EL84 Single Ended Amplifier – 5 semplici progetti Single Ended con la EL84

Tutti questi progetti si basano sul mio trasformatore SE5K6-UNI. Se sei interessato a conoscere il prezzo e/o acquistare il kit di trasformatori do uscita, alimentazione e induttanze clicca qui per visualizzare il listino dei KIT. O contattami se la variante dello specifico progetto non fosse presente nel listino.


1) Pico 8284 – EL84 pilotata da ECC82

Tempo fa ho venduto il set di trasformatori per un Pico 8282 ad una persona che però non è stata in grado di eseguire un montaggio corretto del circuito che gli continuava a ronzare in maniera spaventosa, mi ha quindi chiesto di assemblare per lui il KIT. Le 2 foto qui sotto mostrano il montaggio del cliente, ossia come non montare un’apparecchio valvolare, se anche voi state pensando di montare qualcosa in questo modo desistete, non parlo della questione estetica ma del legno. Non si può montare un’amplificatore su una base di legno ad iniziare dal fatto che le valvole scaldano parecchio, sopratutto le finali noval come le EL84 e rischiate di appiccare un’incendio. Un montaggio ha bisogno di almeno un piano metallico, per la massa e avere un minimo di schermatura.

Ecco lo schema premium del pico 8284, privo di negative feedback globale…

Ho realizzato prima un pannello di alluminio di 3mm come supporto meccanico del circuito…

Poi mi sono fatto fare da un falegname una scatoletta di legno grezzo (che ho provveduto poi io a forare stuccare, levigare, mordenzare, oliare e tirare a gomma lacca), nella foto si vedono 2 mobili perchè l’altro è per uno “scherzo”.

Nei miei montaggi non rinuncio mai ad avere una piastra di bachelite sotto quella metallica per avvitare comodamente i componenti.

Di importanza vitale avere degli ancoraggi ai quali fissare i componenti!!! Non potete assemblare senza!

Montaggio Finito

Strumentali

Potenza 3 Watt RMS per canale
Banda passante @ 1 Watt: 20Hz / 36khz -3db
THD@1Watt: 0,45%
Smorzamento DF: 1,3
Rout: 6 ohm


2) Pico 8484 – EL84 pilotata da ECC84

La ECC84 è una di quelle valvole “snobbata per ignoranza”, ossia gli autocostruttori non la conoscono e quindi hanno paura che suoni male. La ECC84 è la progenitrice della più famosa ECC88, ha un Mu di 24 e una resistenza interna di 4k che la rende migliore rispetto la ECC82 che ha una Ri di 7k. Lo schema elettrico è identico a quello della versione con ECC82, quindi è possibile realizzare la versione con ECC82 e poi sostituirla con la 84 e viceversa. È possibile montare anche la PCC84 che rispetto la veersione “E” ha il filamento a 7volt invece che 6,3, questa differenza di tensione è talmente piccola che la valvola funziona ugualmente bene. È facilmente reperibile NOS a prezzi modici (inferiori a 10€) ed in grande quantità

Ecco lo schema premium, anche questo privo di negative feedback globale…


3) Pico 8084 – EL84 pilotata da EABC80 (oppure ECC83)

La EABC80 è una valvola molto utilizzata nelle radio anni 50/60 dotate di FM, al suo interno ci sono 3 diodi di segnale, che in questo caso non sono utilizzati, e un triodo che ha caratteristiche elettriche molto simili a quelle di una ECC83 cui differisce per un Mu leggermente più basso, 70 invece di 100. È una di quelle valvole “immortali” nel senso che in tanti anni a riparare ricevitori radio non ne ho mai vista una guasta, per questo motivo si trova a prezzi modici inferiori a 10€ e in grande quantità. La si potrebbe considerare come una ECC83 dei poveri, per un autocostruttore alle prime armi e per divertirsi è sicuramente indicata per via della modesta spesa per acquistarla, che non toglie però che si possa avere da essa ottime prestazioni sonore. Lo schema che ho realizzato in questo caso utilizza negative feedback globale in quanto l’alto Mu renderebbe tutto il circuito troppo sensibile e la gestione del volume impossibile, questo però dota il circuito di un’ottimo fattore di smorzamento al contrario dei circuiti privi di feedback visti in precedenza.

Ecco lo schema premium… È possibile montare una sola ECC83 al posto delle 2 EABC80 ovviamente connettendo correttamente le 2 sezioni.

