L’oscuro mondo degli amplificatori valvolari mal costruiti

– Attenzione agli impresentabili –

A distanza di 5 anni voglio fare un’aggiornamento a questo articolo anche come piccolo sfogo personale perchè mi è arrivato per le mani un “robo” che mi ha lasciato una grande amarezza in bocca. Degli accrocchi costruiti dai cantinari ne ho già parlato nella vecchia versione di questo articolo che rimane sotto ma quando senti parlare da tutte le parti di una nuova marca artigianale che sta avendo successo… non un cantinaro ma un professionista, che leggendo sui social sembra che sia la manna dal cielo, il nuovo dio degli amplificatori valvolari… “Bellissimi”… “Costossisimi”… “Tutti li vogliono”… “Ne sta vendendo un sacco”… Poi un povero disgraziato te ne porta uno e vedi… Bhe scusatemi se dopo tanti anni a cercare di lavorare nel modo migliore, dopo tutti gli sforzi che ho fatto anche io per produrre qualcosa di mio che sia ben fatto vedere queste cose mi fà arrabbiare parecchio e allo stesso tempo mi sento stupido perchè sostanzialmente ho l’impressione che essere seri e voler lavorare bene sia una cosa inutile o quasi controproducente perchè per avere successo e vendere i propri prodotti in questo mercato apparentemente bisogna fare l’opposto, ossia costruire male, predicare cavolate e sparare prezzi altissimi.

Anche se spendete tanto potreste rimanere fregati

Ovviamente non citerò la marca, ho fatto foto e video delle mie prove ma non posso pubblicarli perchè renderei riconoscibile il prodotto ma vi posso solo raccontare la storia a parole. Ho questo cliente che ha comprato questo amplificatore e mi dice di aver dei problemi, con un’apparecchio nuovo che dovrebbe costare come 7/6mesi di stipendio di una persona normale, molto di più del mio attuale prodotto di punta. A un tale prezzo ci si deve aspettare (e si deve pretendere) un qualcosa costruito in modo impeccabile invece il cliente lamentava diversi difetti:

  • Trasformatore di alimentazione che vibrava.
  • Zoccolo di una delle 4 valvole pilota che non teneva salda la valvola.
  • L’amplificatore era un’integrato con 4 ingressi e quando passavi da un canale all’altro continuavi a sentire in sottofondo il segnale del canale precedente (e non si dica che per risolvere questo problema bisogna fare i dual mono!)

Giro l’apparecchio e già trovo che il fondo non è una lamiera tagliata in modo professionale ma un lamiera forata presa da un “brico”. Apro e trovo un “bellissimo” cablaggio in aria povero di ancoraggi con diverse pezzi fissati al nulla ma appesi semplicemente ai fili, roba incollata al piano col bostik (le viti queste sconosciute). Controllo telecomando e vumer fatti con schedine cinesi incollate pure loro. Groppi di fili sulla vaschetta della rete 230 con saldature orrende. L’interuttore di accensione di plastica di quelli che compri per 2€ al pezzo che sono destinati a sfondarsi in pochi mesi… Che pirla che sono io che per il mio phoenix uso un pulsante in acciaio antivandalo che costa quasi 70€, non trovate che sia stupido usare componenti costose e di alta qualità per un prodotto che costa diverse migliaia di €? non è meglio usare la roba più loffa ed economica che trovi? Tanto quelli che ti comprano la roba non capiscono un cavolo.

L’amplificatore vantava di avere ben 3 ingressi sbilanciati e uno bilanciato ma poi vado a vedere e l’ingresso bilanciato usava solo una fase, quindi inutile apparenza; era un ingresso sbilanciato anche lui. Tutti i segnali degli ingressi non venivano commutati subito li a ridosso degli RCA ma una lunga matassina di fili assolutamente non schermati a mo di stendipanni partiva verso il commutatore anteriore ed è li che per via capacitiva tutti i fili paralleli si passavano il segnale uno con l’altro.

Scopro che come pilotaggio c’erano 2 doppi triodi uno dei quali con le sezioni in parallelo che si sarebbe potuto sfruttare come sfasatore long tail per accettare anche l’ingresso bilanciato ed effettuare correttamente la cancellazione dei disturbi che dovrebbe essere la caratteristica delle linee bilanciate e che funziona solo se dalla parte ricevente il circuito è fatto a questo modo.

L’induttanza della cella CLC non era traferrata ma con i lamierini intercalati, quindi nucleo chiuso = saturazione molto probabile.

Vado a misurare l’isolamento tra terra e la fase/neutro della VDE e scaricava a 2100Vca (dovrebbe almeno arrivare a 3kV), immagino che sia colpa del mal cablaggio provo a scollegare il trasformatore di alimentazione, faccio qualche prova e tra il primario e uno dei seconari sembrava scaricare a 1500Vca. Quindi provo un trasformatore di uscita e scaricava tra primario e secondario ad appena 700Vca.

La richiesta del cliente era che sistemassi tutto il cablaggio, risolvessi la diafonia tra gli ingressi e il trasformatore di alimentazione che ronzava oltre a costruire una copertura per comprire le valvole visto che le 4 grosse finali in classe A scaldavano come vulcani, ma dopo tutte queste cose ho deciso che l’unico posto per quell’amplificatore era la discarica.

Quindi se andare a comprare qualcosa, anche se è una ditta, non fermatevi a scritte come “zero feedback” e “cablaggio in aria” per giudicare se è buono o no. Se vedete una rencensione online con una foto del dentro dove si vedono chiaramente liane e condensatori appesi come palline di natale o zoccoli di valvole avvitati al legno e sotto scritto “Bellissimo cablaggio in aria” tenete presente che  se questi li pagate dicono pure che Mariangela Fantozzi è missitalia, quello non è un bel cablaggio in aria, ma per niente!

A mio parere, questi individui insieme ai loro corrispettivi cantinari rappresentano una minaccia per il mercato degli amplificatori valvolari, danneggiandone la reputazione e la fiducia dei consumatori. Purtroppo, non tutte le persone sono in grado di riconoscere le fregature che hanno acquistato, ma è importante che si diffonda la consapevolezza sui rischi legati all’acquisto di apparecchi mal costruiti.


“Chi poco spende butta i suoi soldi…”

Sono stato spinto a scrivere questo articolo dopo alcune vicende che mi sono capitate negli ultimi tempi, volevo quindi condividere con tutti le mie idee nella speranza che possano essere utili ad altre persone per non cadere nelle stesse trappole in cui altri sono già caduti. Il mondo dell’HiFi, specie quello valvolare, è popolato di aziende, produttori grandi e piccoli, bravi e meno bravi, hobbysti autocostruttori e gente che ci prova o fa finta. In mezzo a tutto questo marasma di cose spesso una persona che vorrebbe comprare un’apparecchio si trova di fronte a tantissime scelte e talvolta, purtroppo commette errori madornali. Il mio intento non è quello di cercare di definire quello che sia un’apparecchio che va bene o uno che va male, quello che suona bene e quello che suona male (visto che spesso questa cosa dipende dal gusto personale) ma piuttosto cercare di distinguere almeno grossolanamente cosa sia costruito in modo accettabile da ciò che invece non merita considerazione e i ragionamenti che talvolta portano alcune persone a commettere errori.

