articolo PREVEDONO l’utilizzo di trasformatori SB-LAB, attorno a queste il progetto di upgrade è stato sviluppato e collaudato. Se eseguite queste modifiche in maniera errata o non utilizzate trasformatori SB-LAB il risultato è ignoto e SB-LAB non si assume nessuna responsabilità per amplificatori che entrano in auto-oscillazione o si bruciano. Non possono essere utilizzati in nessun modo i trasformatori originali di nuova elettronica. Essendo un circuito a larga banda passante ed essendo gli stessi trasformatori a larga banda passante garantiscono si una resa sonora assolutamente HiEnd, ma il cablaggio richiede grande cura e verifiche onde evitare problemi, le masse sul telaio devono essere pulite e fornire contatto perfetto, deve essere rispettata la polarità di fase dei trasformatori per non innescare oscillazione attraverso la rete di NFB, il cablaggio dell’ingresso pulito, senza loop di massa e con cavo schermato di buona qualità, può essere utile accendere gli apparecchi gradualmente con il variac. Se avete acquistato i trasformatori per l’upgrade, in caso di problemi o dubbi rivolgetevi a SB-LAB che può fornirvi l’assistenza per risolverli.

Correvano gli anni 90 quando la rivista “Nuova Elettronica” immetteva sul mercato una serie di amplificatori valvolari in scatola di montaggio. Questo KIT si è diffuso a macchia d’olio in Italia ed è diventato decisamente ricercato e sopravvalutato, ho già parlato abbondantemente di questo KIT in questa pagina, dove presento una serie di prove tecniche e strumentali a dimostrazione delle pessime qualità di questi amplificatori, che al 50% sono imputabili ai trasformatori in dotazione, e il restante 50% alla circuitazione.

Purtroppo però molte persone non si danno per vinte e vogliono cercare di migliorare detto KIT a tutti i costi, mi richiedono informazioni su come fare, e set di trasformatori di ricambio. Quando mi sono accorto della presenza di alcuni siti che riportano improbabili modifiche e che certe persone mi compravano set di trasformatori per mettere in atto questi pastrocchi sono stato preso per l’amore del mio lavoro e non volevo che qualcuno bollasse i miei trasformatori per scarsi il giorno che li avesse sentiti montati su questi amplificatori. In questo articolo quindi presenterò un’intero progetto di upgrade del KIT LX1320 / LX1321 in modo anche da far capire a voi lettori quanto siano “distanti” quei siti che vi fanno credere che si raggiunge il paradiso montando 4 valvole fighette, aggiungendo un condensatore sotto un catodo e tagliando la linea di NFB…

DSCN6254

Iniziamo ad esaminare lo schema originale di nuova elettronica che riporto qui sotto (clicca per ingrandire).

Schema LX1320-LX1321

Partiamo da LX 1320, la scheda di ingresso: la sezione pickup (ossia il phono) attorno a una ECC83… l’uso di questa parte di circuito non ci interessa, chi vuole il phono fa bene ad adottare qualcosa di esterno, la scheda non schermata posta dentro vicino a trasformatori e un circuito di potenza è sicuramente sacrificata.

Passiamo agli ingressi (CD/TUNER/AUX,etc) troviamo subito un bruttissimo attenuatore ad L formato dalle coppie R2/3, R4/5 etc… Perchè? Perchè la sezione di pre formata da V2 guadagnava troppo, ma che senso ha dover attenuare un segnale per doverlo tornare ad amplificare? Andiamo avanti… tralasciando il controllo balance e l’ulteriore attenuazione introdotta da R33 in serie al potenziometro del volume arriviamo alla scheda LX 1321: L’induttanza doppia condivisa tra i canali è una pessima idea per risparmiare sul costo si creano intermodulazioni a bassa frequenza tra i 2 canali. Altra bruttura: vedere la griglia di una valvola ancorata al cursore di un potenziometro, visto la scarsa qualità dei componenti usati bastava che il cursore non facesse contatto in qualche punto della sua corsa per lasciare detta griglia flottante, poca roba ma vista la montagna di roba inutile che c’è su questo circuito una resistenza da 1M ci si poteva mettere. Troviamo poi uno snubber sulla placca del primo triodo formato da R39 e C20: inserire capacità all’interno di un’anello di NFB è il modo migliore per introdurre rotazioni di fase, ma il tasso di NFB di questo apparecchio è talmente elevato che senza probabilmente avrebbe oscillato. La seconda sezione di V3 è uno sfasatore catodina accoppiato AC con una polarizzazione elettrostatica della griglia, cosa che si faceva negli anni 50/60 sugli amplificatori da chitarra allo scopo di produrre distorsione. Mi spiego meglio, lo sfasatore catodina con accoppiamento AC comunemente dovrebbe essere fatto così:

catodina_demo_ok

Mentre quello di nuova elettronica è fatto così:

catodina_nuovaelettronica_schifo

Chi un minimo di elettronica valvolare ne capisce di primo impatto è portato a pensare che lo sfasatore di NE non possa funzionare in quanto la griglia della valvola è riferita praticamente al suo stesso catodo e quindi sia in condizione di saturazione, in realtà non considera che R4 è una resistenza da 1M (anche se sarebbe meglio fosse anche da 10M). È una vecchio trucco che era usato in apparecchi anni 50 che sfruttava il fenomeno di carica elettrostatica della griglia: sostanzialmente la griglia non è flottante ma è ancorata con una resistenza molto grande, e riesce a raccogliere elettroni dal flusso che scorre tra il catodo e l’anodo caricandosi elettrostaticamente e quindi diventando negativa rispetto al suo catodo. Essendo la polarizzazione della griglia altamente instabile ne scaturisce una grande distorsione e caratteristico è il suono degli amplificatori da chitarra che usano questo metodo di polarizzazione che però è del tutto fuori luogo in qualcosa che dovrebbe essere HiFi.

Proseguiamo a V4 ulteriore stadio di guadagno, come se non bastasse, ma forse obbligatorio perchè quello sfasatore probabilmente era troppo “turbabile” per pilotare le finali, poi ci sono le finali col loro bias fisso, il trasformatore di uscita e l’anello di NFB con il suo bello snubber.

Come altri propongono di modificarlo

L’amplificatore che ho ricevuto è stato modificato seguendo istruzioni prese da un sito, su uno spazio freeware, di cui non metto il link (per non fare immeritata pubblicità) ma di cui citerò alcune parti.

Non ho acquistato le valvole finali KT88 cinesi contenute nel kit. Un amico appassionato di valvole e alta fedeltà, infatti, me le aveva sconsigliate a causa della loro scarsa affidabilità dimostrata anche da alcune sue esperienze negative. Poiché, invece, desideravo un prodotto robusto e affidabile, ho acquistato un quartetto di pentodi 6550C Svetlana.

Intanto dipende da quali cinesi, io direi che certe cinesi sono sicuramente meglio di molte valvole prodotte nei paesi dell’est, personalmente le KT88 più affidabili che ho testato sono le tungsol…

Le valvole di pilotaggio e quelle dello stadio pre-amplificatore sono delle 5814A (ECC82) marcate NATIONAL, mentre nello stadio fono c’è una 12AX7 (ECC83) della SOVTEK.

Montare valvole NOS così pregiate e costose (mi riferisco alle national non alle sovtek) su un’apparecchio del genere è uno spreco, ma è la solita psicologia contorta che il suono lo fa la valvola e non l’insieme del tutto, quindi se infilo una bellissima valvola NOS dopo suona bene qualsiasi cosa.

Ne ho approfittato per sostituirlo con uno avente una tensione di lavoro più alta (la tensione misurata ai suoi capi era superiore a quella di lavoro del condensatore). Così ho sostituito anche quello del canale opposto, assieme a quelli analoghi dello stadio fono. (Nella foto sono quelli di colore blu vicino agli schermi delle valvole). Ho usato sempre dei poliestere di buona qualità, anche se so che gli audiofili avrebbero consigliato di usare dei condensatori in polipropilene. In effetti avevo fatto alcune prove con dei polipropilene, ma non ho apprezzato una differenza sostanziale.

In un’apparecchio del genere non è il cambio da poliestere a polipropilene che ti cambia, infatti non ha sentito differenza…

Purtroppo mi sono accorto con le successive prove generali che lo stadio di pre-amplificazione, seppur necessario, introduceva qualche peggioramento alla qualità del suono, rendondolo più cupo soprattutto a basso volume. Dopo una serie di consultazioni con i miei amici esperti e alcune prove con esiti non univocamente positivi, la soluzione vincente è stata quella di introdurre un condensatore di by-pass catodico sulla valvola pre-amplificatrice. Si tratta di una capacità in parallelo alla resistenza che chiude il catodo verso massa. La sua funzione è quella di stabilizzare la tensione di polarizzazione che, altrimenti, varia al variare dell’amplificazione.