Ciao Stefano , sono “M.T.T.” da Ravenna a cui hai venduto un coppia di TU SE5k6-UNI, ti scrivo dal mio secondo indirizzo e mail perche l’altro ha dei problemi.
Ho montato i trasformatori e fatto le modifiche da te consigliatomi… Alla prima accensione è saltato fuori un problema con la reazione negativa (anzi in questo caso era “positiva”) che faceva oscillare l’amplificatore, il problema l’ho risolto invertendo il collegamento del primario dei TU, quindi il rosso (+H) collegato alla placca e il Nero (placca) collegato alla +H.
Una volta risolto il problema della reazione negativa e controllate le tensioni ho iniziato a fare prove con generatore di segnale e oscilloscopio, subito si è visto il netto miglioramento che ha avuto l’ampli.
La risposta in freq. risulta lineare da 20hz a 35Khz, le onde quadre sono pressochè perfette in ogni condizione (le prove sono state effettuate con carico resistivo da 8ohm) e l’assenza di ripple… o comunque non misurabile.
La sensibilità di ingresso che ho rilevato è di 0,8V RMS su 250K (non avevo il pot da 47K) per una potenza di uscita di ben 3,6W RMS sui due canali in funzione temporaneamente (misurata fino al primo cenno di deformazione del segnale sinusoidale sul carico).
Passando alle prove di ascolto “salta subito alle orecchie” la profondità delle basse frequenze, la “pulizia” degli acuti, e la mancanza di distorsione di intermodulazione nei passaggi forti, dovuto alla resistenza di G1 di “basso” valore che impedisce alla griglia di spostarsi dal suo punto di lavoro.
Le prove di ascolto sono state fatte con lettore cd PHILIPS CD624 con conversione BITSTREAM, un apparecchio dei primi anni ’90 economico, che durante svariate prove ha stracciato apparecchi ben piu costosi, come casse delle Philips 22RH496, delle 3 vie con woofer in sospensione pneumatica, un pelo ostiche da pilotare, ma l’ampli non ha dato segni di cedimento.
Ti mando alcune foto dell’apparecchio finito.
A presto.

4) Pico 8084VTR – EL84 pilotata da EABC80 (oppure ECC83) con rettificatore EZ81

Questo schema mi è stato espressamente richiesto da un cliente che voleva utilizzare una valvola raddrizzatrice EZ81, lo schema è quindi molto simile al precedente, cambia il trasformatore di alimentazione e la relativa sezione di alimentazione dimensionata per accogliere una EZ81 al posto del normale ponte di diodi. Ecco lo schema premium. Anche in questo caso e possibile montare una sola ECC83 al posto delle 2 EABC80 ovviamente connettendo correttamente le 2 sezioni.


5) Alimede – EL84 pilotata da 5842

Questo progetto è più raffinato dei precedenti, sia per la ricercatezza del circuito che per via della valvola driver più raffinata, tutto è cominciato quando mi hanno regalato una coppia di monofonici prodotti da ignoto come “ferro vecchio” e volevo vedere cosa si poteva recuperare per fare qualcosa di funzionante.

È incredibile le porcherie che certe persone spacciano per hifi, prima di passare al lavoro di ricostruzione voglio soffermarmi un’attimo sulla recensione tecnica degli apparecchi di partenza. Qui lo mostro dal vivo  dal lato tecnico quello che si posiziona nel mondo degli impresentabili. Gli apparecchi erano 2 monofonici single ended con EL84 connessa a triodo, pilotate da delle 5842 e alimentate da una 6X4, il tutto ovviamente zero feedback. Dei perfetti cliché dell’ideologia audiofila moderna, ossia:

  • Dual mono perchè separando i canali suona meglio…
  • Con la finale a triodo perchè i triodi suonano meglio dei pentodi…
  • Il driver è una valvola di quelle famose, perchè le valvole famose suonano meglio di quelle che trovi per pochi euro…
  • C’è la raddrizzatrice perchè se ci metti una raddrizzatrice suonerà sicuramente meglio che con dei diodi…
  • Zero feedback perchè senza feedback suona meglio che con il feedback…

Ma i fatti quali sono? iniziando dalla sezione di alimentazione, la povera 6X4 è seguita da un circuito CLCRC… 47uF / 3H 90ohm / 330uF / 1k5 / 330uF… Ora per chi non lo sapesse la 6X4 è una tra le più piccole raddrizzatrici esistenti, ha capacità di erogazione di corrente veramente risicata ed è famosa per essere molto delicata e per andare in corto quando la guasti. Facendo una veloce simulazione del circuito di alimentazione con PSU Designer si ottiene immediatamente un warning per superamento dei limiti operativi della valvola con un picco in accensione di addirittura 1,6 Amper e un continuativo di 72mA:

Praticamente ogni volta che accendevi l’apparecchio poteva essere l’ultima volta che lo accendevi… ed anche durante il funzionamento con i condensatori ormai carichi la valvola era tirata oltre la massima erogazione di corrente che gli è possibile.