Iniziamo con questo 300B costruito da ignoto, veniva presentato come una sontuosissima configurazione dual mono in unico involucro, due alimentazioni separate (addirittura), attenuatore a scatti (perchè i potenziometri vanno male) condensatori carta olio (wow! suono pazzesco), è stato venduto per 700€ da un sito di annunci, la povera persona che l’ha comprato però lamentava un suono piuttosto moscio, una gamma acuta poco brillante (decisamente tagliata) e la presenza di fruscii fastidiosi sopratutto su uno dei canali. Mi è stato chiesto di dargli un’occhiata e quando mi arriva (un pacco pesantissimo che probabilmente superava i 40kili col vettore di SDA che mi insultava per questo), lo apro a mi trovo davanti a qualcosa che definire imbarazzante è poco…

Se le due foto qui sopra non fossero abbastanza evidenti spiego che la piastra nera che si vede nella foto iniziale era fissata col il VELCRO, e il montaggio dentro era indecente, un malloppo di fili privo di senso, c’erano condensatori caricati ad alta tensione a filo con la lamiera del coperchio e isolati semplicemente da una striscia di nastro isolante bianco appoggiata sopra, altri condensatori (non visibili) nascosti dietro la matassa di fili che si “reggevano” a degli spezzoni di rame NUDO, biadesivo e colla a caldo e che ovviamente si erano staccati e ciondolavano. Nel viaggio con il corriere il peso dei trasformatori li ha letteralmente scardinati dalla loro sede, siccome erano fissati con viti sottodimensionate avvitate a del compensato di pioppo… Per finire i trasformatori d’uscita erano di quella solita marca commerciale che non cito la cui banda passante reale (non quella dichiarata nell’etichetta che è sempre 30hz-30khz) termina sempre a 15khz -3dB… Mi meraviglio poi che questo “coso” abbia retto il primo viaggio fino al primo cliente senza produrre un fuoco d’artificio appena collegato alla presa di corrente, ho visto tavolacci di test cablati meglio. Ci sta che un’hobbysta faccia i suoi esperimenti, il processo di apprendimento comporta anche costruire cose fatte male per imparare a farle meglio, ci sta di meno che questo qualcuno le venda… Lo dico perchè gli esperimenti li ho fatti anche io a mio tempo, i primi montaggi e i pastrocchi, ma ho sempre avuto il buon senso di demolire e recuperare i pezzi delle mie prove, potrei mostrarvi delle foto di diversi apparecchi che ho demolito e tutti erano, molto ma molto meglio di questo 300B che per concludere non meritava 700€ ma solo di essere portato in discarica o quanto meno demolito per recuperare quanto di buono ci fosse dentro… (almeno i trasformatori di alimentazione, induttanze, valvole, zoccoli e qualche altra parte). Questa persona ha buttato via 700€, cioè non ha speso poco per avere poco, ha speso poco ma non ha avuto niente! solo 40 kili di immondizia.

Passiamo poi ad un’altro 300B, un pushpull … (la 300B è quotata dai venditori di fuffa!)

Questo è stato venduto a 800€, cablato un poco meglio del precedente, vantava di montare prestigiosi trasformatori d’uscita di bartolucci, che da soli valevano la cifra richiesta… Anche questo apparecchio però una volta a casa dello sfortunato acquirente emetteva botti dall’interno perchè un condensatore caricato ad alta tensione, fissato con la sola colla a caldo, si era staccato e scaricava sulla lamiera, è stato sistemato (non da me) ma messo in funzione emanava un fastidioso HUMM e pure lui non è che suonasse molto bene, mi è stato quindi inviato per vedere cosa si poteva fare e ho iniziato a vedere cose assurde tipo il potenziometro dell’HUMM che agiva su una sola delle 2 valvole del pushpull e altre brutture indicibili nel cablaggio… Inizio poi a osservare i fili che uscivano dalle scatole dove erano chiusi i trasformatori e non mi convincevano, erano cavi con guaina di plasticone da 2 soldi, dietro al foro si intravedeva del silicone nero… provo a misurare uno dei trasformatori d’uscita con il testerino per TU da banco (senza alimentare l’apparecchio per intero) e mi risultavano delle strumentali tanto scarse che nemmeno un trasformatore strappato fuori da un vecchio forno a microonde… Chiamo il proprietario che mi da il permesso di smontare uno dei prestigiosi TU bartolucci… e nascosto in una di quelle scatolette che si comprano dall’altro venditore di milano, bloccato con silicone nero e ritagli di camera d’aria di un cinquantino garelli trovo i famigerati trasformatori d’uscita di nuova elettronica, quelli neri con le orecchie di fissaggio (segate via) e la resina verdone scuro… quindi pure la truffa c’è stata qui…

Avevano tagliato il filo delle placche e facevano funzionare la 300B spingendo sulle prese ultralineari, già detti trasformatori erano scarsi di per sè, poi facendoli funzionare con il 60% dell’avvolgimento lasciato flottante dovevano andare veramente da dio.

Fin’ora ho parlato degli errori di questi “assemblatori” ma anche gli acquirenti hanno commesso errori? quali? Bene iniziamo col citare le credenze popolari per cui ogni valvola suona in un certo modo oggettivo, univoco e assoluto, per cui la 2A3 suona “così”, la 300B “cosà” la EL84 in un modo e la EL34 in un’altro, la KT88 ha i bassi gonfi e i monotriodi siano la panacea di tutti i mali, i perfetti, e tra i perfetti sembra svettare la 300B come la valvola assolutamente migliore di tutte le altre… Bene non esiste nessuna fesseria più grande di questa!

Iniziamo col dire che la gente che parla sui forum, i sui social, o in qualsiasi altro posto che dice di aver sentito come suonava bene la 300B, NON ha sentito suonare la 300B!!! Ha sentito suonare un’apparecchio CON la 300B… un’apparecchio è l’insieme di tutte le sue parti, ci sono trasformatori, condensatori, induttanze, resistenze, altre valvole, il disegno di uno schema che può variare da un’apparecchio all’altro, l’abilità di un tecnico di fare una messa a punto (o non farla visto che tanti montano uno schema e sono in pace così, senza sapere se rispetta certi parametri o no) e alla fine anche il gusto personale di chi ascolta… dimenticavo! la 300B! ma lei è solo uno degli ortaggi nel minestrone e credetemi nemmeno il più importante dell’insieme! E si questo è un dogma per tanti, io sostanzialmente ora sto bestemmiando agli occhi di qualcuno, ma non mi importa le cose sono così e io le dico.

Non voglio dire che un’amplificatore con la 6L6GC suoni uguale a uno con la 2A3, o uno con le KT88 sia uguale a uno con le famose 300B… Partiamo dal presupposto di avere apparecchi costruiti nel migliore del modi.. uguali? forse no… ma non mi azzarderei a dire che uno suona miglio o peggio dell’altro solo sulla base della valvola finale montata, subentra qui il gusto personale, l’orecchio e non vi è una regola precisa, sappiate comunque che dal mio punto di vista le valvole suonano tutte bene, se il progetto è buono tutte possono dare risultati accellenti e assolutamente paragonabili tra di loro… a pari livello, che sia una 300B o una volgare PL36.. le differenze tra vari apparecchi (ripeto sempre considerando apparecchi costruiti nel migliore dei modi) con diverse valvole, tralasciando questioni di potenza, sono sfumature e vanno col gusto personale, tutto qui.