Il circuito non guadagna già troppo così da solo (è pieno pure di attenuatori passivi), aggiungere un condensatore di bypass sotto un catodo vuol dire aumentare notevolmente il guadagno di quello stadio come se non fosse già troppo…

Altri purtroppo (ed era il caso dell’apparecchio che mi è stato consegnato) sull’onda dell’ignoranza che dilaga in rete, tagliano anche la linea di NFB, diminuendo sicuramente la montagna di armoniche e distorsione che genera il circuito ma anche rendendo impossibile gestire il volume in quanto eliminare o attenuare il segnale di NFB aumenta notevolmente il guadagno del circuito ossia potenziometro a zero che appena lo sfiori esplode e ti tira giù l’intonaco dai muri, questa cosa si trascina dietro parecchi altri problemi dovuti all’assenza di NFB e al basso smorzamento, inoltre le piccole imperfezioni del potenziometro si tramutano in notevoli sbilanciamenti tra i 2 canali che suoneranno a 2 volumi diversi e ti obbligheranno quindi a compensare con il balance.

Questo è un progetto premium, chi volesse acquistare il PDF con la guida integrale, unitamente all’acquisto del set di trasformatori mi può contattare tramite email.

Le strumentali del nuovo apparecchio

Banda passante a 1Watt: 10Hz -0dB ~ 75khz -1dB
Fattore di smorzamento DF: 5
Distorsione Armonica THD a 1Watt: 0,67%
Sensibilità di ingresso: 4,5Vpp o 1,6Vrms
Potenza massima 55Watt RMS per canale.

Spettro a 1Watt

Banda passante @ 1 watt su carico resistivo

Banda passante @ 1 watt su carico reattivo

Tringolare @ 1khz e 10khz

Conclusioni

L’amplificatore così modificato suona mooolto meglio dell’originale, il fattore di smorzamento (4) è un pò scarso ma sullo stampato a disposizione non si potevano fare miracoli (se avete diffusori teneri e grandi, o con reflex probabilmente avrete una pò di esaltazione della gamma bassa), però il tasso di NFB non è elevato e magari a qualcuno piace così, se avete un preamplificatore (o sorgente che sia) che esce con segnali fortini, superiori ai classici 5Vpp dei lettori CD si potrebbe diminuire il valore di R52 (la resistenza di NFB) di qualche gradino ma senza esagerare, questo aumenta il tasso di NFB e quindi lo smorzamento (controllando però che questo intervento non inneschi oscillazioni). L’amplificatore suona bene limpido e pulito con acuti bellissimi (ovviamente la registrazione fatta col cellulare messa su youtube non è può essere considerata un riferimento), senza ronzii e rumori di fondo anche con casse da 91dB di sensibilità.

La realizzazione di questo progetto di update ha richiesto 32 ore di mano d’opera effettive sull’oggetto più trasformatori e componenti, diverse ore per studiare il modo di infilare un circuito diverso su quello stampato e altre ore di LTSpice per verificare che potesse funzionare e 5 ore per la stesura di questo articolo, spero apprezziate lo sforzo e mi premiate acquistando da me i trasformatori per eseguire l’update… anche perchè se li comprate da altri non arriverete mai a questo risultato 😛

Qui sotto la realizzazione di un cliente SB-LAB

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20 risposte a Upgrade kit Nuova Elettronica LX1320 / LX1321

  • Complimenti per tanto lavoro

  • le raddrizzatrici a riscaldamento diretto arrivano in temperatura in un paio di secondi, mentre le finali a riscaldamento indiretto impiegano anche 30 secondi, quindi se usi una raddrizzatrice DHT sbagli, se usi una raddrizzatrice IHT ivece è corretto, ma se ti riferisci a questo progetto una singola raddrizzatrice è non è abbastanza per alimentare tutto il circuito e in ogni modo se anche usassi 2 valvole raddrizzatrici andrebbe modificato il trasformatore di alimentazione e poi finiresti con i piedi pari in una sporta di altri problemi dovuti alla non stabilità della sezione di alimentazione che potrebbero innescare motorboat etc.

  • Per prima cosa grazie mille per la risposta esauriente.
    Con una raddrizzatrice a vuoto suppongo sia ugualmente non necessaria in quanto l’anodica sui condensatori di filtro dovrebbe salire lentamente con il riscaldarsi del catodo della rettificatrice o sbaglio?