La EL84 era connessa a triodo con un trasformatore da 10k primari, eroga la potenza di ben 0,39Watt (zero virgola trentanove) RMS indistorti e fino a 1,07Watt a piena saturazione con le onde interamente clippate, ma nonostante questo gli apparecchi erano spacciati per 3,5watt ma in realtà è poco più di un’amplificatore per cuffie (ma non sarebbe andato bene manco per quello).

La 5842 è versione speciale della famosa 417a, col catodo bypassato (da un condensatore di nessun pregio) guadagnava uno sproposito, bastavano 0,4Vpp (0,14v RMS) sull’ingresso per portare il finale a saturazione rendendo molto difficile regolare il volume in quanto appena si sfiorava il pomello si era già al massimo, inoltre in tale condizione la valvola captava abbondantemente rumori dall’esterno che era possibile vedere sull’oscilloscopio come fluttuazioni e sporcature della traccia e pure qualche stazione AM captata. Per finire il quadro il circuito dei filamenti era riferito direttamente al positivo dell’anodica a piena tensione (circa 240volt) quando la massima tensione tra filamento e catodo della EL84 è 100volt e per la 5842 di 55volt. Anche se poco importante la banda passante dei trasformatori originali era di: 25hz / 23khz -3 alla potenza che riusciva a erogare quel circuito.

Praticamente il circuito nella sua totalità era sbagliato dalla testa ai piedi e questo non è un caso ma purtroppo una consuetudine per tantissimi piccoli produttori e hobbysti: le valvole non sono inserite in un circuito ponderato che deve rispettare delle regole ben precise e nel rispetto dei limiti operativi, esse sono usate in modo totalmente irrazionale come monili a cui si attribuisce un potere magico, oggetti di vetro che si illuminano cui basta la sola presenza per “suonare”, non importa come le si faccia funzionare basta che senti il “suono” e vuol dire che funziona… Quando dicono “però suona!” e come dire che hai una ferrari che va solo in prima e non supera i 30km/h col motore sempre al limite dei giri e dire “però cammina!”.

La differenza tra 2 cose che funzionano va a gusto, la differenza tra qualcosa che funziona e qualcos’altro realizzato a questo modo invece per me non è un’opinione, se anche la ridottissima potenza potrebbe essere sufficiente ad ascoltare qualcosa con casse ad altissima efficienza e se anche il timbro sonoro potrebbe soddisfare il gusto di qualcuno i problemi insiti nel circuito sono tali per cui l’oggetto va considerato inaccettabile e non funzionante e inaccettabile.

SB Alimede

Dopo Varuna con le 6V6 ho realizzato quest’altro piccolo amplificatore (un’altro progetto di Single Ended con la EL84 lo trovi qui) partendo da quanto di recuperabile rimaneva dalla demolizione dei 2 piccoli single ended recensiti qui sopra.

Ho voluto utilizzare un circuito che qualcuno chiama Shadeode e altri chiamano Partial Feedback, (potete leggere il breve articolo sul sito tubecad cliccando qui) unito all’uso di reazione catodica per aumentare il fattore di smorzamento. Degli apparecchi demoliti ho recuperato le valvole, zoccoli, alcuni condensatori, 1 trasformatore di alimentazione e una induttanza più diverse minuterie. I trasformatori di uscita non erano riciclabili perchè l’impedenza di 10k non era adatta con la EL84 e l’uso a triodo della stessa permetteva un’efficienza in termini di potenza erogata troppo bassa su 10k. Ho quindi utilizzato una coppia di miei trasformatori d’uscita (SE5K6-UNI) da 5600ohm primari. Lo schema premium dell’apparecchio, è qua sotto (clicca la miniatura per ingrandire).

L’alimentazione è affidata a una coppia di comunissimi 1N4007, non era possibile fare diversamente viste le tensioni a disposizione nel trasformatore, non c’era margine per una raddrizzatrice e la stessa non avrebbe portato nessun giovamento sonoro ma piuttosto l’obbligo di usare capacità ridotte e una resistenza in serie (la Ri della valvola stessa) con tutti i problemi che ne conseguono.