Solo che… Solo che certe valvole, dal punto di vista tecnico, sono più facili da implementare rispetto ad altre, nel senso che tirare fuori 10watt buoni da un single ended con la KT88 è relativamente semplice, tirare fuori gli stessi 10watt da una 300B richiede maggiori capacità progettuali e una spesa maggiore nei materiali. Basta considerare che il filamento di una KT88 lo puoi alimentare in alternata quello di una 300B se vuoi fare una cosa fatta bene lo devi alimentare in continua con un bel filtro con tanto di induttanza, una KT88 la muovi senza problemi con una 6SN7 o una piccola ECC82, la 300B invece richiede qualcosa come 250volt picco/picco sulla G1 e richiede un driver decisamente ben fatto (e non ridotto a una sola valvola) per riuscire a fornire cotanta tensione. Quindi di base 2 apparecchi ben fatti, di risultati sonori paragonabili potrebbero avere costi sostanzialmente diversi!

I costruttori di FUFFA poi dal basso della loro incapacità spesso concentrano i loro sforzi su aspetti marginali o inutili dal progetto, per cui non è infrequente vedere apparecchi costruiti malissimo con trasformatori o componentistica dozzinale, se non palesemente sbagliati, dove vengono reclamizzate caratteristiche del tutto inutili o che avrebbero senso (marginale) in un’apparecchio realizzato come si deve.

Quindi si vedono valvole NOS e condensatori carta olio costosissimi, attenuatori a scatti, morsetti dorati e altra chincaglieria brilluccicosa, montata dentro cose inguardabili come quelle postate sopra, gente che vanta di alimentare tutti i filamenti di valvole a riscaldamento indiretto in corrente continua stabilizzata, cosa che a me farebbe preoccupare! e non poco! perchè se per non far ronzare un’amplificatore che usa valvole a riscaldamento indiretto (ECC8x, KT88, EL34 e simili) devi alimentare i filamenti in continua mi viene da pensare che forse sia cablato malissimo, visto che le valvole a riscaldamento indiretto possono essere alimentate in corrente alternata senza il nessunissimo problema (ad eccezione di preamplificatori ad alto guadagno, la corrente alternata sui filamento non induce nessun problema o ronzio). Vantarsi delle alimentazioni separate per i due canali perchè così essi sono più separati ma poi ci sono 40 fili di MEZZO METRO che si attorcigliano tra di loro dentro la budella dell’amplificatore… Ho visto giocattolini addirittura alimentati con switching (nemmeno un vero trasformatore di alimentazione), però se volevi ti faceva tutte le saldature sullo stampato con l’argento invece dello stagno, cosa completamente inutile (sento orde di gente che ci crede che mi insulta).

Tornando ai nostri acquirenti, purtroppo dare peso a questo vortice di irrazionalità li porta appunto ad acquisti sbagliati, ragionando così anche una scatola da scarpe con piantata sopra una bella valvola dovrebbe suonare bene…

Aggiornamento del 6 aprile 2020, qualcuno deve avermi preso in parola… E ma c’è la 300B della Western Electric deve suonare bene (tristezza infinita che così belle valvole NOS finiscano in mano a certa gente).

La conclusione è che un’amplificatore costruito bene, diventa per forza di cose costoso, e con certe valvole purtroppo i costi aumentano in modo esponenziale. Se si ha a disposizione un budget di spesa limitato il consiglio in assoluto migliore che posso dare è di accontentarsi di apparecchi con valvole meno pretenziose ma meglio costruiti nel loro insieme, non sarei mai voluto arrivare a dirlo ma piuttosto che comprare degli apparecchi come quelli delle foto postate qui sopra è meglio comprare uno dei tanti apparecchietti cinesi a basso costo che circolano su internet, magari non suonano bene, come poi non suonano bene questi accrocchi ma almeno non rischiate di fare la fine di John Coffey… (chi ha visto il film “il miglio verde” dovrebbe ricordare come finisce il protagonista).

Posto di seguito altre foto di impresentabili che mi sono capitati per le mani…

Amplificatore costruito in un mobile realizzato con la plastica usata per servizi sanitari economici (non di ceramica insomma)… privo quindi della minima schermatura da disturbi esterni e neanche a dirlo anche questo era un 300B! Aveva strumentali decisamente scadenti e ovviamente il solito suono moscio e impastato da valvolare mai messo a punto. La finta ditta che li faceva poi si vantava di usare per le sue realizzazioni pregiatissime valvole NOS e di fatti si vedevano in un sito fior fiore di 300B, 2A3 e altre valvole NOS da leccarsi i baffi sprecate dentro apparecchi senza nessun pregio, un gran peccato per quelle bellissime valvole aver atteso tanti anni chiuse in una scatola per fare una fine così ingloriosa.

Un giocattolino con le KT88, trasformatori d’uscita resinati in scatolette di plastica di dimensioni infime, ho usato le stesse scatole per trasformatori adatti a una 6J5 per preamplificatori linea, una manciata di MILLIWATT, inutile dire che un trasformatore d’uscita per una KT88 di dimensioni così ridotte non funzionerà mai bene e presenterà una qualità sonora paragonabile al citofono di casa, può essere comprato a poco prezzo per pasticciare e impratichirsi col saldatore, se il vostro scopo e ascoltare musica di qualità cose del genere dovete assolutamente evitarle.

Amplificatore PA della CGE, se ne vedono anche tanti della Geloso simili a questo, qualcuno li modifica per suonarci la chitarra elettrica e per questo scopo forse vanno benissimo, il chitarrista cerca la distorsione che faccia strillare il suo strumento, chi invece vorrebbe ascoltare buona musica dovrebbe evitare assolutamente di comprare oggetti del genere, vale lo stesso discorso della scatola da scarpe… non importa che ci siano valvole o no, il contorno è più importante delle valvole, basta dire che nei bollettini geloso dell’epoca era considerato “di alta qualità” un trasformatore audio con appena 8khz di banda passante! Meno del famoso telefono a rotella grigio della SIP che arrivava a ben 11khz un campione di qualità a confronto, non potete pensare di fare ascolti decenti con apparecchi simili (poi se il vostro gusto è questo va bene, ma non sono e non saranno mai HiFi come i vini nel bricchetto di cartone, fatti con le polverine, non sono buoni come vini veri), per il collezionismo o per pasticciare col saldatore vanno bene. Come estimatore di apparecchi d’epoca quale io sono considero questi apparecchi come cimeli, il problema è che la foto che posto è di un apparecchio che era stato tutto verniciato, agghindato e tirato a lucido da qualcuno che lo spacciava come amplificatore HiFi di cui vendeva appunto una coppia dualmono. Li avesse lasciati almeno del colore originale era considerabile un restauro di apparecchiatura d’epoca, invece li ha pure rovinati.

Valvole avvitate al legno… Avete presente quanto scaldano le valvole mentre funzionano?…

Ecco un’altro impresentabile per 150€, un tizio che ha preso il kit Single Ended di nuova elettronica, un kit che montava trasformatori di un’indecenza indescrivibile, roba da far sembrare HiFi Hi End anche le 2 lattine collegate con la corda, ci ha fatto una scatoletta di legno, una piastra di rame, dice di averci montato dentro dei componenti di “qualità” e come ciliegina sulla torta ci ha immolato sopra una coppia di EL34 NOS. Costa poco ma sono soldi buttati via, non c’è condensatore, resistenza e valvola NOS che possa far suonare bene trasformatori del genere, se volete ascoltare musica buona lasciate perdere. Però in casi del genere visti i prezzi potrebbe essere interessante capire che componenti ci ha messo dentro e capire se le valvole sono davvero NOS e loro condizioni di usura, potrebbe essere interessante da demolire per recuperare le parti, probabilmente se sono buone solo le EL34 NOS valgono quello che viene chiesto.