  • Per “ritardo dell’anodica” si riferisce all’atto di applicare la tensione anodica solo dopo che i catodi delle valvole sono stati riscaldati adeguatamente. Tale pratica è finalizzata principalmente alla conservazione dei condensatori elettrolitici. Questo approccio mira a evitare situazioni in cui la tensione anodica sia attiva senza che i catodi delle valvole siano in funzione. In taluni casi, ciò potrebbe causare un’elevazione eccessiva della tensione a vuoto, superando i limiti massimi di tolleranza dei condensatori e provocandone il danneggiamento. In tanti amplificatori da chitarra è così, infatti le già altissime tensioni anodiche applicate per tirare per il collo le finali di potenza senza carico si innalzano pericolosamente oltre il limite dei condensatori per questo quasi tutti hanno un’interruttore di standy (molto vestigiale che ricorda gli anni 50 quando non era facile fare un temporizzatore come lo sarebbe oggi).

    Tuttavia, per il progetto in questione, questa pratica non è necessaria, poiché è stata adottata da un cliente di sua iniziativa. È importante notare che su Internet e sui social media circolano molte voci infondate. Ad esempio, si sostiene che l’applicazione di tensione con i catodi freddi possa causare la “strappatura degli elettroni”, danneggiare i catodi e provocare altri effetti negativi. Tali affermazioni, però, sono prive di fondamento e non trovano riscontro nella realtà.

  • Ciao Stefano/Fabio,

    cosa intendete con “ritardo sull’anodica”? Aspettare che i filamenti siano caldi?

    Grazie,
    Marco

  • Signor michelangelo capisco che lei l’ha progettato pasandosi su antichi progetti del williamson, ma il risultato all’ascolto è quello che è, quoto in toto la modifica prodotta di sb-lab che ho realizzato con piena soddisfazione e posso garantile che il suono è tutto un’altro pianeta.

  • Non sono un tecnico elettronico e quindi non mi addentro in disquisizioni a me ignote. Sono semplicemente il felice ed appagato proprietario del finale NE, modificato grazie a Stefano e le cui foto appaiono in questo link. Lo si può riconoscere dal mobile mogano e dai due occhioni vu meter frontali incorniciati dalla mascherina in ottone e monta le 6550. Per lui ho già detto in un altro post qui pubblicato. Ho seguito da sempre NE, sin dall’inizio e posseggo l’intera collezione tranne le ultime pubblicazioni di cui ho preso subito le distanze. Motivo? Non sembravano più di NE. Lo spirito di Nuova Elettronica per conto mio era quello di dare una poliedricità di progetti che spaziavano su tutto ad un prezzo che tutti potevano permettersi. Progetti vari montati funzionavano e funzionano ancora ma… e questo è il punto, quelli finalizzati all’audio eo Hifi, purtroppo non era così. La teoria esposta era completa ed allettante, ma il relativo circuito, probabilmente costretto dal prezzo finale, risultava purtroppo mediocre. L’economia “pratica” di ogni progetto la faceva da padrona e così mentre un interruttore crepuscolare funzionava e continua a funzionare a dovere, non era lo stesso per un progetto audio.
    Prendo per esempio il mio finale. Nasce dall’amplificatore valvolare LX 1320, esclusa la sua preamplificazione, (per questo possiedo LX1140) acquistato dopo aver letto del finale precedente in cui si mettevano in luce tutte le peculiarità di questo incredibile (a detta loro) finale ma con un cablaggio interno alquanto caotico e della pericolosa ed estrema difficoltà nella taratura del bias. La scelta del LX 1240 è stata presa per la sua ingegnerizzazione e pulizia di montaggio rispetto al precedente, fermo restando i suoi parametri di targa.
    Sia con il pre che con il finale, con il loro acquisto, ho voluto dare una ulteriore chance a NE. Il risultato complessivo all’inizio è stato buono, per quello che davano, ma poi, l’economicità dei progetti non si è fatta attendere.. Il mini trasformatore del pre ha tirato le cuoia e lo stesso ha fatto quello del finale che ronzava più di un favo di vespe. Per non parlare di una usura anomala dei tubi. I miei diffusori, sono una coppia di ESL 63 Pro, mi facevano notare che qualcosa non andava, per non parlare poi delle continue e snervanti tarature del bias. Conosciuto Stefano, ho provato, e quando me lo ha riconsegnato non credevo alle mie orecchie. Questo dimostra a parer mio che NE, in fondo qualcosa di buono in teoria lo faceva, ma in pratica, contenendo i costi, no.