Il primo stadio è formato dalla 5842, il catodo è polarizzato mediante l’uso di un LED Verde (caduta di tensione selezionata a 2,00volt) bypassato da un generoso elettrolitico da 1500uF a basso ESR, questo tipo di polarizzazione a livello di resa sonora è equivalente a un bias fisso, la corrente di 10mA della 5842 è sufficiente a polarizzare a pieno il led e il grosso condensatore da 1500uF serve a mantenerlo polarizzato anche quando il segnale porta la corrente della valvola prossima all’interdizione nonstante questo per sicurezza ho portato al led 3mA aggiuntivi con una resistenza da 100k direttamente dalla tensione anodica. La tensione al catodo della 5842 resta stabile anche con segnali di 20Hz e il finale a pieno clip.

La 5842 pilota la EL84 connessa a pentodo puro e riceve il segnale di partial feedback attraverso le resistenze da 90k (si può usare anche 82k senza che cambi sostanzialmente nulla), in questa configurazione circuitale la EL84 nonostante sia connessa a pentodo nel regime dinamico si comporta come se fosse un triodo (ma eroga la potenza di un pentodo), esattamente come succede anche nella configurazione STC usata nel Luna. Il guadagno del circuito era ancora alto e lo smorzamento basso, visto che il tasso di partial feedback è modesto ho applicato anche una reazione catodica alla finale, ponendo il secondario del trasformatore d’uscita sotto al suo catodo trovando un’equilibrio perfetto. Sotto al catodo della EL84 si possono osservare 2 resistenze da 330ohm e da 1100ohm atte ad ottenere il valore di 255ohm, un grosso elettrolitico da 2200uF che funge da bypass principale più altri 2 condensatori non polarizzati da 1,5uF e da 220nF che ho selezionato in base al loro fattore di dissipazione per bypassare l’elettrolitico, al posto di questi due è possibile montare, probabilmente con egual risultato, un condensatore mundorf in polipropilene da 1uF, diciamo che io riesco a risparmiare ma bisogna saper misurare e selezionare i condensatori che si usano… montando un mkt da 1,5uF e un 220nF mkp “a caso” difficilmente otterrete il risultato che ho avuto io o che otterete con il mundorf. Anche l’elettrolitico deve essere di buona qualità, basso ESR e basso D, io ho utilizzato un componente di surplus marchiato Frako che ha ottime strumentali.

La potenza dell’amplificatore è di 3 Watt RMS veri e pieni e indistorti. Il fattore di smorzamento DF è pari a 3,33 e la banda passante è 12Hz / 42khz -3dB @ 1watt RMS, sotto il grafico…

La distorsione armonica dell’1% con un raporto segnale rumore di -65dB, sempre a 1watt, sotto il grafico:

Le quadre a 100Hz / 1k e 10k

Vediamo il montaggio: Il telaio è stato realizzato in mogano lucidato a gomma lacca, le piastre di alluminio verniciate a polvere.

Il suono dell’apparecchio è veloce con una gamma alta brillante e dettagliata che fa sentire tutti i particolari della registrazione senza cancellare cose, come un vero HiFi deve essere. Ma come suona? vediamo il commento di un lettore che ha acquistato lo schema premium: Stefano, ho finito la realizzazione da un paio di giorni dell’Alimede e sono soddisfattissimo! Nel suo piccolo, ha un suono sorprendente per trasparenza, equilibrio, velocità e controllo. Sono solo 3w, ma ottimi per i miei ascolti nelle ore notturne a basso volume. Hai fatto un ottimo lavoro!!! Un vero miracolo, considerati i piccoli ruderi da cui sei partito. Ti ringrazio molto e ti invio i miei più cordiali saluti. A presto G.

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Modding Bowey 2A3C / SG-280SE / Sun Audio SV 2A3 e cloni vari

Quello di cui parlo oggi è un’amplificatori ormai copiato e ricopiato da diverse marche cinesi che si può comprare su internet a poco prezzo. Molta gente si diverte a modificarli perchè di base il circuito è veramente molto semplice, e il telaio spazioso che si presta bene a ogni cosa quindi molte persone si cimentano in modding vari. Qui sotto lo schema della versione originale:

2 Triodi di una 6SN7 messi in cascata che pilotano una 2A3 zero feedback. Vediamo le strumentali che ho rilevato su uno di questi cloni cinesi. Nel grafico di banda passante su carico resistivo, salta all’occhio la grande rotazione di fase in basso più che la risposta in frequenza da sola è buona.