Insomma se volete un valvolare qualcosa dovete spendere, è inutile, se avete solo 50€ comprate un t-amp, non sarà a valvole ma suonerà meglio di certe cose che circolano.

Ho già comprato un’impresentabile, che posso fare ???

Purtroppo per voi le strade che avete sono poche, il più delle volte l’unica cosa possibile è demolirli e recuperare quel poco che c’è di riutilizzabile per fare qualcosa di costruito meglio e ovviamente funzionante meglio, anche se però il valore che si recupera spesso è un decimo di quello che si è speso.

Risposte veloci

  • Voglio un valvolare ma vorrei spendere pochissimo, come posso fare? Risposta: Tieni i soldi in tasca, sarebbe come gettarli nel gabinetto!
  • Vorrei spendere relativamente poco, diciamo entro il migliaio di euro e vorrei un valvolare che va bene, che dovrei scegliere? Evita come la peste qualsiasi cosa che monti valvole rinomate come 2A3, 300B 845, 211. Evita apparecchi con molte valvole in parallelo, non cercare apparecchi di grande potenza, accontentati di stare attorno i 10/15watt massimi, cerca di capire se l’apparecchio è costruito bene, solido, non dare importanza a particolari insignificanti tipo attenuatori a scatti, morsetti di rodio, doppie alimentazioni o alimentazioni separate, saldature di argento e altre cavolate, se il venditore se ne vanta è possibile che non abbia curato per niente gli aspetti veramente importanti dell’apparecchio. Valuta di acquistare un’apparecchio cinese magari per fargli dare un’upgrade da un bravo tecnico. Oppure modifica una scatola di montaggio cinese.
  • Vorrei un 2A3 – 300B – 845 – 211 che va veramente come si deve, è possibile? Si ma è praticamente impossibile averlo per meno di 1000€.

Per concludere l’articolo: Ricordate che un’amplificatore ben costruito, con buoni trasformatori, anche se usa la più economica e snobbata valvola da TV suonerà sempre MEGLIO di un’amplificatore mal costruito o con trasformatori scadenti, anche se questo amplificatore monta la 300B o la 2A3.

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Luxman MQ3600 – Riparazione e Trasformatori di Ricambio

Questo è un piccolo aggiornamento di questo articolo. Mi hanno riportato indietro (a distanza di 2 anni) il 3600 devastato che potete vede più in basso in questo stesso articolo perchè il trasformatore di alimentazione aveva preso a vibrare in modo fastidioso, nessun guasto particolare ma a volte capita che col tempo qualche trasformatore di alimentazione per rilassamento del rocchetto, sopratutto se è un rocchetto di cartone come nel caso di questo trasformatore, i lamierini dentro inizino a sviluppare dei giochi. Non sono stato a prova di reimpregnare il trasformatore come fanno altri perchè so che è una cosa che conta 1 mese e poi torna tutto a vibrare di nuovo. Ho prodotto un nuovo trasformatore di alimentazione, che chi è interessato a comprare sfuso potrà ordinarmi con la sigla di 23S45.

Il vecchio TA

Il nuovo TA

Prosegue il vecchio articolo…


L’MQ3600 è un’amplificatore prodotto alla fine degli anni 70 inizio anni 80 dalla Luxman, montava come finali delle 8045G prodotte dalla NEC appositamente per Luxman, queste valvole ormai sono del tutto introvabili, quindi quando esaurite diventa obbligatorio rimpiazzarle con qualcos’altro modificando necessariamente il circuito per ospitare i rimpiazzi. Le 8045G non sono altro che dell KT88 con la griglia schermo internamente collegata all’anodo, quindi in pratica sono KT88 forzate a funzionare obbligatoriamente a triodo. La modifica di base consigliata anche dalla Luxman, all’epoca, è molto semplice e consiste nel collegare il pin della griglia schermo a quello dell’anodo tramite una piccola resistenza da 330ohm, questo permette di usare normali KT88 / 6550. È possibile anche connettere le finali in ultralineare (visto che i trasformatori sono dotati delle relative prese) invece che a triodo per ottenere più potenza. L’apparecchio nella foto qui sopra è arrivato guasto (si nota la 8045G col jetter bianco).

L’amplificatore in questione aveva subito anche danni dovuti ad un corto interno di una delle 4 finali che ha causato la bruciatura di alcune resistenze attorno agli zoccoli, la cottura di alcuni fili e il guasto ai trimmer di regolazione del bias e si era bruciata l’induttanza di filtro per la scarica dei grossi condensatori di livellamento addosso alla valvola guasta. L’induttanza è stata liberata dal catrame e riavvolta.

Oltre alle modifica sotto gli zoccoli delle finali luxman consigliava anche di inserire 2 gridstop da 22k sull’ingresso e 3 bypass nei punti B2/B3/B4 nello stampato in cui io ho montato 3 mundorf supreme classic da 1uF, ho bypassato anche i 2 piccoli elettrolitici catodici della 6AQ8/ECC85 con un polipropilene di qualità paragonabile ai mundorf da 220nF.

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Successivamente ho verificato le valvole di pre su uTracer e ho verificato che una delle due 6042G era per metà esaurita e metà funzionante e quindi ho dovuto sostituirle con una coppia di 6CG7. A questo proposito volevo semi smentire quello che si legge su internet: è si possibile cambiare le 6042G con le 6CG7 ma le 6042 non sono perfettamente uguali alle 6CG7, qui sotto potete vedere i tracciati acquisiti con uTracer delle 2 valvole, e si nota bene che le curve della 6042G sono più spaziate il che significa che ha un “mu” maggiore rispetto la 6CG7. Quindi la sostituzione di queste valvola causa una leggera diminuzione del guadagno complessivo e del tasso di NFB, quindi anche di timbro dell’amplificatore.

Ecco l’apparecchio finito

La prova di ascolto è stata entusiasmante, il senso di pressione e fastidio sui timpani è svanito, il suono è diventato piacevole, i piano sono vellutati e dettagliatissimi i la dinamica non manca, rispetto alla prima prova anche la tridimensionalità è migliorata, si è passati di un suono “tutto in mezzo” ad una sensazione di ambienza maggiore, con aria tra i vari suoni e anche sensazione non solo di destra e sinistra ma anche di alto e basso.

Un pò di strumentali

Queste sono le misure strumentali che ho rilevato dall’apparecchio dopo le modifiche, uno dei pochi apparecchi commerciali che vanno davvero bene, paragonabili a quelli che realizzo io normalmente, vediamo il grafico di banda passante (in giallo la banda passante e in azzurro la rotazione di fase):

Potenza massima erogata 40Watt RMS
Banda passante a 1watt: 20Hz -1db ~ 70kHz -3db
Smorzamento DF: 1,9

Spettro a 1watt (nell’immagine sono riportati i dati riguardo il THD e il livello delle varie armoniche)


Ricostruzione di un 3600 devastato

Prima che si sveglino i soliti personaggi che non hanno niente da fare se non tormentare il prossimo devo fare la premessa che la scelta se riavvolgere o rimpiazzare i trasformatori guasti di un’apparecchio dipende dal cliente e non da me, quindi per piacere astenetevi dai soliti sterili commenti che ho rovinato un’apparecchio. Faccio inoltre presente che i ricambi originali non sono più in produzione e che quelli che si trovano sono usati strappati via da altri apparecchi che quindi ne sono rimasti privi, per questo ha poco senso fare i conservatori se per riparare un’apparecchio ne devo guastare un’altro perchè ci sarà sempre un’amplificatore che rimane senza e piuttosto che buttarlo via vale la pena recuperarlo anche se non completamente originale. Oltre al collezionismo c’è anche a chi interessa ascoltare musica, e se suona bene non esiste motivo valido per non farlo. Che i trasformatori rotti rimasti non sono stati buttati via ma conservati per chi avesse voglia di spendere il necessario per riavvolgerli e infine che l’amplificatore non suona peggio e che i trasformatori di rimpiazzo sono di tutto rispetto sia strumentale che sonoro.