  • Premetto che la modifica di questo progetto risale a molti anni fà quando ancora non avevo gli strumenti che ho ora quindi le misure dell’originale sono quelle che sono. In ogni modo questi amplificatori che circolano ancora sono il più delle volte dei rottami martoriati e quando non sono rottami comunque il loro valore è talmente basso che per me è lecito farci quello che uno vuole se lo scopo del proprietario è divertirsi a smanettare. L’apparecchio ha ugualmente una concezione di valvolare di una volta, di fatti si parla di williamson, un progettista di una volta che progettava come una volta. Si parla di THD e rapporto segnale rumore ma io ho imparato dal mio maestro Mariani che è sbagliato “solo misurare” ed è sbagliato “solo ascoltare”, ma bisogna fare entrambe le cose e che un’amplificatore audio quindi non deve soddisfare solo gli strumenti di misura ma anche le orecchie e saper mettere in correlazione un certo risultato strumentale con un certo risultato uditivo perchè è inutile che ottengo la strumentale più bella del mondo se poi quando vado ad ascoltarlo mi da la sensazione di tutto uno sferragliare. È anche poi da dire che la distorsioni sotto certi livelli la vedi solo con gli strumenti di misura ma chi ascolta da un 0,1 a un 0,01% non nota nessuna differenza. Quindi mella mia esperienza di costruzione e di ascolto che non si voglia dire che lo sfasatore catodyna va meglio di uno sfasatore longtail, perchè ogni apparecchio che abbia sentito con lo sfasatore catodyna era affetto da bruttezze in ascolto che non ritrovo quando c’è lo sfasatore longtail, ma basta dire che è un circuito che esce con 2 impedenze diverse e ti ritrovi le 2 fasi che non hanno lo stesso tempo di salita per capire come mai poi va peggio senza andare a indigare oltre. Questa fu una mia osservazine che feci a Mariani che poi mi rispose “il catodyna non suona bene nemmeno a morire”. Al suo tempo catodyna permetteva di risparmiare valvole e con quelle che erano le registrazione dell’epoca e gli ambiti di ascolto nessuno notava niente. Resta che per me è molto brutto vedere tutta quella rotazione di fase a 10khz con tutta quella controreazione al punto da farti uscire fuori sinusoidi visibilmente distorte senza aver bisogno dell’analisi di spettro. Come anche la bruttezza di amplificare qualcosa e poi doverlo andare ad attenuare con dei partitori resistivi, sono dei brutti workaround che aumentano anche l’impedenza d’uscita del segnale, e si fanno per far prima perchè mettersi li a cercare di fare il circuito che gaudagna quelli che si vuole che guadagni senza trucchi è obbiettivamente un casino, ma il risultato sempre dal punto di vista dell’ascolto è tutt’altra cosa, in ogni modo quella parte del circuito è stata estromessa perchè la gente vuole giustamente usare preamplificatori esterni con tutta la ragione di tenere in circuito phono riaa non schermato lontano da un trasformatore da centinaia di VA e da tutto un circuito di potenza. Io e le decine di persone che hanno eseguito il mio progetto di modifica che è “fun” per divertimento hanno riferito un miglioramento enorme nel piacere di ascolto con una loro grande soddisfazione e questo conta più di ogni altro parere tecnico. Anche se sono sicuro che l’originale strumentalmente vada molto peggio della mia variante, sotto tutti gli aspetti di vista, quando me ne ricapiterà per le mani uno che si accedende e funziona effettuerò misure di rito che ora mancano… che in realtà c’erano (fatte al tempo con un’altro apparecchio di nuova elettronica) ma che ho rimosso perchè mi sembravano impietose e inutili.

  • Gli amplificatori a valvole dal punto di vista THD+N non possono essere paragonati a quelli a stato solido. Questo amplificatore è nato con lo spirito di mantenere la semplicità e praticità originali di Williamson. Non entro in dissertazioni sulla configurazione della valvole ed invertitori .consiglio comunque prima di esprimere giudizi di effettuare le misure almeno con un Audio Precision System TWO 2722 o più recenti . Gli attenuatori per le uscite REC -Line venivano usati eccome se si esce di placca. Si risparmia la valvola inseguitore che comunque richiede un attenuatore . La dinamica è una altra cosa, non viene ridotta da un attenuatore.; viene solo traslata se ben calcolato .
    Il progettista si chiama Williamson, io lo ho solo pensato e realizzato mantenendo fedele la filosofia originale e fatto conoscere al grande pubblico di Nuova Elettronica assieme a tutti glia altri valvolari e scritto gli articoli dedicati come Direttore Editoriale. Il fono RIAA con ECC83 viene dalla RCA e veniva usato in origine come reference anche dalla associazione RIAA . Provate a misurarlo come si deve.