Grafico di banda passante su carico reattivo abbastanza normale per un’apparecchio zero feedback.

Spettro distorsivo a 1 watt su carico resistivo


Modding come finale puro, senza controllo volume, pilotabile con preamplificatore

Un cliente mi ha chiesto di realizzare uno schema premium per trasformare il suo cinesino in un finale puro che potesse abbinarsi con un preamplificatore, infatti la versione originale ha un’ingresso molto sensibile fatto per essere collegato direttamente con una sorgente tipo lettore CD etc che mal si presta ad essere usato con un preamplificatore, qui sotto lo schema:

Il trasformatore di alimentazione e l’induttanza presenti nell’apparecchio originale sono perfettamente riutilizzabili, mentre i trasformatori di uscita vanno sostituiti con gli SE2K5-2A3, se volete effettuare questa modifica ditemelo perchè gli SE2K5-2A3 che normalmente realizzarei con calotte vanno fabbricati senza calotte ma chiusure semplici per poter essere montati dentro la scatoletta originale dell’amplificatore. Nel circuito i 2 triodi della 6SN7 non sono più posti in cascata ma collegati in SRPP, per un suono più brillante e veloce in gamma alta il catodo basso di detto SRPP è polarizzato a bias fisso s LED in modo curato, con la resistenza di mantenimento e un condensatore per evitare che la tensione ai capi di questi led faccia movimenti strani assieme al segnale introducendo distorsioni che è meglio che non ci siano. La 2A3 resta polarizzata a selfbias con un generoso condensatore elettrolitico per evitare rotazioni di fase alle basse frequenze. È ovviamente presente un leggero tasso di controreazione negativa per alzare il fattore di smorzamento, che senza feedback sarebbe ottimisticamente di 1,5/2 (qualsiasi trasformatore ci fosse montato), ad un fattore di 4. In questo modo è possibile usare il finale anche con casse reflex un pò più difficili eliminando la necessità impellente di usare solo monovia con diametri minimi o trombe.

Nella sezione di alimentazione ho posto molta cura, con una valvola raddrizzatrice e condensatori da 47uF la tensione risulta instabile e i 2 canali tendono a intermodularsi a vicenda alle basse frequenze, cosa che non mi piace per niente, ma d’altronde una raddrizzatrice non ha capacità di erogare le correnti di un diodo al silicio, quindi ho usato il secondo condensatore della cella CLC da 220uF seguito a ruota da un moltiplicatore di capacità che elimina ogni residuo di ripple e cancella ogni ondulazione arrivi dai canali. Ovviamente questo risultava abbastanza difficile per la povera valvola raddrizzatrice che avrebbe potuto avere problemi in fase di accensione anche per la carica iniziale dei condensatori catodici delle finali quindi ho previsto un sistema di softstart combinando un NTC e un sistema a relè che cortocircuita una resistenza posta in serie alla raddrizzatrice dove il relè è comandato direttamente dalla corrente che scorre nel circuito anodico riuscendo così a salvare capra e cavoli ma sopratutto la 5U4GB che diversamente avrebbe sofferto ad ogni accensione esaurendosi in fretta.

Vediamo l’ottimo montaggio effettuato su questo apparecchio che ho poi misurato con i miei strumenti…

Molto carina l’idea di usare una decorazione in legno per mascherare le forature non più necessarie del mobiletto originale

Ecco le misure strumentali:

Potenza: 4Watt RMS per canale
Banda passante: 28Hz / 60khz -1db
Distorsione THD totale @ 1 watt: 0,73%
Fattore di smorzamento DF: 4
Sensibilità di ingresso: 10Vpp / 3,5Vrms @ clipping

Grafico di banda passante su carico resistivo

E su carico reattivo

Spettro distorsivo

Onde quadre a 1k e 10k

Il suono di questo amplificatore è molto vivace e dinamico, pulito, aperto, molto dettagliato, chiaro e con dei bei bassi energici.


Questo è un’altro clone cinese modificato da un’altro cliente tempo addietro in quanto giaceva in cantina inutilizzato da anni.

Su questo esemplare ancora originale si può vedere un montaggio un pò meno povero del precedente apparecchio visto sopra.

Questo è stato pasticciato da qualcuno con modifiche un pò alla carlona.