Questo povero MQ3600 era finito in mano a uno dei tanti non professori che lo aveva devastato per bene… Ovviamente e giustamente comprato a peso di ferro. Zoccoli e resistenze carbonizzare, trimmer da PCB, fili sfiammati, cavi dei trasformatori grossi come un dito, unto e olio… La prima cosa che ho fatto è stato rimuovere tutti i trasformatori per un lavaggio del telaio.

Poi ho tolto gli zoccoli bruciati e i trimmerini da circuito stampato che qualcuno pensava potessero essere adatti al lavoro… Da vedere l’apparecchio aveva subito diversi tentativi di riparazione prima che capissero di non essere capaci.

Ripulito il telaio ho collaudato i trasformatori: incredibilmente quello di alimentazione e l’induttanza erano sani, mentre purtroppo uno dei 2 d’uscita era in corto. Si è deciso di prendere la strada economica del rimpiazzo invece che quella del riavvolgimento. Ho quindi calcolato un trasformatore da 3600 ohm per pushpull di KT88 connesse a triodo. Ricordiamo che le 8045 originarie di questo luxman sono triodi e non pentodi in ultralineare. Quindi schema alla mano ho cominciato a ripristinare il circuito.

Potenza massima erogata 40Watt RMS
Banda passante a 1watt: 10Hz -0,8db ~ 60kHz -1db
Smorzamento DF: 3

THD

Banda passante su carico resistivo

E carico reattivo

Quadre a 100Hz / 1khz / 10khz

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6 risposte a Luxman MQ3600 – Riparazione e Trasformatori di Ricambio

  • Bravo Stefano, averne di tecnici di poche parole(perche’ tre son troppe e due son tante..) come te. L’apparecchio collegato ad un pre luxman C12 suona veramente bene e senza ronzii. Avanti cosi alla faccia dei conservatori e non degli ascoltatori.

  • Grande Stefano.
    Dalle foto e descrizione si evince che è un lavoro svolto con
    eccelsa professionalità e conoscenza.
    Anch’io ho un luxman MQ3600 con il suo pre cl 32.
    Non le nascondo che sarei tentato a farglieli revisionare anche se funzionano bene (almeno credo).

  • Gli ho portato circa due mesi orsono il finale in questione in condizioni pessime e sono andato a ritirarlo ieri. Debbo dire che è stato fatto un ottimo lavoro, la macchina suona veramente bene. Le valvole PSvane kt88 si dimostrano aperte ed armoniche e le tarature apportate, compreso il cambio dei trafo dovrebbero garantire lunga vita. Auguri e complimenti Stefano, continua così.

  • Complimenti per il lavoro e il dettagliato resoconto. Ho letto tutto con piacere perché il LUXMAN MQ3600 è stato per me il passaggio alla alta fedeltà e lo ricordo con piacere. Pilotava le mie prime Magneplanar, le MGIIA che purtroppo richiedevano una potenza maggiore, così che vendetti il Luxman per comprare una coppia di monofonici Michaelson & Austin M100.

  • Le modifiche suggerite da luxman si trovano cercando su internet.

  • Ciao, hai foto del circuito con le modifiche? Quali sono le modifiche esatte suggerite da Marantz?

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Amplificatore Single Ended EL34 – Progetti Liberi

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Raccolgo in questo articolo alcuni progettini di semplici SE con la EL34, se vuoi conoscere i prezzi dei KIT di trasformatori ed eventualmente ad acquistarli per realizzare i progetti presentati in questa pagina visita il Listino KIT.

DSCN6012

Progetto No1: Ricostruzione di un KIT della concorrenza

Riporto le parole di “P” proprietario di questo KIT

Ho comprato a giugno questo amplificatore e devo dire che ha sempre avuto dei problemi! L’idea di comprarlo è partita dal fatto, che qualsiasi amplificatore valvolare semplice senza grandi pretese, suoni meglio di un transistor a pari prezzo. Erano anni che mi mancava un amplificatore di medio-alto livello come avevo prima, ed anche se questo non era di quella fascia, è certamente sempre meglio che ascoltare la musica con gli auricolari sul cellulare! E così è, basta che i componenti e gli schemi siano validi.

Tanto per iniziare sullo schema elettrico c’è riportata una raddrizzatrice e nel kit per fortuna ne arriva una che regge la corrente di tutte e due le EL34. Perchè la 5Y3 riportata nel disegno reggerebbe solo la corrente per una valvola finale! Viene fornita una 5Z3P sostituita da me, dalla Psvane 5U4G Hi-Fi. Mi son scontrato con i problemi di massa perchè un valvolare non è come un normale kit elettronico su pcb. Non sapevo della massa a stella o bus. Contattando uno dei titolari che è ritenuto il “tecnico per le valvole !!!!”, ebbi una risposta scortese quasi gli avessi chiesto 100 euro! Altra chicca di risposta fu che per lui potevo intrecciare qualsiasi filo volessi, quando mi ero informato sui forum che si devono intrecciare i fili dei filamenti! Per loro era solo una questione di estetica, non pratica al fine di evitare disturbi! Per lui i soli problemi erano relativi alle cattive saldature.

Son 30 anni che ho imparato a saldare, quindi credo di sapere come si faccia, non avrò conosciuto le configurazioni stella/bus della massa, ma come si salda si! Tanto per dire a proposito della SUA professionalità, quando lo contattai la seconda volta per riportare i vari problemi, mi dette in pdf lo schema elettrico di un’altra configurazione. Mentre glielo facevo presente al telefono, l’altro socio si accorse che stava rispondendomi un pò alterato e (lo sentivo), lo deve aver invitato a calmarsi. Se si era alzato male erano problemi suoi! Non solo ma il socio più giovane (presumo figlio) gli diceva “Lo vedi che il collegamente è diverso” dandomi ragione. Infatti non solo i collegamenti sullo schema erano diversi (anche se in pochi punti), ma anche il valore di alcuni componenti era diverso. Se mi devi dare uno schema per controllare le tensioni, dammelo di quello che sto assemblando! Mi disse che avrebbe controllato e dopo alcuni minuti mi richiamò, tutto gentile, dicendomi “che lo schema era uguale, ma si poteva avere prestazioni diverse!!!” Evidentemente se l’altro socio glielo faceva presente, tanto uguale non era!

Rifatte le saldature i problemi di massa sparirono, ma se ne sono presentati altri. Fatto presente i nuovi problemi non ho più avuto risposta nemmeno per email, visto che si era arrivati ad agosto e l’assistenza telefonica non era attiva, restava attiva quella per posta elettronica (in teoria!). Scontento ho iniziato a comprare materiale da altri venditori seri, e così ho sostituito gli zoccoli con quelli dorati a tulipano che monta anche la Audio Research. I condensatori di alimentazione sono stati sotituiti da i Mundorf ! Il suono è cambiato notevolmente. Ho usato un cavo in argento per il cablaggio da 1.5mmq, e gli acuti son migliorati molto. Prima erano troppo stridenti per i miei gusti. Per tornare ai problemi, le EL34 della JJ Tesla dopo 3 mesi si son sciupate. Una presentava sul vetro un segno nero a forma di V, sostituite con delle EL34 STR TAD, i problemi di rumori e suoni strani son spariti. (Erano solo problemi di saldatura !??!?!) Anche le valvole preamplificatrici 6N9P sono state cambiate (per mio pura soddisfazione) con delle Raytheon VT229 di produzione RCA del 1943 !!!!! (NOS/NIB) Eccole in foto.