    Un saluto Michelangelo

  • Grazie Stefano, per il capolavoro che hai creato partendo dall’LX1321 che io consideravo ben suonante. Su internet girovagando ho incontrato il tuo sito, mi è piaciuto. Provare? perchè no! è uscita una meraviglia ora si che si parla di HIFI, ora si che si ascolta veramente la musica, non l’impianto, lui fa solo il suo dovere. Suona come non potevo neanche minimamente immaginare… le mie Quad mi hanno ringraziato e ti ringraziano

  • Grazie.

  • Devi collegare il tester nella scala dei 2volt sulla resistenza di test point (quella in serie sotto il catodo) e conoscendo il valore di questa resistenza e la corrente che dovrà passarci, con la legge di ohm calcoli la tensione che dovrai leggere sul tester, quindi colleghi il tester sulla resistenza ad amplificatore acceso e se non leggi la tensione che ci si aspetta devi regolare il trimmer del bias fino ad ottenerla.

  • Salve, avrei una domanda in merito al problema con la regolazione della corrente di riposo. Qualcuno può descrivere come farlo? Non conosco l’italiano, mi scuso in anticipo per gli errori.

  • 2 induttanze separate non intermodulano, perchè sono separate. Quando le accoppi magneticamente invece sì… ad esempio nel 1240 modificato l’accoppiamento magnetico tra le 2 induttanze causava l’innesco di una leggera oscillazione a bassa frequenza che compariva non solo nel montaggio reale ma anche su Spice. Non c’è nessun segreto, lo hanno fatto solo per risparmiare.

  • Avevo letto da qualche parte che le induttanze doppie di NE erano avvolte in contro fase per limitare appunto problemi di intermodulazione a bassa frequenza…bisognerebbe analizzarle con oscilloscopio per scoprirlo

  • Ciao Stefano,
    Ti comunico che ho ultimato il montaggio dell’ampli (upgrade LX1321 NUOVA ELETTRONICA).
    Nonostante il cablaggio in aria è andato tutto per il meglio al primo colpo! (ovviamente prima accensione col variac).
    Ti faccio i complimenti per i trasformatori, mai visto una risposta in frequenza cosi’ ampia (sinusoide perfetta e stabile da 10Hz a 76.000Hz!), onda quadra a 100, 1000, 5000Hz perfetta, una quarantina di watt con KT90, DF 4,2 circa.
    Suna molto bene, almeno per i miei gusti, ovviamente ci sara’ roba che suona meglio ma considerando che e’ una modifica di un circuito precedentemente fatto male direi che e’ ottimo.
    Entro con un preampli a valvole sempre di NE con componenti migliorati, e, come dicevi tu, il suono viene ulteriormente distorto, entrando direttamente con un lettore cd la faccenda cambia di molto.
    Ho fatto lievi modifiche (consigliate da te):
    -sull’anodica ho inserito un elettrolitico da 1000uF 650V (al posto dei due in serie da 500uF) e in parallelo allo stesso ne ho messo uno da 10uF e un ulteriore da 0.1uF in polipropilene.
    -Ho messo un altro polipropilene di bassa capacita’ in parallelo a ciascun elettrolitico sulla sezione pre (C1-C2-C5)
    -Inserito un ritardo sull’anodica.
    -Ho eliminato il potenziometro in ingresso entrando direttamente nella griglia della ecc81 e mettendo una resistenza da 50Kohm tra ingresso e massa.

    Grazie ancora.

    Fabio

  • Ho eseguito la modifica con i trasformatori Sb lab e devo dire che sono rimasto veramente colpito amplificatori che suonano cosi’ non li senti spesso nemmeno nei negozi hi end e pensare che si parte da quel rottamino di nuova elettronica il risultato finale lascia senza fiato, trasformatori veramente ben fatti che nulla hanno da invidiare a roba super ricercata e molto costosa, veramente complimenti.

  • Perchè dovrei prende in giro? l’apparecchio dell’articolo sta a roma da un mio caro amico, tra un pò dovrebbero darmene un’altro per fare la stessa cosa così pubblico anche le strumentali acquisite con nuovo strumento computerizzato che non avevo al tempo del primo articolo

  • Ciao, mi fai paura…
    Ma quanto sei preparato?
    O ci prendi in giro.
    Comunque grazie, articolo affascinante.

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