Versione Integrato

Se qualcuno fosse interessato a un modding come integrato potrebbe prendere in considerazione il progetto simple 2A3, nel caso posso fornire uno schema dettagliato che faccia uso del trasformatore di alimentazione e induttanza originali del cinesino ovviamente sempre in cambio dell’acquisto dei 2 trasformatori d’uscita SE2K5-2A3.

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Una risposta a Modding Bowey 2A3C / SG-280SE / Sun Audio SV 2A3 e cloni vari

  • Salve, sono Alessio e sono il proprietario dell’ ampli integrato con 2A3 poi trasformato in finale, bè che dire, quando l’ho acceso mi si è staccata la mascella, ho subito notato un buon incremento di potenza, che con casse da 91 db come le mie si riesce ad ottenere un buona sonorizzazione, altra cosa che salta alle orecchie è la notevole estensione della risposta in frequenza i bassi sono magicamente comparsi, molto molto belli e profondi, anche la dinamica è aumentata, la grana e la trasparenza sono diventate ai massimi livelli, nulla a che vedere con l’apparecchio che era in origine.
    Bravo Stefano, veramente un risultato degno di nota, non tarderò a “sfruttare” le ottime capacita di Stefano Bianchini per altri apparecchi.
    Alessio Lodesani

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Il Triodino 4 – Single Ended 300B Stereofonico – Progetto definitivo

Dopo numerose richieste di un’upgrade del Triodino 3 da perte di utenti via email pubblico questo progetto che ho voluto chiamare Triodino 4. Premessa il Triodino 3 è un progetto che circola liberamente su internet da forse 2 decenni, è stato fatto e rifatto in tutte le salse con modifiche sempre molto marginali al progetto e di base permettetemi di dire che il Triodino 3 è un progetto fin troppo semplice e con tale estrema semplicità si trascina dietro anche delle limitazioni. Il Triodino 3 in buona sostanza è una 300B con il proprio stadio driver e basta, una bozza di circuito.

Principali limitazioni del triodino 3:

  1. Ha bisogno di un preamplificatore perchè l’ingresso richiede uno swing di ben 6Vpp di segnale per essere pilotato quando la maggiorparte delle sorgenti sonore hanno un livello di uscita inferiore alla metà.
  2. L’alimentazione in alternata del filamento per quanto si possa fare lascia sempre un residuo di ronzio in altoparlante che diventa udibile se si hanno casse ad alta efficienza.
  3. La configurazione in selfbias non rende un suono pulito come potrebbe una a bias fisso, la qualità del condensatore di bypass diventa importante, e ci si trova una grossa resistenza per ogni 300B che scalda come un ferro da stiro dentro al telaio.
  4. Lo smorzamento sviluppato da questo circuito zero feedback si attesta ottimisticamente parlando attorno a un fattore 2, quindi il triodino 3 ha problemi di controllo delle basse frequenze nel rispetto del diffusore, questo vuol dire che abbinato a determinati tipi di casse acustica potrebbe creare un suono con bassi gonfi.

Ho quindi preso la bozza che è il triodino 3 e completato il lavoro arrivando ad un circuito che cura tutti gli aspetti, essendo la 300B una valvola costosa e prestigiosa non ho risparmiato niente, quindi questo è un progetto senza compromessi, qui sotto lo schema premium dei finali, della sezione di alimentazione e del servobias.

Le differenze con il triodino3: Il mio progetto ha come stadio di ingresso un mu-follower modificato composto da un’ottimo pentodo octal di segnale caricato con un triodo, questo stadio del circuito fornisce una sensibilità di ingresso maggiore e permette di pilotare il Triodino 4 direttamente da una sorgente audio come un lettore CD, DAC o pre Phono senza ulteriori stadi di preamplificazione posti nel mezzo (meno roba c’è migliore sarà il suono) nell’intenzione il triodino 4 è un finale integrato e può avere il suo controllo del volume.

La 300B è polarizzata a bias fisso, la regolazione del bias è effettuata da un circuito servobias che rileva la corrente di bias della finale su una piccola resistenza posta sotto al catodo e regola il negativo di griglia, questo circuito non è attraversato dal segnale audio, maneggia semplice tensione continua non interferendo in nessun modo con la resa sonora del circuito e anzi da il vantaggio di fornire un bias sempre a puntino sia quando l’amplificatore è freddo che quando si è scaldato, e regola autonomamente il bias anche quando si cambiano le valvole senza che l’utente debba mettersi li con tester e cacciavitare trimmer e potenziometri. Rispetto la soluzione di selfbias adottata nel triodino 3 il vantaggio sonoro è notevole in quanto non si ha la reattanza di un condensatore sotto al catodo, ma questo particolare ai più sarà ben chiaro, gli effetti positivi di un bias fisso sono cosa nota.