Ora il suono mi piace molto di più. Mi restano solo da cambiare i trasformatori di uscita e quello di alimentazione. In pratica ho rifatto tutto il progetto, e cosa più importante che i trasformatori Single Ended di uscita non si possono montare a banco!!! Come invece viene proposto nel progetto!

In questa storia si mescolano due tipi di problemi: uno dovuto a un progetto con diversi errori e un commerciante che non sa aiutare i suoi clienti (molto probabilmente perchè nemmeno lui è in fondo capace di far funzionare questi kit, se no non si spiegherebbero gli errori negli schemi) e l’altro problema dovuto a un cliente che giustamente è alle prime armi e non sa come risolvere detti i problemi e si esaspera.

Iniziano col vedere lo schema originale del KIT che viene venduto (clicca la miniatura per ingrandire).

Vediamo i vari errori che contiene e che sono segnati all’interno dello schema stesso vicino l’area interessata:

  • Errore 1: I filamenti delle EL34 vengono lasciati flottanti, poco grave ma comunque scorretto.
  • Errore 2: La 5y3gt è troppo piccola per alimentare entrambe i canali di un SE di EL34 polarizzato correttamente in classe A (vedi errore 5).
  • Errore 3: La sezione di alimentazione secondo me non è fatta bene.
  • Errore 4: Se fosse stato progettato bene 2 triodi di UNA SOLA (e intera) 6N9p avrebbero trovato posto all’ingresso col loro filamento riferito a massa, mentre altri 2 triodi di UN’ALTRA (e intera) 6N9p sarebbero stati sollevati da massa, con un’altro secondario per il filamento dedicato e sollevato da massa con detto partitore, usando una sola singola 6N9p per entrambe i triodi dell’SRPP di un solo canale purtroppo si sforano i limiti di isolamento filamento catodo della valvola, infatti poi queste valvole si sono danneggiate. Vedi soluzione 1
  • Errore 5: Il valore della resistenza (330ohm) imposta una corrente di bias di 50mA (forse per non far saltare la raddrizzatrice) utilizzando un trasformatore con impedenza nominale di 3K si limita la potenza effettiva erogabile a “calcolati” 4,5Watt RMS, vedi approfondimento.
  • Errore 6: Il condensatore da 220uF è troppo piccolo, questo è un’errore frequente che quasi tutti commettono, perchè si limitano a prendere spunti da schemi d’epoca dove le capacità di bypass catodico erano abbastanza risicate perchè all’epoca non erano disponibili grosse capacità, perchè tanto i trasformatori d’uscita non scendevano mai in basso per davvero, perchè se ne fregavano dei problemi delle rotazioni di fase. Al giorno d’oggi è meglio usare capacità sostenute per evitare degenerazioni locali alle basse frequenze che oltretutto sono fortemente ritardate e quindi causano forti rotazioni. 2200uF è invece un valore ragionevole.
  • Errore 7: Il tasso di feedback con la resistenza da 100k è talmente minuto che tanto vale eliminare completamente questa resistenza, è sperimentato da “P” che aumentando il tasso di feedback su questo circuito causa problemi a non finire, compresi inneschi di motorboat che facevano oscillare i coni delle casse a frequenza infrasonica, questo per colpa della sezione di alimentazione e delle finali che lavoravano in classe AB.

*Approfondimento, questa è la simulazione spice del circuito ufficiale alimentato alla plausibile tensione di 270volt:

Come si vede dall’oscillogramma il finale così configurato giunge in clipping con un’ampiezza di 17,12Vpp e facendo 2 conti sono appunto 4,57Watt RMS. Ammetto di non aver misurato l’apparecchio reale assemblato ma LTSpice è un software affidabile nel 99% dei casi. Reputo impossibile ottenere 13Watt RMS da una sola EL34 in SE se non mandandola oltre la dissipazione di targa o misurando la potenza in clipping profondo.

*Soluzione1: nel mio schema (vedi sotto) ho fatto un partitore con resistenze da 10Megaohm e un condensatore da 1000pF, in questo modo il circuito del filamento è quasi flottante, la corrente di perdita possibile dal catodo verso il suo filamento fino a massa è limitata a meno di 100 micro amper, l’unica scarica possibile e da un catodo verso l’altro attraverso il filamento, ma in questo caso l’isolamento raddoppia e in sostanza la valvola è salva. Ci tengo a far presente che una delle bellissime 6SL7 NOS comprate da “P” nel circuito originale ha subito un danno nel vernir montata nel circuito “originario”, ora all’accensione ha sempre un catodo cortocircuitato al filamento, difetto che se ne và tando alcune bottarelle alla valvola che poi funziona fino a quando non viene spenta e purtroppo sarebbe bene sostituire.

Al cliente è poi stato detto che intrecciare i fili è solo una questione estetica ma è assolutamente falso, i fili dei filamenti in AC vanno intrecciati, il circuito va cablato BENE! Il cliente sempre ha affermato che trasformatori d’uscita SE non possono essere montati a banco, questo in effetti è abbastanza vero, essendo i trasformatori SE traferrati è necessario che siano serrati in fabbrica con le loro calotte e le viti che li tengono assieme non vengano mosse per evitare che la fila di “I” non si muova, si può mettere una “E” a rovescia e contare sull’efficacia collante della resina con cui si impregna il trasformatore ma reputo anche io parecchio sconveniente questo tipo di montaggio.

Dove ha sbagliato il cliente? questa non è una critica a lui o a qualsiasi altro auto costruttore hobbysta alle prime armi che arrivi qui a leggere questo articolo.

Come prevedibile una persona che per la prima volta monta un circuito in aria difficilmente farà un buon cablaggio, io ho imparato a farlo col tempo e con l’esperienza, ormai cablo ad intuito e io stesso trovo difficile spiegare ad altri come faccio. “P” ha fatto l’errore di iniziare a comprare componenti costosi, condensatori, valvole, cavo di argento ed infine è arrivato anche da me chiedendomi un set di trasformatori che gli ho venduto senza conoscere tutti i retroscena, mi ha chiesto poi aiuto per email e ho cercato di dargliela come potevo alla fine non sono riuscito a guidarlo, perchè per insegnare queste cose bisognerebbe essere nella stessa stanza, davanti all’apparecchio col saldatore in mano. Per email, almeno per le mie capacità comunicative, non ci sono riuscito. Quindi alla fine ho chiesto a “P” di spedirmi l’apparecchio per vedere di sistemarlo una volta per tutte perchè poveretto ormai era come se l’avesse comprato 2 o 3 volte.

Ricevo quindi il telaio con tutti i componenti, valvole, i miei trasformatori e quelli originali del KIT. Butto giù un progettino su LTspice che possa riutilizzare al massimo i componenti disponibili senza aggiungerne altri per quanto possibile almeno. Ho misurato giusto per accertarmi di come funzionassero i trasformatori d’uscita originali del kit e il risultato è questo (la scala verticale è di 5dB per quadretto):

Mentre questo è lo schema premium che ho deciso di andare a realizzare sulla falsa riga dell’originale, i trasformatori di uscita sono i miei SE2K-EL34 da 2k (al posto dei 3k originali) che sicuramente mi avrebbero permesso di far funzionare la EL34 in modo ottimale, rispettando per altro le semplici indicazioni del datasheet: carico 2K bias a 100mA con 250volt di placca.

Ci tengo a precisare che lo schema è quello definitivamente montato e messo a punto da ME, con i MIEI trasformatori e il MIO cablaggio, la rete di feedback formata dai resistori R21/R31 e dai condensatori C12/C19, nonchè R17/C13 e R24/C20 (che impediscono ritorni di griglia) sono strettamente legati al trasformatore d’uscita e al cablaggio, consiglio a chiunque si accinga ad assemblare questo schema di procurarsi almeno i miei trasformatori d’uscita e dall’eseguire il primo collaudo con il segnale di feedback sconnesso e di assicurarsi che il circuito sia stabile quando lo connette. I valori di C12/C19/C13/C20 potrebbero necessitare ritocchi in base al cablaggio mentre i valori di R31/R21 decidono il tasso di controreazione potrebbero dover essere modificati con trasformatori diversi. R10 ed R27 sono da 135ohm, non è un’errore, esistono resistenze da 135ohm ! e questo è il valore ottimale per polarizzare in perfetta classe A le EL34 con le tensioni di questo schema, chi non trovasse la resistenza del valore preciso può mettere in serie una resistenza da 120 con una da 15ohm.

Mi è stato chiesto di abbellire anche l’estetica dell’amplificatore già che c’ero. Smonto tutto quanto era stato cablato, molti componenti erano sciupati e da buttare via, il telaio aveva già subito modifiche e forature e non reputavo nemmeno la disposizione simmetrica dei trasformatori buona per effettuare un cablaggio ottimale, io preferisco sempre mettere la sezione di alimentazione da una parte e cablare i 2 canali vicini, per accorciare al massimo tutte le connessioni, specialmente quelle che vanno dalle boccole RCA al potenziometro e da quei ai canali. Ho quindi rappezzato la cima del telaio con una lamiera di alluminio che ho poi forato e rivettato prima di portare il tutto a verniciare.

E prodotto una base di montaggio in bachelite, fissare la roba alla lamiera da pessimi risultati è scomodo e non mi piace. PS gli zoccoli a pulipano non mi sono piaciuti per niente, fissare i componenti a dei perni è proprio scomodo, zoccoli con la paglietta forata sono molto più comodi.

Quindi ho cablato tutto…

Ho recuperato tutti i condensatori elettrolitici mundorf comprati dal cliente, le resistenza sono tutte nuove, ho aggiunto altri componenti di pregio come dei carta olio militari USA Westing House nell’accoppiamento tra driver e finale, elettrolitici NOS ’70 sotto i catodi. Ho poi realizzato una mascherina decorativa in legno invecchiato artificialmente, me viti arrugginite invece sono realmente antiche (solo decorative, non tengono fissato nulla). La manopola è stata realizzata in ottone al tornio e poi brunita con un prodotto chimico apposito.

Dati strumentali:

Potenza: 7Watt RMS per canale
: THD rileva a 1khz 1 watt su carico resistivo 0,11%
Banda passante: 18Hz / 90khz -1dB
 DF: 5,7

Grafico della banda passante (scala verticale 1dB quadretto)

Onda quadra a 100Hz

Quadra a 1khz

Quadra a 10khz

Analisi di spettro (scala verticale 20dB quadretto) fondamentale a 1khz

Scrivo questa recensione sul mio amplificatore costruito sullo schema realizzato da Stefano Bianchini.

Come scrivevo nella parte citata da Stefano a proposito del suo articolo sulla costruzione dell’amplificatore, ho sempre pensato che un valvolare suonasse meglio di qualsiasi cosa. Ora posso dire con soddisfazione che è veramente così. Un amico tempo fa mi disse “la prima volta che entrai in un negozio e sentii un valvolare, udii dei suoni che non avevo mai sentito” Devo dire che è proprio così. Ascoltando i cd che conosco da decenni in alcuni casi, il suono che esce dalle casse non è quello che mi ricordavo. Premetto che io sono stato uno dei tanti clienti di Stefano, ma non ho ne rapporti di parentela ne altro. Purtroppo quando iniziai a studiare elettronica, le valvole erano già sul viale del tramonto per la “massa”, e quindi non furono trattate nel programma di studio. Ma per fortuna ho trovato chi ha saputo cablare per me! Per quanto riguarda il primo ascolto devo dire che son rimasto folgorato dalla pulizia del suono, e da come ogni strumento dal più presente al più tenue a livello sonoro, siano ognuno al proprio posto. Prima il suono era molto impastato. Ora invece il suono è pulito e molto dettagliato! Il timore di Stefano è che con tutti i condensatori Mundorf che ci sono, fosse troppo accentuato sugli acuti. Devo dire che sentendolo con le mie casse Yamaha NS-10 (monitor da studio) è perfetto. I piatti della batteria sono brillanti al punto giusto. Ho sempre odiato il suono che usciva da certi amplificatori, che mettevano poco in risalto i piatti. Ai vecchi tempi ascoltavo con le Sonus Faber Extrema Amator, ed il DSP-A1 (7+1 canali) Yamaha. Se potessi usare le sonus faber chissà che risate mi farei! Si ho solo 8 W per canale di potenza ma secondo me ci sarebbe poco da scherzare! Per ora le casse sono da un amico chissà che non ce la faccia a riprenderle. Ma ora passo a descrivere pur non essendo facile cosa esce dalle Yamaha (che ho sempre avuto anche ai tempi delle Sonus Faber).

Tanto per iniziare, dal cd The Ultimate Collection di Sade ho ascoltato:
Hang On To Your Love: suono dettagliatissimo piatti della batteria brillanti bel soundstage!
Cherish The Day: trilli dalla cassa sinistra favolosi, ogni strumento dalla chitarra al basso che arriva dopo è al suo posto!
Never As Good As The First Time: basso molto focalizzato, anche qui piatti e trilli dettagliati. Poi la voce di Sade non ha bisogno di pubblicità.

Metallica: Dal cd “THE BLACK ALBUM” a tutti quelli registrati da Bob Rock esce un suono sopra la norma ! La voce di Hetfield ha un suo fascino particolare. La batteria di Lars con i suoi piatti ed il suo rullante che è quasi una sua firma, non ha bisogno di presentazioni. Finalmente il basso è dietro ma c’è!

Gun’s ‘N Roses: Appetite For Destruction edizione dorata Original Master Recording, stessa storia dei Metallica. Suono ben dettagliato benchè sia un disco che ha ormai i suoi anni. Batteria e voce sempre presenti, Duff McKagan è dietro ma molto presente. Slash ed Izzy la fanno da padrone.

È come se fossi stato invitato ad una sessione di prove del gruppo e fossi stato l’unico spettatore. Il suono in generale per tutti i cd ascoltati e tutti i generi, è come un’immagine elaborata con Photoshop, dove ogni strumento è su un suo “layer” e nessuno copre l’altro!

Bella Paradise City: bella all’inizio con i coristi e le chitarre arpeggiate.

Come non citare Sweet Child ‘O Mine: Slash credo di non averlo mai sentito così, anzi ne son sicuro!

Rocket Queen: ha un basso favoloso. Forse la partitura più dettagliata di tutto il disco.

Mario Biondi The Best Of Soul: Qui che dire, voce strepitosa a dir poco. Sembra di essere in un piano bar ed ascoltare una esibizione in privato.

Do You Feel Like I Feel: voce favolosa.