L’alimentazione dei filamenti delle 300B è fatta in corrente continua filtrata con una cella CRC per non avere ronzio residuo in altoparlante, volendo fare di più si potrebbe adottare anche una cella CLC per un suono ancora più puro, per ora mi è stato chiesto così, ma è sempre possibile fare una piccola variazione al circuito.

Siccome molta gente è ancora diffidente nei riguardi di certe cose che dico da tempo il circuito è dotato di un negative feedback disattivabile per mezzo di un’interruttore, ho calibrato il circuito per avere un basso tasso di NFB e non diventare troppo sensibile se questo viene staccato, infatti molti circuiti retroazionati se si scollega il segnale di NFB diventano troppo sensibili e la regolazione del volume diventa difficoltosa, prendono rumori etc… questo circuito richiede 3Vpp (1,1Vrms) per essere pilotato con il negative feedback inserito e 2Vpp (0,7Vrms) per essere pilato senza NFB, in questo modo spero di cominciare a fornire alle persone un’oggetto che possa finalmente dimostrare quello che dico, ossia che un circuito ben costruito non suona peggio se c’è NFB, ma solo che hai le frequenze basse più frenate e per quelli che non vogliono fidarsi possono staccarlo e avere un’amplificatore zero feedback, tanto sono sicuro che provato una volta non torneranno più indietro, i miei trasformatori non sono come quelli che fanno altri…

Ma non è tutto, il vecchio triodino 3 era alimentato da un semplice ponte raddrizzatore, i più virtuosi lo hanno modificato per essere alimentato con una valvola raddrizzatrice ma io ho voluto fare di più, per spingere la qualità dell’audio al massimo ho realizzato uno stabilizzatore di tensione a valvole, lo stabilizzatore di tensione è formato dalla coppia di una 6080 o 6AS7 valvola che molti usano in audio ma che è nata per fare esattamente il lavoro di stabilizzatore di tensione! (Dual power triode, ruggedized 6AS7G. Intended for use as series voltage regulator.) e una ECC83 come pilota della 6080, una nota per chi volesse realizzare questo progetto; la ECC83 essendo in un circuito praticamente statico non richiede di essere di altissima qualità per far funzionare bene l’amplificatore, lo dico perchè i prezzi delle ECC83 NOS non sono bassi, per questo impiego sarà sufficiente una comune ECC83 di produzione moderna. La tensione anodica stabilizzata darà all’amplificatore un suono con una marcia in più, ne godrà il microdettaglio, il palcoscenico e la tridimensionalità del suono e i soldi che risparmiate sulla ECC83 spendeteli per condensatori di qualità.

Montaggio di “R.”

“R” mi ha portato l’amplificatore per le misure di rito e le verifiche.

Si possono ammirare le 300B FullMusic con placche mesh… Per chi non lo sapesse e pensasse che siano in redplate non è così, le 300b mesh hanno le placca costruire come una reticella metallica quindi il rosso incandescente che si vede è la luce del filamento che appassa attraverso di essa e non la placca arrossata.

Piccola nota tecnica con le FullMusic il fattore DF dell’amplificatore si è attestato su di un valore di 6,0 mentre con il montaggio qui sotto dove sono state usate delle valvole Elettro Harmonix il DF si limitata a 4,4, con tutta probabilità le 300B fullmusic sono ostruire con la placca molto più vicina al catodo, il che gli conferisce una resistenza interna inferiore e da qui il maggiore fattore di smorzamento.


Prime foto del montaggio di “C.”

Ho avuto modo di mettere mano sul montaggio di “R” per la messa a punto finale del circuito, ho risolto una sofferenza della 6080 in fase di accensione con una modifica al servobias, adesso le 300B si accendono in condizione di interdizione forzata per 30 secondi circa, dando il tempo alle altre valvole a riscaldamento indiretto di andare a temperatura dopo di chè il servobias le fa partire gradualmente come succede alle altre valvole. In pratica le 300B essendo a riscaldamento diretto partono un pochi secondi, solo che lo stato di accensione graduale di tutte le altre causavano rumori e ronzii mentre l’ampli partiva e la 6080 si trovava ad erogare sovracorrenti indesiderate. Ho risolto anche qualche errore di montaggio di “R”. Nello schema del finale ho segnato i colori dei fili del primario del TU, per evitare di fare erroneamente feedback positivo e ho aggiunto una sola resistenza nello schema del regolatore di tensione.