A Handful Of Soul: è puro Jazz al 100%

Gratitude: voce molto profonda e richiama a tratti Older di George Michael. Piatti e tromba molto dettagliati.

On Up Your Eyes: durante l’intro quando si sente l’annuncio del volo all’aeroporto sotto si sente la voce dei turisti che parlano. (Mai udita prima)

All I Want Is You: il piano è bellissimo.

Love Is A Temple: c’è un suono che richiama quasi lo schiocco delle dita, che è degno di nota.

Passiamo alle munizioni pesanti…

Adele 21: Turning Tables, pianoforte molto presente che non copre i violini. Adele sembra quasi sia appoggiata al piano mentre canta. A 2:03 minuti voce leggermente graffiante ma al punto giusto. Morbida al contempo. A 3:24 quando dice Goodbye la voce ha una trama favolosa.

One And Only: si sente chiaramente lei che canta davanti al piano. Veramente bella.

Someone like You: dalla voce al piano non ci sono veramente paragoni con altri amplificatori che ho sentito.

Anastacia Freak Of Nature: Ho ascoltato il cd e non ho deciso di citare nessun brano perchè suona bene. Ho sempre trovato la voce della cantante un pò esosa con il suo “uaaahhhh” marcato. Ora è molto più controllata e piacevole. Anche lei non ha bisogno di presentazioni, specialmente quando prende il volo!

Cito Dolores ‘O Riordan (una perdita per l’umanità) con i the Cranberries. Penso che chi l’ha ascoltata almeno una volta riconoscerebbe subito il suo cantare in stile irlandese. I suoi gorgheggi son strepitosi. Dal cd Something Else ho ascoltato Linger, Rupture ed Ode to My Family in versione austica. Violini veramente belli che accompagnano le chitarre e la voce di Dolores.

Il cd 1’S di Mariah Carey… non ha bisogno di presentazioni. Va solo ascoltato con un valvolare. My All, Emotions, Love Takes Time, etc non son descrivibili a parole purtroppo.

Ho usato anche vari cd Chesky, dal Gold Stereo And Surround Setup Disc, Al 2K Sampler, a Rebecca Pidgeon e tutti quelli che mi dimentico e che ancora non ho provato.

Adesso posso veramente chiudere questa piccola recensione. Se le persone invece di ignorare le valvole avessero ignorato i lettori mp3 tra i primi l’iPad il futuro dell’audio sarebbe stato molto più roseo. Invece il futuro è tornare ai vinili che non suoneranno mai come un cd! con i suoi fruscii salti della testina etc, e con mp3 in vendita online. Perchè alla massa ignorante basta questo come termine di paragone per l’audio, un mp3! Con quello che si spende per un iPhone anzi meno io mi son trovato un amplificatore che suona come avrei sempre voluto. Come speravo nella mia immaginazione che dovesse suonare un valvolare.

C’è voluto del tempo ma ce l’ho fatta!

Piccola nota di SB-LAB, non sono le valvole belle o i fili di argento che fanno suonare bene un’amplificatore, ma la qualità dei trasformatori, dei condensatori e la cura del progetto prima e la cura nella messa a punto dopo aver assemblato, senza questa cura si possono montare i più costosi dei componenti che si avranno sempre e solo risultati scadenti.


Progetto No2: Rescue34 – Ora versione 2.0!

Ho realizzato questo il progetto di amplificatorino con le EL34 per accontentare le tante persone che mi chiedono di pubblicare uno schemetto che usi questa valvola. Lo schema è quanto più semplice possibile per un montaggio facile da realizzare.

Dopo 7 anni dalla pubblicazione di questo progetto  ho voluto fare un’upgrade di questo progetto per un cliente che aveva realizzato la vecchia versione in passato e si accingeva alla realizzazione di un secondo esemplare. Ho preso la palla al balzo visto che non vendo più il vecchio SE2K-EL34 in quanto è stato sostituito dall’SE2K-EL34/2, ne ho approfittato anche per svecchiare lo schema con qualche miglioria frutto dell’esperienza degli ultimi anni. Questo progetto differisce dal (precedente presentato sempre in questa pagina) per alcune cose:

  • Raddrizzamento con valvola GZ34 invece che 5U4GB.
  • 2 induttanze di filtro separate per canale invece di una unica per entrambe.
  • Una sola 6SL7GT caricata a CSS invece che un SRPP con due 6SL7GT.

Ecco lo schema premium (clicca per ingrandire).

Il montaggio del cliente (versione 2.0)

Ti allego qualche altra foto e una descrizione del lavoro fatto, grazie per tutto il supporto che mi hai dato.

Marco

Ho assemblato questo amplificatore utilizzando un kit trasformatori di alimentazione, induttanze e trasformatori di uscita (SE2K-EL34/2) fornito da Stefano. Lo chassis è stato realizzato in noce ed il pannello sui cui sono montati gli zoccoli delle valvole e i trasformatori è in alluminio composito Dbond. Ho realizzato il circuito su basetta millefori, lo schema (che è una precedente versione di quello per quel kit di trasformatori) prevede un doppio triodo 6SL7 che pilota i due canali single-ended di EL34 ed è dotato di NFB. Dopo l’assemblaggio e le prime prove, ho avuto utili consigli da Stefano per migliorare il fattore di smorzamento (avendo misurato un valore di circa 3) e poter pilotare l’ampli già con segnali di ingresso di 2-3Vpp. Lo stadio del pre è stato quindi modificato utilizzando un caricamento in CCS in luogo della resistenza anodica e sono state apportate anche altre modifiche al circuito: il fattore di smorzamento è passato a 6,2! Con questa configurazione ho misurato una potenza erogata (ben lontano dal clipping) di 4,8W per canale con un segnale di ingresso sinusoidale a 1KHz di ampiezza pari a 2Vpp. Direi che sono molto soddisfatto del risultato ottenuto. Apprezzo in particolare, rispetto alle prime prove effettuate, la capacità dell’ampli di tenere a freno i woofer della coppia di Pioneer CS-565 che possiedo. Un sentito ringraziamento a Stefano per la qualità dei suoi trasformatori e i preziosi suggerimenti che con tempestività e competenza mi ha saputo dare!

Il vecchio montaggio V1.0

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Le EL34 e la GZ34 montate sono della jj, le ho messe perchè me le hanno date, ma montate possibilmente qualcosa di un pò meglio. La dissipazione a riposo l’ho tenuta un pelo più bassa (22 watt) rispetto la massima ammessa (25) per evitare problemi con certe valvole attuali che sono un pò scarse.

Disegni CAD del Mobile

esploso

Io ho fatto fare un mobile di alluminio piegato e poi mi sono arrangiato alla vecchia maniera per i fori, allego qui sotto lo zip con il file in formato freecad + file step delle parti in metallo, il disegno è sotto gpl3 chi vi apportasse modifiche come l’inserimento delle forature è pregato di farmi riavere i disegni modificati in un formato di file opensource.

Case Rescue34

Commento del proprietario:

Ciao l’amplificatore suona benissimo. Anche con i cavetti d’ingresso scollegati oppure collegati con la sorgente di segnale spenta e il volume al massimo non si sente il benchè minimo ronzio.

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2 risposte a Amplificatore Single Ended EL34 – Progetti Liberi

  • salve, sono affascinato dal tuo progetto…vorrei realizzarlo ma lo schema se clicco non si apre in maniera definita pertanto non si capisce nulla…potresti inviarmi per mail lo schema finale per realizzare il progetto? Grazie tante
    Andrea

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