Ecco le strumentali che ho rilevato:
Potenza 8,3Watt RMS per canale
Smorzamento DF: 4,44
Distorsione THD @ 1 watt: 0,38%
Banda passante: 10Hz / 20khz -1dB

Devo dire che il montaggio di “R” non è dei migliori, è possibile che le capacità distribuite nel montaggio abbiano pregiudicato un pò le prestazioni del circuito, sopratutto la banda passante, in ogni modo il risultato non è per niente cattivo, vediamo i grafici:

Spettro Armonico

Banda passante su carico resistivo

E su carico reattivo

Quadra a 100Hz – 1k – 10khz

Qualcuno nei commenti qui sotto aspettava di poter paragonare le strumentali con e senza NFB inserito ma purtroppo “R” che ormai “sà” non ha voluto mettere l’NFB disattivabile, ma come suona ?

Ciao Stefano

Sto ascoltando il triodino 4, che io ho chiamato Afrodite.
Devo dire, che  il risultato è abbastanza diverso dagli altri 300b s.e. ascoltati fin ora. Le voci sono sempre il live motive di queste valvole e gli acuti hanno una grana molto fine.
Quello che lascia increduli è il basso, che con solo uno smorzamento di qualche virgola superiore a 4, risulta particolarmente frenato e con un punch esaltante.
Le valvole driver utilizzate sono delle 6sj7 Ken rad nos, con involucro in metallo e la 6sn7 GTA nos Philips. Le finali sono delle volgarissime E.H.
Grande idea il servobias, che funziona benissimo, anche se credo non piacerà agli smanettoni che “devono” regolare il bias ogni quarto d’ora 🙂
Il risultato lo reputo molto buono.

Cristian
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4 risposte a Il Triodino 4 – Single Ended 300B Stereofonico – Progetto definitivo

  • Quello che succede agli strumenti è già ampiamente spiegato in tutti i vari articoli che ci sono sul sito, rispetto lo zero feedback aumenta lo smorzamento e vedi la risposta in frequenza sul carico reattivo che mostra dislivelli minori, cosa legata allo smorzamento, si allarga un pò la banda passante e la distorsione THD diminuisce. All’ascolto per quello che riguarda le realizzazioni ottimizzate sui miei trasformatori l’unica differenza è che senza NFB hai le basse frequenze fastidiose se abbinato a diffusori con coni importanti e/o reflex mentre la gamma media e alta sono buone, mentre con l’NFB inserito hai la gamma medio alta ugualmente buone ma anche i bassi sono più controllati.. sostanzialmente solo giovamenti e nessuna controindicazione, questa esperienza l’ho già fatta con la modifica sul music angel XD850 https://www.sb-lab.eu/music-angel-xd-850mk3-update/ che nella versione che ho ascoltato aveva addirittura un potenziometro al posto della resistenza di NFB, quindi potevi variare il tasso di controreazione da niente ad un certo massimo e tutto ciò che abbiamo sentito era solo il variare dei controllo delle basse frequenze. La cattiva fama dell’NFB si è cotruita essenzialmente dall’incapacità del grosso dei costruttori di saperlo mettere a punto e dalla non disponibilità di trasformatori di buona qualità infatti ho spiegato più volte che non è l’NFB da solo a creare un brutto suono ma quando se ne abusa o quando lo si combina con trasformatori con bande passanti troppo ristrette, in quel caso le rotazioni di fase vanno a generare tutta una serie di distorsioni che rendono poco piacevole l’ascolto… sopra questo poi ci marciano i venditori di elettroniche che fomentano l’avversione contro di esso e tutto si perpetra all’infinito come un dogma religioso.

  • Ops, “con per ora è tutto” non avevo capito che era un nuovo progetto in realizzazione… Vista la possibiltà di abilitare/disabilitare il NFB mi ero parecchio incuriosito e poter vedere le strumentali con l’unica variabile lo stato del NFB è davvero molto interessante, anche perché dove altro si possono trovare queste prove??? O uno sa farsele oppure si viene qui 🙂

  • sto aspettando che venga costruito il primo esemplare, non sono una macchina sforna soldi e sforna amplificatori 🙂 uno cmq è già in fase di costruzione.

  • E le strumentali che pubblichi sempre?

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